Crollo dell’aula magna dell’Università di Cagliari: significa fare i conti con la durabilità di un materiale che è limitata nel tempo.

Una parte del patrimonio edificato in “economia” in calcestruzzo armato negli anni Sessanta è a rischio di eventi di cedimento tanto improvvisi, quanto imprevedibili, se non con adeguate indagini sulla struttura.



Ne abbiamo parlato durante la rubrica Non Solo Voci, condotta da Maria Chiara Voci e Paola Triaca, con Agostino Catalano, docente di Architettura Tecnica presso l’Università degli Studi del Molise, associato all’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e ideatore del “Progetto CONCRETE”, teso alla salvaguardia e alla progettazione delle architetture in calcestruzzo armato.

Giudicare un evento come quello, tragico, del crollo dell’aula magna dell’Università di Cagliari significa fare i conti con la durabilità di un materiale che è limitata nel tempo. La manutenzione responsabile e l’intervento per il monitoraggio o il consolidamento delle strutture sono gli strumenti che abbiamo, ma che vanno applicati con urgenza in tutto il Paese. Che si tratti di scuole, altri edifici terziari e non o di condomini. 

 

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