Il senatore di Fratelli d’Italia interviene a Casa Radio: “Serve una de-escalation immediata. L’Iran è una minaccia concreta. L’Italia, alleata storica degli Stati Uniti, deve restare ancorata all’Occidente”. Poi sostiene il provvedimento di Valditara contro i cellulari in classe: “Decisione giusta, serve più rispetto per la scuola
Il senatore Lucio Malan, è intervenuto nel programma Buongiorno Italia di Casa Radio dal direttore Giovanni Lacagnina , offrendo una riflessione articolata sui grandi temi della politica estera e nazionale. Al centro del suo intervento, il conflitto tra Israele e Iran, l’esito del G7 , il ruolo del governo Meloni sullo scenario internazionale, e alcune misure interne di forte impatto come la stretta sull’uso dei cellulari a scuola da parte del Ministro dell’Istruzione Valditara.
Aprendo la sua analisi con la crisi in Medio Oriente, Malan ha ribadito la gravità della situazione, descrivendo quella di Israele non come una guerra di conquista, ma come una battaglia per la sopravvivenza. “Israele sta difendendo il proprio diritto all’esistenza, minacciato da un regime come quello iraniano che da anni proclama apertamente l’intenzione di distruggerlo. Le parole ora si sono trasformate in atti concreti di ostilità.”
Il senatore ha sottolineato che l’Italia, pur non essendo parte direttamente coinvolta nel conflitto, sta svolgendo un ruolo attivo sul piano diplomatico, soprattutto in stretto coordinamento con gli Stati Uniti. “Il Governo Meloni – ha spiegato – ha lavorato con responsabilità e determinazione per contribuire a una de-escalation. L’obiettivo è evitare l’allargamento del conflitto e scongiurare un’escalation che rischierebbe di destabilizzare l’intera regione.”
Un passaggio importante dell’intervento di Malan ha riguardato il G7, riunendo i leader delle principali potenze occidentali. “Giorgia Meloni ha rappresentato l’Italia con autorevolezza e credibilità. Il suo ruolo è stato centrale nella definizione di una linea comune sul Medio Oriente e nel rafforzamento dell’unità dell’Occidente. Ha saputo costruire ponti e proporre soluzioni, portando la voce dell’Italia ai massimi livelli.”
Particolare attenzione è stata data ai rapporti con gli Stati Uniti, considerati da Malan come “una colonna portante della politica estera italiana”. Ha ricordato che l’amicizia tra Italia e USA dura da oltre 80 anni ed è basata su valori comuni come la libertà, la democrazia e la difesa della pace. “La nostra alleanza con Washington è strategica e va coltivata con cura. In questo contesto – ha aggiunto – anche il rapporto diretto tra Meloni e Donald Trump rappresenta un canale importante, un elemento di forza per l’Italia sul piano internazionale.”
Malan ha poi commentato le parole del presidente francese Emmanuel Macron, che ha escluso l’ipotesi di un ruolo di mediazione per Vladimir Putin nella crisi tra Israele e Iran. “Macron ha ragione. Chi ha voluto la guerra in Ucraina non può essere considerato un mediatore credibile in altri conflitti. La Russia ha relazioni storiche con l’Iran, anche in ambito militare, e questo ne compromette la neutralità.”
Riguardo alla situazione interna dell’Iran, il senatore ha osservato che è in corso una crescente tensione sociale, soprattutto tra i giovani, le donne e le fasce più moderne della popolazione. “Non possiamo escludere uno scenario di cambiamento, anche radicale, ma bisogna capire se e come sarà possibile un’evoluzione verso un regime più aperto. L’Occidente deve seguire con attenzione e sostenere chi lotta per i diritti e la libertà.”
Infine, un commento sulla politica interna e sul recente provvedimento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha deciso di vietare l’uso dei cellulari in classe a partire dal prossimo anno scolastico. Malan, forte anche della sua esperienza di ex docente, ha espresso totale approvazione: “È una scelta necessaria. A scuola si va per studiare, non per usare lo smartphone. I cellulari sono diventati una fonte continua di distrazione, spesso causa di disattenzione e mancanza di rispetto per gli insegnanti. Questa misura serve a ristabilire la centralità dell’educazione e l’autorevolezza della scuola.”
Il senatore ha concluso ribadendo la necessità per l’Italia di mantenere una linea chiara e coerente nel contesto globale: “Viviamo tempi difficili. La nostra forza sta nella fedeltà ai nostri valori, alle nostre alleanze storiche e alla capacità di restare protagonisti con serietà e responsabilità. L’Italia di oggi, grazie al lavoro del Governo Meloni, è più ascoltata, più rispettata e più solida sul piano internazionale.”