Cassese: ” Trump va giudicato per quello che fa e non per cio’ che dice”.

Il Professor Sabino Cassese, noto giurista italiano, già ministro per la Funzione Pubblica nel governo Ciampi e giudice della Corte Costituzionale, è stato ospite del programma Buongiorno Italia, condotto dal direttore Giovanni Lacagnina. Durante il suo intervento, Cassese ha approfondito alcuni temi di rilevanza internazionale, politica e giuridica, mostrando una visione critica e argomentata su vari aspetti dell’attualità.

Il primo argomento discusso riguarda la difficile relazione tra la politica estera americana, in particolare sotto la presidenza di Donald Trump, e l’Unione Europea. Cassese ha sottolineato che, in un momento storico caratterizzato da incertezze e tensioni geopolitiche, è essenziale giudicare i politici per le azioni concrete che intraprendono e non solo per le dichiarazioni pubbliche che fanno. In particolare, ha evidenziato che, pur essendo critico verso alcune scelte della presidenza Trump, è necessario attendere e osservare gli sviluppi concreti per capire come la politica estera americana si evolverà nei fatti. Secondo Cassese, infatti, le parole dei politici spesso non corrispondono a ciò che effettivamente viene realizzato, e pertanto è fondamentale non precipitarsi a fare giudizi affrettati, ma piuttosto concentrarsi sui risultati tangibili delle loro azioni. Pertanto , in questo caso per quanto riguarda la politica americana, Trump va giudicato per quello che fara’ e non per cio’ che dice, ha sottolineato Cassese.

Un altro punto cruciale trattato da Cassese riguarda l’Unione Europea. Il professore ha ricordato un’affermazione del 1974 del ministro delle Finanze tedesco Helmut Schmidt, che aveva osservato come l’Europa sia sempre stata attraversata da crisi. Secondo Cassese, questa riflessione è ancora attuale, poiché l’Unione Europea continua a vivere un periodo di instabilità e incertezze. Tuttavia, il giurista ha messo in guardia dall’idea che le crisi siano necessariamente dannose. Al contrario, ha sostenuto che le difficoltà possono anche rappresentare delle opportunità per riformare e trasformare l’Europa, migliorandone le istituzioni e adattandola alle nuove sfide globali. L’Europa, ha spiegato, deve quindi imparare a gestire le crisi e a trasformarle in occasioni di crescita e di rinnovamento.

Il tema del riarmo e delle politiche di difesa è stato un altro argomento centrale dell’intervista. Cassese ha sottolineato come, nel contesto attuale, l’Europa spenderebbe più degli Stati Uniti in ambito militare se si considerassero tutte le spese collettive dei paesi membri. La crescente attenzione al riarmo e alla preparazione militare è, secondo Cassese, una risposta alla necessità di avere una forza militare di pronta intervento che possa garantire la sicurezza e l’indipendenza dell’Europa. In particolare, il professore ha evidenziato l’importanza di mantenere l’ombrello atomico per la difesa del continente, un ruolo che oggi viene esercitato principalmente dalla Francia. Cassese ha ribadito che l’Europa deve essere in grado di rispondere prontamente a eventuali minacce e non può dipendere esclusivamente dalla protezione di potenze esterne, come gli Stati Uniti.

Il discorso si è poi spostato sugli uomini di spicco dell’Unione Europea, come Fornero, Monti eDraghi, che hanno avuto un impatto significativo sulla politica economica italiana ed europea. Cassese ha elogiato la loro azione, sottolineando l’importanza di una leadership competente e pragmatica nell’affrontare le sfide dell’Eurozona. Tuttavia, ha anche messo in evidenza che le responsabilità politiche e amministrative non possono essere concentrate solo su singoli individui, ma devono essere distribuite tra i vari governi. Ha fatto riferimento a come le politiche dei vari esecutivi, tra cui quelle italiane, siano state per lungo tempo atlantiste, ovvero orientate a rafforzare i legami con gli Stati Uniti, e come queste politiche siano state generalmente ben bilanciate anche sul fronte del bilancio pubblico.

Infine, Cassese ha trattato un tema delicato, quello della sfiducia parlamentare nei confronti del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Le opposizioni italiane hanno richiesto la sua rimozione, ma Cassese ha espresso un’opinione cauta, sottolineando la difficoltà di stabilire chiaramente le responsabilità individuali in un contesto così complesso. Ha ricordato il caso di Abu Omar Almasri, una figura che ha attraversato numerosi paesi europei prima di arrivare in Italia, dove è stato coinvolto in procedimenti legali. Cassese ha osservato che, in assenza di una condanna definitiva, è prematuro fare affermazioni sulla sua colpevolezza. “Siamo di fronte a una persona che non è ancora stata condannata”, ha ribadito Cassese, richiamando l’importanza del principio di presunzione di innocenza nel sistema giuridico italiano e internazionale. Questo principio, ha concluso il professore, deve essere rispettato a prescindere dalle opinioni pubbliche o dalle pressioni politiche.

Nel complesso, l’intervista con il Professor Cassese ha offerto uno spunto di riflessione profonda sui temi centrali della politica europea e internazionale, così come sulla gestione delle crisi e delle sfide che l’Europa è chiamata ad affrontare. Il giurista ha messo in evidenza la necessità di un approccio razionale e ponderato alle decisioni politiche, basato su una valutazione oggettiva dei fatti e dei risultati, e ha esortato a mantenere sempre un occhio critico e informato sulle dinamiche che influenzano il nostro futuro collettivo.

Ascolta ora il Podcast:

Buongiorno Italia | Sabino Cassese
Puntata del 26/03/25
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