Scontro Trump-Musk, media: oggi telefonata riconciliatoria. Ma il presidente: “Non sono interessato”

(Adnkronos) – Funzionari della Casa Bianca hanno programmato un colloquio telefonico in giornata tra il presidente americano Donald Trump e il miliardario Elon Musk per cercare di stemperare la tensione esplosa tra i due. Lo scrive Politico citando funzionari americani a condizione di anonimato. Tuttavia il presidente si è detto "non particolarmente" interessato a un colloquio con Musk, commentando con l'Abc le indiscrezioni su una possibile telefonata tra i due dopo lo scontro pubblico delle scorse ore. "Intendi l'uomo che ha perso la testa?" ha chiesto Trump durante la telefonata con l'emittente, riferendosi al miliardario sudafricano e dicendo di non essere "particolarmente" interessato a parlargli. Secondo il presidente, Musk vorrebbe avere un colloquio, ma lui al momento non è pronto a farlo. Intanto Trump, interpellato da Politico, ha cercato di sminuire la lite con Musk. "Non è un grosso problema", ha dichiarato, "le cose stanno andando benissimo, non sono mai andate meglio". Sullo scontro è intervenuto il ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot: "Trump e Musk ''non erano destinati ad andare d'accordo'', ha dichiarato in una intervista all'emittente radiofonica Rtl. "Politica e interessi pubblici non vanno d'accordo", ha detto il capo della diplomazia francese.  
Musk intanto fa marcia indietro sulla Dragon, annunciando che la sua compagnia spaziale SpaceX non smantellerà la navicella dopo la disputa con Trump. La Crew Dragon è fondamentale per il trasporto degli astronauti della Nasa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di una capsula che vola su un razzo Falcon 9 e ammara nell'oceano, ed è attualmente l'unica navicella spaziale statunitense certificata per trasportare un equipaggio sulla Iss nell'ambito di un contratto del valore di oltre 4,9 miliardi di dollari. Ieri Musk aveva annunciato su 'X' l'intenzione di voler ''smantellare immediatamente'' Dragon dopo che Trump aveva minacciato di rescindere i suoi contratti governativi.   Intanto i Democratici della Camera dei rappresentanti hanno chiesto al Dipartimento di Giustizia e all'Fbi di dire se sia vero quanto sostenuto da Musk sulla presenza di Trump nei file relativi a Jeffrey Epstein, arrestato nel luglio 2019 con l'accusa di tratta di esseri umani a fini sessuali e suicidatosi nella sua cella un mese più tardi. Lo ha appreso Axios. In una lettera indirizzata alla procuratrice generale, Pam Bondi, e al direttore dell'Fbi, Kash Patel, visionata da Axios, i deputati democratici Stephen Lynch (Massachusetts) e Robert Garcia (California) hanno chiesto di "chiarire immediatamente se questa accusa sia vera", aggiungendo di volere una spiegazione sul perché il Dipartimento di Giustizia non abbia pubblicato altro sul caso Epstein dopo le oltre 100 pagine di documenti rivelate a febbraio. Trump "è nei file di Epstein", ha scritto ieri Musk in un post su X, aggiungendo che "questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici". Il proprietario di Tesla, X e SpaceX ha anche chiesto l'impeachment del capo della Casa Bianca, una posizione che persino molti Democratici sono riluttanti ad assumere. L'ex presidente russo, Dmitry Medvedev ha ironizzato sullo scontro. "Non litigate ragazzi", ha dichiarato, offrendosi poi di mediare per portare i contendenti a firmare "un accordo di pace". "Siamo pronti a facilitare la firma di un accordo di pace tra D. ed E. per un compenso ragionevole", ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo in un messaggio su X, in cui ha suggerito che accetterebbe azioni della società Starlink di Musk come pagamento.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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