Slitta di un anno la riforma che avrebbe rivoluzionato la gestione delle liti condominiali in Italia.
Con il decreto-legge approvato ieri, il Consiglio dei Ministri ha deciso che la competenza in via esclusiva dei giudici di pace sulle controversie condominiali entrerà in vigore non più il 31 ottobre 2025, ma il 31 ottobre 2026.
La misura, parte di un più ampio pacchetto di proroghe in materia di giustizia, si è resa necessaria – spiegano fonti governative – per garantire un avvio ordinato e scongiurare rischi di sovraccarico.
Perché la proroga era inevitabile
La riforma, prevista dal decreto legislativo 116/2017 e successivamente confermata dalla riforma Cartabia, aveva l’obiettivo di alleggerire i tribunali ordinari e velocizzare i tempi della giustizia civile. Ma la realtà, almeno per ora, racconta un’altra storia: organici ridotti, carenze infrastrutturali e formazione insufficiente dei giudici di pace avrebbero reso impossibile rispettare la scadenza del 2025.
Il rinvio al 2026 viene quindi visto come una scelta di buon senso per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi e al legislatore di intervenire con risorse adeguate.
Un percorso a tappe e continui stop
Non è la prima volta che la riforma subisce un rinvio. La data iniziale era stata fissata per il 2021, poi spostata al 2025 e ora ulteriormente prorogata. Ogni volta con la stessa motivazione: assenza di condizioni organizzative per sostenere il passaggio di competenze senza intasare il sistema.
Reazioni dal mondo professionale
Gli amministratori di condominio accolgono con favore la notizia:
“Un rinvio necessario per garantire una giustizia davvero efficace” dichiarano da Confedilizia, che da tempo chiedeva più tempo per preparare la transizione.
Anche l’avvocatura sottolinea l’urgenza di investire non solo in nuove regole, ma in tecnologia e risorse umane, per evitare che i giudici di pace vengano travolti da un carico di lavoro ingestibile.
Cosa cambia per i cittadini
Per i prossimi dodici mesi, nulla cambia: le cause condominiali continueranno a essere trattate dai tribunali ordinari. Solo dal 31 ottobre 2026, se non ci saranno altri stop, le liti di vicinato e i conflitti tra condomini passeranno sotto la competenza esclusiva dei giudici di pace.
Un cambiamento che punta a rendere la giustizia più vicina ai cittadini e più rapida, ma che per riuscirci ha bisogno di una macchina giudiziaria pronta ed efficiente.









