Verna : “I dazi USA-Cina rallentano il PIL globale. L’Italia ha poco da offrire a Trump”

L’economista professor Fabio Verna è intervenuto nel Buongiorno Italia di  Casa Radio, ospite del direttore Giovanni Lacagnina.

Durante l’intervista, Verna ha analizzato alcuni dei temi più caldi dell’attualità economica globale: l’impatto dei dazi tra Stati Uniti e Cina sul PIL mondiale, i segnali di allarme lanciati dalla Federal Reserve su inflazione e occupazione, e il recente taglio delle stime di crescita globale da parte dell’agenzia di rating Fitch.

Questi temi si intrecciano con l’attuale scontro geopolitico ed economico tra le due principali superpotenze globali. Infatti, mentre l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rilancia la sfida con un messaggio chiaro: “O con noi o con la Cina”, il mondo si trova davanti a sfide economiche senza precedenti. L’incontro previsto tra Trump e la premier italiana Giorgia Meloni si inserisce in un contesto di crescente tensione, con Meloni che ha avuto un colloquio con Ursula von der Leyen per “coordinare” la visita.

“Scontro USA-Cina? Il mondo paga il conto. L’Italia fuori dai giochi globali”

Nel corso dell’intervista, Verna ha parlato della crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina, avvertendo che un conflitto tra queste due potenze economiche avrà ricadute sistemiche sul commercio mondiale. “Gli Stati Uniti e la Cina sono i due attori principali nel determinare l’andamento del PIL globale. È evidente che un conflitto commerciale tra queste due superpotenze porterà inevitabilmente a una contrazione dell’economia mondiale. Anche se talvolta l’informazione tende a ingigantire gli allarmi, in questo caso la preoccupazione è più che giustificata”, ha spiegato Verna.

Verna ha messo in guardia contro le conseguenze a lungo termine di questa crisi commerciale, che non si limita solo ai dazi e alle tariffe, ma si sta estendendo ad altri settori, creando un nuovo scenario di instabilità economica globale.

“Gli USA e la Cina guidano il PIL, ma il mondo rischia lo stallo”

Verna ha anche sollevato preoccupazioni sull’equilibrio economico globale, spiegando che le sfide in corso rischiano di portare il mondo in una fase di stallo. “L’instabilità sta facendo paura ai mercati globali. Siamo in una fase di riassestamento, dove inflazione, dazi e crisi finanziarie minano la fiducia degli investitori”, ha osservato l’economista.

Il ruolo dell’Italia nelle negoziazioni globali

Parlando della posizione dell’Italia, Verna ha sottolineato che il paese si trova in una posizione fragile nei confronti degli attori internazionali, come gli Stati Uniti e la Cina. In particolare, ha commentato il bilaterale tra la presidente Meloni e Donald Trump, dichiarando: “Trump è un negoziatore molto duro. L’Italia, però, oggi ha poco da offrire. Non possediamo leve economiche forti, e non possiamo parlare a nome dell’Europa. Questo ci mette in una posizione di debolezza nelle negoziazioni internazionali”.

Geoeconomia in crisi: il commercio mondiale si frammenta

Nel suo intervento, Verna ha parlato anche della crescente polarizzazione della geoeconomia mondiale, legata alla divisione tra blocchi a predominanza americana e cinese. “Il commercio mondiale sta attraversando una fase di frammentazione. In questo contesto, l’Italia rischia di rimanere marginale”, ha avvertito. Verna ha posto l’accento sulla necessità di una visione strategica europea condivisa per evitare che l’Italia, da sola, finisca per restare ai margini delle decisioni globali.

Il rallentamento dei Cantieri Generali Navali come segnale concreto della crisi

A conferma di quanto le tensioni geopolitiche stiano avendo effetti diretti sull’economia, Verna ha citato il rallentamento dei Cantieri Generali Navali, una realtà che riflette concretamente l’instabilità globale. “La supremazia americana nella cantieristica navale deriva dalla riconversione industriale postbellica, che ha permesso agli Stati Uniti di investire massicciamente in infrastrutture all’avanguardia, manodopera qualificata e tecnologie avanzate. I cantieri statunitensi sono in grado di produrre unità navali sia per fini militari che commerciali, influenzando l’equilibrio marittimo globale”, ha spiegato Verna.

La polarizzazione geopolitica tra USA e Cina

Verna ha infine lanciato un allarme sul futuro assetto economico globale, caratterizzato dalla crescente polarizzazione tra Stati Uniti e Cina. Secondo l’economista, questo scenario segna l’inizio di una nuova fase della geoeconomia, dove le potenze economiche si stanno preparando a definire nuove sfere di influenza. “Non stiamo parlando solo di commercio. Ci troviamo di fronte a una ridefinizione dei principali equilibri internazionali, dove l’Italia appare debole e incapace di incidere significativamente sugli sviluppi globali. Se non riusciremo a rafforzare la nostra voce all’interno dell’Europa, rischiamo di rimanere spettatori in questo nuovo ordine mondiale”, ha concluso Verna.

Ascolta ora il Podcast:

Buongiorno Italia | Fabio Verna
Intervista del 17/04/25
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