“Ben venga ogni riflessione sul ruolo della Capitale – prosegue Grassi – ma è evidente che a mancare, in tutti questi anni, è stata la volontà politica di agire. I tempi delle riforme costituzionali sono lunghi e incerti: per questo serve una legge speciale, un provvedimento d’urgenza che riconosca finalmente a Roma la possibilità di amministrarsi da sola, di camminare sulle proprie gambe, di costruire un’economia autonoma e competitiva.”
Grassi sottolinea che “non basta invocare fondi statali o autonomie di facciata: occorre creare un modello amministrativo e produttivo innovativo, capace di attrarre investimenti e generare sviluppo. Roma può e deve diventare una ‘freedom trade zone’, con burocrazia zero, tempi certi per le autorizzazioni e un regime fiscale agevolato per chi sceglie di investire qui. Solo così potrà liberarsi da quella dipendenza cronica dallo Stato centrale che l’ha penalizzata per decenni.”
Sul piano istituzionale, Italia Sceglie rilancia la proposta di una riforma territoriale: “I municipi, nati negli anni ’70, hanno esaurito la loro funzione. È tempo di pensare a macro-aree – nord, sud, est, ovest – in grado di dialogare direttamente con i cittadini attraverso le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, riducendo sprechi e moltiplicazioni di poltrone.”
“Roma non può più aspettare. Serve un atto di coraggio, serve visione. Se davvero il Governo e il Parlamento vogliono dare un segnale di svolta, inizino da qui – conclude Grassi –: da una legge speciale che trasformi Roma da città amministrata a città protagonista, simbolo del nuovo “Rinascimento italiano”









