Il termometro sale. Non solo nelle città italiane, surriscaldate da un’estate che si preannuncia rovente, ma anche nel dibattito pubblico, che accende i riflettori su un tema divenuto ormai inevitabile: l’emergenza climatica e la sfida energetica. La nuova puntata di Bricks and Music, il format di Casa Radio a cura di Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, ha messo in evidenza quanto sia urgente affrontare, con pragmatismo e visione, le trasformazioni in atto. Ospite d’eccezione: il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto nel nuovo spazio divulgativo promosso da Confedilizia, cper portare chiarezza sul futuro energetico dell’Italia e sul delicato equilibrio tra sostenibilità ambientale, fabbisogno crescente e tutela dei cittadini.
Ad aprire il programma, Leccese e Cioffarelli hanno evidenziato le immagini ormai ricorrenti di fiumi esondati, quartieri sommersi, incendi boschivi, ondate di calore record. “Sono fenomeni sempre meno eccezionali, sempre più ciclici – osserva Paolo Leccese – e colpiscono soprattutto le abitazioni costruite in zone pericolose, dove mancano opere di contenimento, prevenzione e pianificazione territoriale.” Il tema della prevenzione, dunque, torna centrale. In un Paese in cui oltre 7 milioni di italiani abitano in aree a rischio idrogeologico, ogni investimento in sicurezza è un investimento sul futuro. Non solo ambientale, ma anche sociale ed economico. “Serve una svolta culturale – aggiunge Emiliano Cioffarelli – che trasformi il concetto di emergenza in un’agenda strutturale di prevenzione e adattamento.”
Le energie rinnovabili, ormai considerate non più un’opzione, ma un dovere. Pannelli fotovoltaici, pale eoliche, sistemi di accumulo: la transizione è in corso, ma non senza resistenze.
L’impatto estetico e sonoro degli impianti eolici, ad esempio, è stato oggetto di dibattito. Le pale, soprattutto nei contesti rurali e montani, creano dissenso per il loro impatto visivo e per l’inquinamento acustico. “Il rispetto del paesaggio non deve diventare un alibi per il blocco della transizione,” ha sottolineato un ascoltatore.
Il punto di svolta della puntata è arrivato con l’intervento del Ministro Gilberto Pichetto Fratin, intervistato in occasione di un incontro presso la sede di Confedilizia, alla presenza di Giorgio Spaziani Testa Presidente di Confedilizia e del giornalista Mario Occhi.
“Nei prossimi 15-20 anni, ha dichiarato il Ministro, la domanda energetica in Italia passerà dagli attuali 300-310 miliardi di kilowatt a 600-700 miliardi. Un raddoppio che richiede non solo nuove tecnologie, ma un cambio totale di paradigma.” Il limite italiano? Il territorio: due terzi del nostro Paese è fatto di colline e montagne, le pianure sono coltivate, e ciò rende difficile lo sviluppo massivo di impianti rinnovabili. “Abbiamo bisogno – ha detto Pichetto Fratin – di soluzioni complementari: tra queste, anche il nuovo nucleare.”
Il ritorno del dibattito sul nucleare, un tempo tabù, ora viene riproposto in una chiave innovativa: piccoli reattori modulari (SMR), sicurezza avanzata, integrazione nel mix energetico, senza sostituire le rinnovabili.
Il decennio in corso, secondo il Ministro, sarà quello della ricerca, in vista di applicazioni concrete tra il 2035 e il 2040. “Il nostro Paese, ha aggiunto Pichetto Fratin, non può permettersi di restare indietro su un tema che sarà centrale nella competitività europea ed internazionale.”
Altro tema caldo è la Direttiva Casa Green, che impone un adeguamento energetico del patrimonio edilizio entro tempi stretti. In Italia, si tratta di oltre 30 milioni di fabbricati, di cui 20 milioni oltre la classe D. “Stiamo parlando di un patrimonio edilizio tra i più vetusti d’Europa – ha spiegato Leccese – con 85% delle famiglie italiane proprietarie di almeno un immobile.” Il rischio? Che l’efficientamento diventi un onere insostenibile. “Se non vengono previste misure strutturali di incentivo, il valore degli immobili rischia di crollare e i costi di adeguamento ricadranno su famiglie già in difficoltà,” ha affermato Cioffarelli.
Il governo è al lavoro per modificare alcuni aspetti della direttiva, ma la sfida è enorme, considerando la presenza di 100.000 borghi e di edifici con oltre 70 anni di vita. “Bisogna coniugare sostenibilità ambientale con sostenibilità sociale,” ha ribadito il Ministro.
Tra le tecnologie emergenti, idrogeno e celle a combustibile promettono di rivoluzionare il sistema energetico. Ma c’è un problema: lobby e interessi consolidati frenano lo sviluppo. “La tecnologia esiste – ha spiegato Marta, ingegnera energetica intervenuta in diretta – ma mancano piani industriali seri.” Il raddoppio del fabbisogno energetico, ha aggiunto, “non si affronta solo con più p
Nella parte finale della trasmissione, i conduttori hanno posto l’accento su una soluzione spesso dimenticata: l’efficienza e la manutenzione degli impianti esistenti. “Non serve solo produrre nuova energia, ha ricordato Leccese, ma consumarne meno e farlo in modo intelligente.” I costi di rete, inoltre, andrebbero spalmati sulla collettività, evitando distorsioni che penalizzano i consumatori più virtuosi. “La sfida non è solo tecnologica – ha concluso Cioffarelli – ma culturale: serve un cambiamento di mentalità.”