Mirko Puliafito: “Da un anno a questa parte, grazie all’intelligenza artificale, sono nate almeno un paio di professioni nuove, ne cito una, forse la più interessante, si chiama Prompt Engineer”

Mirko Puliafito: “Da un anno a questa parte, grazie all’intelligenza artificale, sono nate almeno un paio di professioni nuove, ne cito una, forse la più interessante, si chiama Prompt Engineer”

Stamattina ai microfoni di Casa Italia Radio, durante la rubrica Bricks and Music, condotta da Paolo Leccese, con il poliedrico Ing. Emiliano Cioffarelli, è intervenuto il founder and ceo di DIGITIAMO, Mirko Puliafito per parlare del mercato dell’Intelligenza Artificiale e di come sta rivoluzionando il futuro del mondo del lavoro con la nascita di nuove professioni.

 


Paolo Leccese: Un anno dicevamo proprio qui che secondo una ricerca di Gartner, una società multinazionale che si occupa di consulenza strategica, dal 2023, il 40% delle persone avrebbe chiesto aiuto all’intelligenza artificiale per varie attività, tra cui la scrittura automatica di contenuti. Ce lo dicevamo un anno fa ma in realtà nel frattempo è successa una vera e propria rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Per parlare di questo argomento ci colleghiamo nuovamente con Mirko Puliafito.

Mirko Puliafito: Buongiorno!

Paolo Leccese: Mirko Puliafito, founder and ceo di Digitiamo, con te proprio un anno fa questa speranza, cioè che le persone potessero prendere sempre più confidenza con l’intelligenza artificiale ma non ci aspettavamo questa reazione.

Mirko Puliafito: Assolutamente, nessuno se lo sarebbe aspettato neanche noi che su questo ci abbiamo costruito un business.

Paolo Leccese: Chat-gpt, ha sdoganato, il concetto della dell’intelligenza artificiale, fruibile da tutti però in realtà sono tante le aziende che stanno correndo in questo business.

Mirko Puliafito: La cosa che sta succedendo, facevo appunto questa riflessione l’altro giorno, è che mentre un anno fa gran parte delle persone, magari anche gli ascoltatori che ci stanno sentendo, quando pensavano all’intelligenza artificiale si riferivano ai navigatori delle macchine, piuttosto che l’intelligenza che scrive da sola quindi l’assistente del cellulare, in questo anno è cambiato proprio il rapporto e la relazione quindi si sono state fatte delle riflessioni in più rispetto all’intelligenza artificiale e alla propria professione, cosa che fino probabilmente a un anno un anno e mezzo fa non si facevano. Sempre di più queste tecnologie rivoluzioneranno il modo con cui ci relazioniamo col mondo del lavoro.

Paolo Leccese: L’intelligenza artificiale qualche volta l’abbiamo associata alla giustificata paura di perdite di posti di lavoro da parte degli umani e invece è una realtà che comporta l’esigenza di nuove competenze. Quali sono le nuove professioni che possono nascere da questa nuova tecnologia ormai consolidata?

Mirko Puliafito: Guarda direi che da un anno a questa parte la notizia positiva è che sono nate almeno un paio di professioni nuove, ne cito una forse la più interessante, si chiama Prompt Engineer, l’ingegnere del prompt, della scrittura di una frase. Ecco prompt è tendenzialmente frase. Il prompt è l’input che viene dato al sistema. Questa nuova intelligenza artificiale funziona con linguaggio naturale quindi fondamentalmente dialogo con la macchina come se stessi dialogando con il mio Siri, con il mio assistente, la cosa che si è scoperta è che migliorando il modo con cui io interagisco, quindi migliore è il modo con cui io scrivo la frase alla macchina, migliore è il modo con cui la macchina mi risponde. Di conseguenza è nata una professione totalmente umanistica di persone che sono esperte nel dare il prompt alle macchine il promt engineer. E’ curioso il fatto che quando si parla di professioni legate all’intelligenza artificiale, tendenzialmente si fa riferimento a professioni STEM, quindi tipo matematico, in realtà non è esattamente così perché stiamo creando delle macchine la cui interfaccia è sempre più vicina al nostro modo di dialogare, quindi stiamo creando delle macchine sempre più brave, diciamo così, a comprendere il nostro linguaggio naturale e a farne qualcosa di utile. Quando parliamo di nuove tecnologie, pensiamo sempre a qualcosa di complesso, qualcosa di molto difficile da comprendere, da utilizzare e non è la verità. Quello che stiamo cercando di costruire, andando avanti nel tempo sono delle macchine sempre più intelligenti, infatti si dice che queste nuove tecnologie si stanno sempre di più avvicinando a quella che è la General Intelligence ovvero macchine sempre più intelligenti così come ce lo possiamo immaginare.

