Nel mondo delle locazioni, il rapporto tra locatore e conduttore – ovvero tra chi concede in affitto un immobile e chi lo utilizza – è un delicato equilibrio di diritti, doveri e responsabilità. Che si tratti di una casa o di un locale commerciale, conoscere le regole del gioco è fondamentale per evitare incomprensioni e contenziosi.
In questa puntata di Punto e a Casa abbiamo affrontato il tema da vicino, mettendo a fuoco le principali norme, le differenze tra contratti ad uso abitativo e uso diverso, e i problemi più frequenti. Ecco cosa è emerso.
🏠 Locazioni abitative: le regole fondamentali
Nel contesto delle abitazioni, la normativa di riferimento è la Legge 431/1998, integrata dagli articoli 1571 e seguenti del Codice Civile.
📌 Il locatore (proprietario) deve:
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consegnare l’immobile in buono stato,
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garantire la sua idoneità all’uso abitativo,
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occuparsi delle riparazioni straordinarie,
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registrare il contratto entro 30 giorni.
📌 Il conduttore (inquilino) deve:
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pagare regolarmente il canone,
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curare la manutenzione ordinaria,
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usare la casa secondo quanto pattuito,
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restituire l’immobile integro a fine contratto.
Inoltre, il contratto standard ha durata 4+4 anni e prevede la possibilità per il conduttore di recedere in presenza di gravi motivi, mentre il locatore può farlo solo in casi tassativi.
🏢 Locazioni ad uso diverso: attenzione all’attività
Per uffici, negozi e studi professionali si parla di locazioni ad uso diverso, regolate dalla Legge 392/1978.
📌 In questi casi, il contratto ha durata 6+6 anni, e il rinnovo è automatico, salvo particolari esigenze del locatore.
📌 Se il rinnovo viene negato senza giustificazione, il conduttore può ottenere un’indennità per perdita dell’avviamento commerciale.
📌 Esistono anche diritti specifici per l’inquilino, come:
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la prelazione in caso di vendita dell’immobile,
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il diritto di riscatto se non viene rispettata.
Nel contratto è buona prassi regolare aspetti come l’adeguamento ISTAT, l’eventuale sublocazione, la ripartizione delle spese condominiali e le attività consentite nei locali.
🔧 Manutenzioni, danni e morosità: chi risponde di cosa?
Uno degli aspetti più critici è la ripartizione delle responsabilità.
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Il locatore si occupa delle spese straordinarie (es. impianti, strutture).
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Il conduttore sostiene quelle ordinarie (es. piccole riparazioni, pulizia).
I danni vanno valutati con attenzione:
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se derivano da negligenza dell’inquilino, ne risponde lui;
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se derivano da inadempienze del locatore, è quest’ultimo a rispondere.
In caso di morosità, il locatore può avviare la procedura di sfratto, ma la legge consente al conduttore di sanare il debito nei termini previsti.
⚠️ Clausole critiche: attenzione a cosa si firma
Non tutti i contratti sono redatti in modo corretto. Alcuni contengono clausole abusive:
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come la rinuncia dell’inquilino al recesso anticipato,
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o l’obbligo di sostenere spese straordinarie.
Anche il deposito cauzionale ha limiti precisi: non può superare le tre mensilità e deve essere restituito, salvo danni documentati.
Quando le parti non si accordano, la legge prevede l’obbligo di tentare la mediazione o la negoziazione assistita, per evitare le lungaggini del tribunale.
💡 Il contratto giusto evita problemi
Quello tra locatore e inquilino è un rapporto che può durare anni: va costruito su basi solide, chiare, e possibilmente con l’assistenza di un professionista.
Affidarsi a modelli generici scaricati online può sembrare una scorciatoia, ma spesso si rivela un errore. Ogni locazione ha le sue specificità e va trattata come tale.
📚 Il consiglio della redazione
Rivolgersi sempre a professionisti esperti e abilitati ma anche alle associazioni di categoria di inquilini e proprietari per evitare errori e problemi