Il professor Fabio Verna nel Buongiorno Italia di Casa Radio, spiega perche’ Hormuz è il cuore energetico del pianeta.
L’economista professor Fabio Verna, voce autorevole nel panorama finanziario e geopolitico, è intervenuto ai microfoni di “Buongiorno Italia”, il programma condotto dal direttore Giovanni Lacagnina su Casa Radio. Al centro dell’intervista, l’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, con particolare attenzione all’attacco americano all’Iran e alle sue potenziali conseguenze sullo scenario internazionale.
“È una settimana estremamente delicata e complessa” – ha dichiarato Verna – “Sabato notte ho appreso la notizia dell’attacco con estrema preoccupazione. Si tratta di un evento epocale, che non può lasciare indifferenti né i governi né i mercati. Ogni volta che la tensione cresce in aree così strategiche, si creano onde d’urto che colpiscono a catena l’economia globale.”
L’attenzione dell’economista si è focalizzata in particolare sul rischio di chiusura dello Stretto di Hormuz, passaggio marittimo di vitale importanza per l’approvvigionamento energetico mondiale.
“Lo Stretto di Hormuz non è solo un punto geografico: è un crocevia vitale per il trasporto del 25% del petrolio mondiale e del 30% del gas naturale liquefatto (GNL). Se venisse bloccato – anche solo temporaneamente – si rischierebbe un’escalation dei prezzi dell’energia a livello globale, con effetti immediati su inflazione, produzione industriale, consumi e costi logistici.”
Verna ha spiegato come il Golfo Persico, pur essendo una delle regioni più ricche di risorse energetiche, sia anche una delle più vulnerabili. Il tratto di mare che separa l’Iran dagli Emirati Arabi e dall’Oman è stretto, profondo e obbligato: tutte le petroliere dirette verso l’Asia, l’Europa e gli Stati Uniti sono costrette a passarvi. “L’Iran conosce bene questa leva strategica e non è la prima volta che minaccia la chiusura di Hormuz come strumento di pressione internazionale”, ha sottolineato.
Nel corso della conversazione, il professor Verna ha anche toccato il delicato tema del programma nucleare iraniano, evidenziando la necessità di bloccare l’arricchimento dell’uranio, che potrebbe essere usato per fini militari. Tuttavia, ha messo in guardia dal fare affidamento solo su strumenti coercitivi: “La diplomazia economica deve affiancare quella politica. Le sanzioni sono uno strumento, ma vanno gestite con equilibrio, perché le guerre – lo abbiamo visto storicamente – danneggiano sempre anche chi le combatte, non solo i territori coinvolti.”
L’appuntamento in Senato: riflettori puntati sul Made in Italy
A conclusione dell’intervista, l’economista ha voluto soffermarsi anche su una prospettiva costruttiva, annunciando con entusiasmo la sua partecipazione a un importante evento istituzionale: il convegno sul Made in Italy, che si terrà lunedì 23 giugno 2025 alle ore 17:00, presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca Giovanni Spadolini, nel Palazzo della Minerva a Roma.
Il convegno, organizzato su iniziativa del Senatore Bartolomeo Amidei e promosso dal Club della Colomba della Civiltà, ha per titolo:
“Innovazione e Tradizione: croce e delizia del Made in Italy”
A introdurre i lavori sarà Sara Iannone, presidente dell’associazione culturale L’Alba del Terzo Millennio.
“Sarà un’occasione per riflettere su cosa significhi oggi produrre italiano,” ha commentato Verna. “Il Made in Italy è un patrimonio economico, culturale e identitario che tutto il mondo ci invidia. Ma per restare competitivo deve sapersi rinnovare, affrontando sfide come la digitalizzazione, la transizione ecologica, l’intelligenza artificiale e la tutela del lavoro manifatturiero. La tradizione non basta più: serve innovazione, ma senza perdere l’anima.”
Verna ha anche sottolineato l’importanza di legare economia reale, produzione e cultura nazionale: “Quando parliamo di Made in Italy, non parliamo solo di moda o agroalimentare. Parliamo anche di meccanica di precisione, design, tecnologie sostenibili, artigianato evoluto. È un ecosistema variegato che rappresenta il meglio della nostra capacità di fare impresa e di interpretare il cambiamento.”
Infine, ha voluto ringraziare il Senatore Amidei per aver promosso il convegno e per il suo impegno nel valorizzare le eccellenze italiane.
“Sono certo che da questo incontro emergeranno idee concrete e una rinnovata consapevolezza del ruolo che il Made in Italy può giocare nel rilancio economico del Paese, soprattutto in un momento così incerto per gli equilibri internazionali.”