Durante il suo intervento, De Micheli ha affrontato con determinazione alcuni degli sviluppi più significativi sia in ambito geopolitico che nelle dinamiche politiche italiane, dimostrando un forte impegno verso le sfide globali e locali.
Uno dei punti centrali del suo intervento è stato il recente mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del premier israeliano Benjam Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra contro l’umanità per le loro azioni nella Striscia di Gaza.
De Micheli ha espresso il suo sostegno alla decisione della Corte, ritenendo che fosse giusta e necessaria per stabilire una giustizia internazionale riguardo agli eventi che hanno scosso la regione. Ha sottolineato che la gravità di quanto accaduto in Gaza non può essere ignorata e che le azioni dei responsabili dovrebbero essere chiamate a rendere conto di crimini che hanno avuto un impatto devastante sulla vita dei civili. Secondo De Micheli, questa sentenza rappresenta una certificazione che la comunità internazionale non può rimanere passiva di fronte a crimini così gravi e che la giustizia deve prevalere, anche quando si tratta di figure politiche di primo piano come Netanyahu e Gallant.
Inoltre, De Micheli ha approfondito le implicazioni politiche e sociali di questa vicenda, mettendo in evidenza come l’escalation di conflitti nel Medio Oriente e le recenti dichiarazioni di Vladimir Putin abbiano contribuito a un clima di crescente instabilità globale. Le parole di Putin, che ha minacciato un conflitto mondiale, hanno suscitato in De Micheli una forte preoccupazione. Ha osservato che la comunità internazionale, in particolare i leader politici, non sembra comprendere appieno la portata di queste minacce e l’urgenza di affrontare con serietà le dinamiche belliche in corso, sia in Ucraina che in Medio Oriente. Secondo l’ex ministro, la guerra in Ucraina rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza europea e globale, e la mancanza di consapevolezza e di azioni concrete da parte dei governi rischia di portare a conseguenze catastrofiche.
Un altro tema trattato da De Micheli è stato il momento di crisi che sta vivendo il Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo i risultati deludenti nelle elezioni in Umbria e in Emilia-Romagna. De Micheli ha riconosciuto i meriti del leader del Movimento, Giuseppe Conte, per aver cercato di rilanciare il partito e per aver portato avanti una politica di recupero dei voti dell’astensionismo, ma ha anche sottolineato che il Movimento sta attraversando una fase di difficoltà. La crisi del M5S, secondo De Micheli, è legata alla necessità di rinnovamento e coesione interna, e al fatto che il partito non riesce a rappresentare pienamente le esigenze di una parte significativa dell’elettorato. Questo periodo di turbolenza politica ha anche riflessi sul panorama più ampio della politica italiana, e De Micheli ha fatto appello alla necessità di un rafforzamento del centrosinistra, per contrastare le politiche della destra e per dare una risposta più efficace alle sfide che il Paese sta affrontando.
Nel contesto nazionale, un altro punto su cui De Micheli ha insistito è stato quello dei tagli alla sanità decisi dal governo di Giorgia Meloni. L’ex ministra ha criticato severamente l’attuale esecutivo per aver ridotto i fondi destinati alla sanità, un settore che, secondo De Micheli, è già messo a dura prova dalle difficoltà economiche e demografiche del Paese. Ha ricordato che durante il governo Conte II, il Partito Democratico aveva investito massicciamente nella sanità, soprattutto per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di COVID-19, ma che ora la destra sembra ignorare l’importanza di un sistema sanitario pubblico forte e accessibile per tutti.
De Micheli ha accusato la destra di non considerare la sanità pubblica come una priorità, criticando la politica del governo Meloni che, a suo avviso, ha un approccio poco attento alle necessità dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili. “La sanità pubblica garantisce l’assistenza ai cittadini”, ha affermato, sottolineando che l’Italia è un Paese che sta invecchiando e che non ci si può permettere di ridurre i servizi sanitari. La lunga attesa per gli esami, come la TAC, e le difficoltà nell’accesso alle cure sono problematiche che, secondo De Micheli, vanno affrontate con urgenza, soprattutto in un contesto in cui la popolazione anziana è in costante aumento.
Infine, De Micheli ha messo in evidenza l’importanza di un impegno costante da parte di tutti i partiti politici nella gestione della sanità, ribadendo che ogni decisione su questo fronte dovrebbe essere presa con un senso di responsabilità collettiva. La salute dei cittadini non può essere un tema che subisce tagli per ragioni ideologiche o economiche, ma deve rimanere una priorità per ogni governo, indipendentemente dalla sua composizione politica. La sanità, infatti, è uno dei pilastri su cui si costruisce la qualità della vita di una nazione e, di conseguenza, va tutelata con investimenti adeguati e con politiche che rispondano alle reali esigenze della popolazione.
In sintesi, Paola De Micheli ha offerto una visione complessa e articolata su vari temi di grande rilevanza, mostrando come gli sviluppi internazionali e le dinamiche politiche interne siano strettamente interconnessi e richiedano una riflessione profond