Paolo Leccese: Secondo Assinform il mercato dell’ Intelligenza artificiale cresce del 22% annuo e varrà circa 700 milioni nel 2025. Un mercato che sembra non conoscere ostacoli. Ma quali sono le professioni a rischio che vedi.

Mirko Puliafito: Sicuramente tutte quelle professioni in cui c’è una forte ripetitività di attività, quelle professioni legate tantissimo alla ciclicità di lavoro, ad esempio chi gestisce il ciclo delle fatturazioni attive e passive, chi gestisce il customer care, quelle professioni ancora legate all’interazione continua o all’analisi della qualità rispetto a conversazioni eseguite e fatte con i propri clienti. Dove ci sono attività ricorrenti, è probabile che esista una macchina là fuori che, magari, non nel breve ma nel medio lungo periodo, potrà farvi da concorrente o potrebbe essere un supporto un aiuto per la vostra condizione lavorativa. Per ora, sembrano in salvo, sicuramente le attività ricche di creatività.

Paolo Leccese: L’attività umana non potrà mai totalmente essere sostituita da un’entità artificiale, però, per alcune attività, soprattutto quelle ripetitive, c’è bisogno di capire se possono essere soppiantate e quindi correre ai ripari e trovare un’opportunità di integrazione e crescita.

Mirko Puliafito: Corretto assolutamente. Un altro punto sono anche quelle professioni ad alto livello di complessità quali quelle in cui hai la matematica ha un ruolo importante come ad esempio il controllo di un magazzino molto complesso, il controllo di spedizioni di merci da una parte all’altra del mondo, tutte attività per cui l’umano fa fatica a gestire le quantità di dati ed emerge il suo limite .

Paolo Leccese: Come l’intelligenza artificiale può interagire con il mondo immobiliare?

Mirko Puliafito: Grazie della domanda, direi pertinente perché abbiamo fatto e stiamo facendo qualche progetto nell’ambito del real estate, nel settore delle quotazioni immobiliari, per cui intelligenza artificiale ci dà una grande mano per quella che è la valorizzazione degli immobili ovvero usiamo l’intelligenza artificiale per andare su internet a raccogliere informazioni delle potenziali valorizzazioni degli immobili nelle zone di residenza e utilizziamo questi dati mettendoli insieme per identificare qual è il prezzo più adatto al metro quadro. Quello che noi facciamo è supportare le aziende che fanno questo tipo di mestiere, andando a chiedere all’intelligenza artificiale vai là fuori come un segugio e trova tutte le informazioni che ci sono in questo mare magnum di informazioni, aggrega e mettile in maniera intelligente ed effettivamente alla fine dammi un prezzo al metro che posso utilizzare come riferimento. Mentre sulla base della tipologia del fabbricato commerciale o a uso abitativo piuttosto che ad uso ad uso industriale piuttosto che terreno agricolo e alla fine ne viene fuori un buonlavoro. Questo non pensate sia valido solo per il mercato della compravendita al dettaglio, ma soprattutto anche per la valorizzazione di tutti quegli immobili che nel gergo vengono chiamati asset e che poi sono oggetto di compravendita tra banche attraverso il mondo dell’asta piuttosto che per concedere un mutuo-

Paolo Leccese: L’intelligenza artificiale applicata al mndo dell’agricoltura?

Mirko Puliafito: Guarda parlavo con un imprenditore recentemente che opera nel settore dell’internet of Things chiamato IOT e ci confrontavamo sul fatto che ci sono questi dispositivi che fanno in modo di rendere intelligenti i macchinari agricoli piuttosto che invece tutti i dispositivi che sono vicini alla terra e che diciamo mandano segnali direttamente nel terreno. L’intelligenza artificiale può essere molto utile perché è quella che poi diventa il cervello di questi sensori quindi l’unione tra dispositivi che vengono messi sul campo e dispositivi intelligenti che, nel momento in cui vengono connessi tra di loro, e c’è un grande cervello che li li governa fanno di questa intelligenza artificiale sicuramente il futuro dell’agricoltura. Siamo passati da un momento di abbondanza a un momento di scarsità e lo saremo sempre di più. Nel momento in cui le risorse sono sempre più scarse l’intelligenza artificiale può aiutare a gestire masse di dati per procedere alla razionalizzazione ad esempio dei consumi idrici misurando l’umidità del terreno.

Paolo Leccese: Mirko Puliafito, ti ringrazio per essere stato con noi stamattina, diamo insieme un appuntamento perchè dal 17 al 21, ma in particolare dal 20 al 21 aprile, saremo in presenza alla Fiera di Rimini per l’AI WEEK la settimana dell’intelligenza artificiale dove tu sarai presente con noi.

Mirko Puliafito: Assolutamente sì, ci siamo con due stand, uno come DIGITIAMO ed uno come ZULLA. Veniteci assolutamente a cercare e a trovare cosi continuiamo la chiacchierata che abbiamo fatto stamattina.

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