ALIMENTAZIONE + FITNESS + DIGITALE
C’è un filo rosso che unisce le storie che ogni settimana entrano nel Salotto del Coach: professionisti che hanno trasformato un’intuizione in un progetto, un progetto in un metodo, un metodo in un impatto reale sulle persone. La puntata con Stefano Tazio, co-founder di Builtdifferent, ne è stata l’ennesima conferma.
Un punto fermo attraversa tutto il progetto: la tecnologia non sostituisce il coach, lo potenzia.
La piattaforma Bit Different permette ai professionisti di gestire centinaia di utenti grazie ad algoritmi che automatizzano attività ripetitive, liberando tempo per la relazione autentica. È un ibrido prezioso in un mercato che oscilla tra app impersonali e coaching 1:1 non scalabile. Gli utenti compilano un questionario dettagliato che sostituisce la tradizionale anamnesi, ricevono un piano personalizzato costruito da un professionista, comunicano tramite chat, e – soprattutto – non sono lasciati soli: c’è sempre una guida, umana, competente, presente.
Stefano lo riassume con una frase: “L’algoritmo non motiva. Il coach sì.”
La conversazione si è spostata poi sui tre pilastri del coaching olistico: salute, alimentazione, fitness. Stefano ha raccontato la sua esperienza con il digiuno intermittente, non come moda ma come scelta consapevole. Maurizio ha rilanciato il tema portandolo sul piano mentale: “Il cambiamento funziona solo quando lo alleni, proprio come un muscolo. La mia formazione in psicologia digitale lo conferma: non basta sapere cosa fare, serve allenare il mindset ogni giorno.”
Una riflessione che si collega perfettamente al cuore del Salotto del Coach: la trasformazione parte da dentro, ma deve essere accompagnata.
Una delle parti più apprezzate dell’intervista ha riguardato l’alimentazione. Stefano l’ha detto con chiarezza: “Le diete perfette non funzionano. Serve sostenibilità.”
La loro app non demonizza alcun cibo: permette sostituzioni, rispetta lo stile di vita, costruisce un percorso realistico. Una filosofia che incontra la vita vera di chi – come Maurizio stesso – non frequenta la palestra ma vuole comunque mantenersi in forma nel quotidiano.
Nel finale, Stefano ha raccontato il modello di business della startup e le differenze tra il mondo USA – ricco di tecnologia e wearable – e l’Italia, dove resiste una forte cultura alimentare tradizionale.
Nonostante questo divario, Builtdifferent cresce: oltre 4.000 utenti, una community da 150.000 persone, un team in espansione e una roadmap che punta a integrare servizi premium, eventi offline e persino welfare aziendale.
La puntata si è chiusa così, tra ispirazione e concretezza. Da una parte la storia di una radio che diventa voce autorevole; dall’altra, la storia di giovani imprenditori che vogliono rivoluzionare il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi.
Il Salotto del Coach è questo: un luogo dove le idee diventano movimento.









