L’agente immobiliare autentico: così Blasco Pulieri ha conquistato il pubblico e ora punta al family office

Dal successo televisivo di Casa a Prima Vista alla costruzione di un brand personale, Blasco Pulieri racconta la trasformazione del mestiere dell’agente immobiliare. In un mondo sempre più digitalizzato, dove la reputazione si gioca anche a colpi di video virali e storytelling autentico, Pulieri incarna l’evoluzione di una figura professionale troppo spesso stereotipata. Un’intervista in cui media, marketing e umanità si fondono, mentre si prepara al lancio di una nuova realtà imprenditoriale nel settore immobiliare.

Un sorriso schietto, una battuta pronta, una capacità narrativa che trasforma il cantiere in palcoscenico e la casa in protagonista. Blasco Bartholomeo Pulieri, per molti semplicemente “Blasco”, è uno dei volti più noti del programma televisivo Casa a Prima Vista. Ma dietro la simpatia che buca lo schermo c’è una visione molto più strutturata: quella di un professionista che ha deciso di usare la propria esposizione mediatica per cambiare il modo in cui viene percepito, e agisce, l’agente immobiliare in Italia.

Il punto di partenza è l’esperienza con il programma in onda su Real Time. “Casa a Prima Vista ha avuto un impatto incredibile sulla percezione del nostro mestiere. Finalmente l’agente immobiliare non è più visto solo come un venditore insistente, ma come una persona che ascolta, interpreta e accompagna scelte di vita”, racconta Blasco. L’aspetto che più colpisce è l’autenticità: “Non ci sono copioni. Mostriamo realmente come lavoriamo, come parliamo con i clienti, come affrontiamo i problemi. Questo ha reso tutto più umano.”

Un impatto che non si è limitato alla televisione. Anche la radio, grazie alla rubrica Combriccola di Casa Radio con Blasco in onda su Casa Radio, ha contribuito a consolidare il personaggio pubblico, ma soprattutto a dare voce alla comunità immobiliare in maniera leggera, ironica, ma mai superficiale. “Il feedback è stato ottimo. Le persone vogliono sentire storie vere, vogliono capire chi c’è dietro la figura dell’agente. Io ho semplicemente portato la mia quotidianità in voce.”

Il Blasco versione 3.0 è anche, inevitabilmente, un uomo di comunicazione digitale. “Oggi non puoi permetterti di essere invisibile. I social sono diventati vetrine fondamentali per gli agenti immobiliari, ma devono essere usati con autenticità. I video patinati funzionano poco se non raccontano qualcosa di vero. Bisogna uscire dallo schema formale, essere sé stessi.” E mentre molti nel settore ancora si affidano a modelli tradizionali, Blasco è tra i pochi che ha compreso che la differenziazione è l’unico vero vantaggio competitivo. “La gente sceglie chi la rassicura. E per rassicurare bisogna farsi conoscere, mostrarsi anche con le proprie debolezze. È questo che crea connessione.”

Blasco vive in affitto. Una scelta che spiazza ma che lui spiega con sincerità. “Per molto tempo non ho sentito l’urgenza di comprare. Ma oggi, con una famiglia che cresce, sto valutando seriamente l’acquisto. Non tanto per status, ma perché credo che la casa, per chi fa il mio lavoro, sia anche un messaggio: se consigli un investimento, devi crederci tu per primo.” Una riflessione che si inserisce perfettamente in un discorso più ampio sull’identità professionale. “Possedere una casa significa anche saperla raccontare meglio. Vuol dire conoscere i timori, le emozioni, i sacrifici che ci sono dietro ogni firma. Questo ci rende più empatici e credibili.”

La vera notizia, però, è l’annuncio ufficiale: Blasco sta lanciando un suo brand personale. Un marchio che sarà molto più di un logo, anche se quello, va detto, ha un valore affettivo non indifferente, essendo stato disegnato dalla moglie. “Stiamo costruendo un sito con blog integrato, una piattaforma che racconterà non solo i miei immobili, ma anche la mia visione del mercato, consigli, interviste. Un contenitore editoriale in piena regola.”

Dietro a questo progetto, la voglia di autonomia e di imprimere una direzione più precisa alla sua attività. “Non si tratta solo di vendere case. Si tratta di costruire fiducia. Il mio brand sarà basato su questo: trasparenza, umanità, relazione. E anche una certa dose di ironia, perché quella non deve mai mancare.”

Il futuro, per Blasco, non sarà solo televisivo o digitale. In cantiere c’è la creazione di un family office immobiliare: un team multidisciplinare che affianchi le famiglie nella gestione del patrimonio. “Non solo compravendite, ma anche consulenze su ristrutturazioni, investimenti, successori, urbanistica.” Un progetto che potrebbe prevedere la collaborazione con Emiliano Cioffarelli, per la parte tecnico-edilizia.

E poi, naturalmente, il ritorno su Casa Radio. “Stiamo lavorando alla nuova edizione della Combriccola di Casa Radio, magari in formato remoto, per poterla gestire anche durante i miei viaggi o sopralluoghi. È un modo per tenere vivo il contatto con il pubblico, con la community, ma anche con i colleghi.”

In conclusione, l’intervista con Blasco Pulieri lascia una sensazione forte: quella di una professione che può e deve cambiare pelle, senza perdere l’anima. Una trasformazione che passa dai media, dalla digitalizzazione, dal marketing, ma che trova le sue radici in qualcosa di molto più umano: la capacità di ascoltare, raccontare, accompagnare.

Perché, come dice lui stesso, “le case si vendono, certo. Ma prima di tutto si raccontano. E chi le racconta deve avere qualcosa da dire.”

Ascolta ora il Podcast:

BRICKS AND MUSIC | Blasco Pulieri
Puntata del 09/05/25
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