L’intervista ha riservati di argomenti, tutti legati alla crisi economica in corso in Europa, ma in particolare alla situazione critica che sta attraversando la Francia, paese di grande rilevanza geopolitica e storica all’interno dell’Unione Europea. La Fornero ha espressamente dichiarato di essere molto preoccupata per la Francia, sottolineando che il paese transalpino, essendo uno dei fondatori e uno dei principali pilastri della costruzione europea, riveste un ruolo fondamentale per la stabilità economica e politica dell’intero continente. La Francia che attraversa una fase di instabilità, ha spiegato, non può che preoccupare, perché una Francia debole porta con sé l’impossibilità di intraprendere azioni comuni per rilanciare e riformare l’Europa in modo efficace. Se la Francia non riesce a risolvere le proprie difficoltà interne, è difficile pensare che l’Unione Europea possa rispondere alle sfide globali con la forza necessaria, visto che un paese di tale importanza non è in grado di dare il giusto esempio di coesione e stabilità.
Elsa Fornero ha poi riflettuto sulla sua esperienza come Ministro del Lavoro nel governo Monti, un periodo che, a suo dire, è stato particolarmente significativo per l’Italia. Ha ricordato le difficoltà economiche che l’Italia affrontava in quel momento, dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e la conseguente crisi del debito sovrano che minacciava la stabilità della zona euro. Le politiche economiche adottate dal governo Monti, secondo la Fornero, sono state necessarie per salvare l’Italia da una spirale di crisi ancora più grave. Ha sottolineato che l’intervento del governo tecnico è stato fondamentale per risanare le finanze pubbliche e rimettere l’Italia sulla strada della crescita, nonostante il clima di austerità che ha caratterizzato quegli anni. In particolare, la Fornero ha voluto fare un confronto con la gestione della crisi da parte del governo Berlusconi, prima del suo, sostenendo che il governo Berlusconi non fosse riuscito ad affrontare la crisi con la stessa prontezza e determinazione, lasciando l’Italia vulnerabile alle turbolenze finanziarie internazionali.
Riguardo alla situazione attuale, la Fornero ha osservato che l’Europa sta attraversando una fase ancora più complessa rispetto a quella che ha vissuto durante il governo Monti, a causa della moltiplicazione delle crisi globali, come la crisi energetica, la pandemia da COVID-19 e la crescente instabilità geopolitica causata da conflitti come la guerra in Ucraina. Questi eventi hanno creato difficoltà economiche enormi, eppure la Fornero ha dichiarato che, nonostante tutto, c’è ancora speranza che l’Europa possa rimettersi in piedi, ma solo se sarà capace di affrontare le sfide in modo unitario, con politiche economiche coerenti tra i principali paesi dell’Unione.
Un altro punto che Fornero ha voluto sottolineare riguarda l’euro e il suo ruolo fondamentale nell’economia italiana. A suo avviso, l’adozione dell’euro ha salvato l’Italia, che senza la moneta unica avrebbe affrontato un disastro economico. Ha ricordato come, in periodi precedenti, alcuni esponenti politici avessero proposto l’uscita dall’euro, ma la Fornero è stata molto chiara nel dire che una simile mossa sarebbe stata catastrofica per l’Italia. Uscire dall’euro avrebbe comportato una svalutazione della moneta nazionale, un’inflazione fuori controllo e un isolamento internazionale che avrebbe reso ancora più difficile risolvere i problemi economici del paese. La stabilità finanziaria che l’euro ha offerto all’Italia, pur con tutte le difficoltà, è stata fondamentale per non precipitare in una crisi senza ritorno. Tuttavia, la Fornero ha lamentato che la crescita economica in Italia non sia stata sufficiente negli ultimi vent’anni, e ha attribuito questa stagnazione a una serie di fattori, tra cui la mancanza di politiche economiche coerenti, la crescita del populismo e la scarsa capacità di riforma strutturale del paese.
Fornero ha anche trattato il tema della deindustrializzazione, che ha colpito in modo particolare le piccole e medie imprese italiane. Secondo lei, molte piccole realtà produttive italiane si trovano in difficoltà a causa della scarsità di credito, che impedisce loro di innovare e di crescere. La deindustrializzazione, ha spiegato, ha portato a una grave disoccupazione e a un aumento delle disuguaglianze economiche. La distribuzione del reddito in Italia è sempre più precaria, con un numero crescente di famiglie che vivono in condizioni di difficoltà economica. Questo fenomeno non è circoscritto all’Italia, ma riguarda tutta l’Europa, dove si stanno registrando tendenze simili: la crescente disparità di reddito, l’indebolimento delle classi medie e l’aumento della povertà in molti paesi dell’Unione.
Per Fornero, l’unico modo per affrontare questa crisi europea è lavorare a una politica univoca tra i principali paesi dell’Unione, in particolare Italia, Francia e Germania. Questi paesi, che sono i motori economici dell’Europa, devono trovare una visione comune per affrontare le sfide globali e per rilanciare l’economia europea. La Fornero ha sottolineato che la Francia, purtroppo, sta attraversando una fase di instabilità, ma che è indispensabile che le tre nazioni principali dell’Unione collaborino tra loro per non perdere il treno della ripresa economica globale. Ha parlato anche del settore automobilistico, in particolare della crisi che ha colpito Stellantis e altre aziende automobilistiche, che si trovano a dover affrontare la transizione ecologica e la crescente concorrenza da parte di produttori cinesi e asiatici. Questo ha messo a dura prova l’industria automobilistica europea, con inevitabili ripercussioni sul lavoro e sulle prospettive future di uno dei settori più importanti per l’Europa.
Riguardo alla situazione politica italiana, Fornero ha ricordato che il governo Monti, pur essendo un governo tecnico e non politico, fu sostenuto dai principali partiti italiani, ma ciò non gli ha impedito di affrontare forti resistenze politiche interne ed esterne. Le riforme necessarie furono spesso impopolari, ma essenziali per evitare il collasso delle finanze pubbliche. Fornero ha osservato come oggi, a distanza di anni, la situazione politica italiana sembri essere sempre più instabile, e che l’Europa sembra sempre più divisa, incapace di rispondere con decisione alle sfide economiche globali.
La Fornero ha quindi concluso il suo intervento con un appello a non lasciare che i giovani italiani abbandonino il paese in cerca di opportunità all’estero, come già accade da molti anni. La fuga dei giovani talenti è uno dei problemi principali che l’Italia deve affrontare per garantire un futuro prospero. La Fornero ha suggerito che servano politiche più forti a favore delle famiglie e dei giovani, per impedire che l’Italia perda generazioni di talenti, fondamentali per lo sviluppo del paese.
Infine, ha parlato del miglioramento della situazione economica italiana, con il calo dello spread ai minimi storici, grazie a una manovra economica ben congegnata dal governo attuale e dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Nonostante tutte le difficoltà economiche, la Fornero ha espresso ottimismo riguardo alla stabilità dei mercati finanziari italiani e alla capacità del governo di mantenere una politica fiscale responsabile. La Fornero ha concluso con un messaggio di speranza, pur riconoscendo che le sfide restano ancora molte.