Il ruolo della finanza nei cambiamenti in atto, tra rischi da evitare e opportunità da cogliere

Ai microfoni di Casa Radio, Carlo Cidonio, vice direttore generale di ANPIB. Un viaggio nella finanza alternativa, tra le sfide delle PMI italiane, i rischi dell’alta volatilità, e la promessa, concreta, di democratizzare l’accesso a investimenti un tempo riservati a pochi.

Come orientarsi in un panorama finanziario sempre più complesso, in cui le tentazioni speculative e le promesse di guadagno facile rischiano di travolgere chi non ha strumenti adeguati? Serve una narrazione chiara e competente per mettere in guardia da investimenti ad alto rischio, ma anche per fornire le chiavi di lettura per cogliere le opportunità reali.

Un’idea su cui Carlo Cidonio, con un’esperienza consolidata nel mondo della finanza privata e della consulenza evoluta, oggi ricopre il ruolo di Vice Direttore Generale di ANPIB, l’associazione che rappresenta e coordina i professionisti e le strutture specializzate in private banking e investment banking, ha subito innestato una riflessione forte: «In Italia ci sono circa 200.000 PMI, veri motori dell’economia reale, e solo 406 società sono quotate in Borsa. Questo significa che una parte rilevante della crescita economica avviene al di fuori dei radar tradizionali degli investitori retail». Il suo messaggio è netto: ignorare questo tessuto produttivo è non solo miope, ma anche poco remunerativo.

È proprio qui che entra in gioco il tema del private equity, al centro dell’intervento di Cidonio. Non è un caso: questo tipo di investimento, spesso riservato a investitori istituzionali o grandi patrimoni, ha registrato negli ultimi anni un rendimento medio intorno al 18%. «Un numero che parla da solo, spiega Cidonio, soprattutto se si considera che è frutto di scelte orientate all’innovazione, alle energie rinnovabili, alla tecnologia e all’intelligenza artificiale. Settori dove l’Italia ha ancora molto da dire, se riesce a creare le condizioni giuste».

La parola chiave è accessibilità. Carlo Cidonio insiste: «Non possiamo più permetterci una finanza a due velocità. Il nostro impegno in AMPIB è quello di costruire strumenti e percorsi che rendano l’investimento alternativo accessibile anche a chi ha capitali limitati, ma vuole investire in modo consapevole».

Una sfida ambiziosa, che però incontra il favore del pubblico radiofonico, sempre più interessato – come ha notato Leccese – a contenuti che uniscono cultura economica e impatto sociale. «Siamo di fronte a un cambio di paradigma», ha osservato il conduttore. «Chi ci ascolta oggi non vuole più solo sapere dove investire, ma anche perché e con quali conseguenze sul mondo reale».

Nel corso della puntata, un tema è emerso con forza: la centralità del capitale umano, sia in ambito imprenditoriale sia nel mondo degli investimenti. Le PMI italiane, spesso a conduzione familiare, sono il frutto di storie personali, competenze tramandate, intuizioni che diventano innovazione. «Ecco perché è importante – ha detto Cidonio – valorizzare anche i percorsi imprenditoriali meno visibili, quelli che non finiscono nei titoli dei giornali ma che muovono l’economia reale».

Ascolta ora il Podcast:

BRICKS AND MUSIC | Carlo Cidonio
Puntata del 25/06/25
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