Victor Hugo sosteneva che “ogni pensatore che vorrà diventare oratore, muovere le masse, dominare le assemblee, non avrà da far altro che passare dalla ragione delle idee al dominio dei luoghi comuni”.
Quando i luoghi comuni guidano il nostro modo di vedere le cose e di giudicarle, allora si trasformano in pregiudizi. E i pregiudizi portano a discriminazione.
Ad esempio:
“Non assumiamola, è una donna: si metterà in maternità.”
“È straniero, quindi sicuramente non sa comportarsi.”
Uno stereotipo diffuso vuole che le donne preistoriche si dedicassero solo alla cura della prole e fossero solo delle raccoglitrici. E invece le ultime scoperte ci parlano di donne guerriere e cacciatrici: la preistoria che non ti aspetti.
Stereotipi e pregiudizi avranno influito sulla carriera della nostra ospite di oggi? Con noi a ‘donna immagine città on air’, Catalina Curceanu, dirigente di ricerca presso i laboratori nazionali di Frascati dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che ci parlerà di meccanica quantistica.
Ascoltate il podcast e scoprirete l’importanza della meccanica quantistica nella vita di tutti i giorni, di quanto ogni giorno utilizziamo strumentazioni e applicazioni che devono la loro realizzazione proprio alla meccanica quantistica.
La scorsa settimana su Clubhouse in GrandiDonne abbiamo affrontato il tema dei pregiudizi. Lo abbiamo fatto attraverso un film: Cosa è successo tra mio padre e tua madre?
Film del 1972 di Billy Wilder che può essere analizzato attraverso il tema della maschera e dei pregiudizi, soprattutto considerando il protagonista, Wendell Armbruster Jr. (interpretato da Jack Lemmon), e il suo percorso di trasformazione.
Wendell è un uomo d’affari americano rigido, conformista e ossessionato dall’immagine e dalla rispettabilità. Indossa una “maschera” di serietà e superiorità morale, tipica dell’americano di successo. Il suo atteggiamento iniziale riflette pregiudizi nei confronti degli italiani, visti come pigri e inefficienti, e nei confronti della stessa cultura europea, che considera meno pragmatica rispetto alla mentalità americana.
La permanenza in Italia diventa un viaggio di trasformazione per Wendell, che progressivamente si libera dei suoi pregiudizi e delle sue rigidità.
Pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni si applicano anche a interi gruppi e sono “essenziali” per agitare e dominare le masse. Victor Hugo sosteneva che “ogni pensatore che vorrà diventare oratore, muovere le masse, dominare le assemblee, non avrà da far altro che passare dalla ragione delle idee al dominio dei luoghi comuni”.
Gli stereotipi sono generalizzazioni rigide e semplificate su un gruppo di persone. Possono essere positivi o negativi, ma spesso non tengono conto delle differenze individuali.
Gli stereotipi possono influenzare il modo in cui vediamo gli altri.
Ad esempio:
“Le donne non sono portate per la matematica.”
“Tutti i tedeschi sono precisi.”
Gli stereotipi sono spesso alla base dei pregiudizi.
I pregiudizi sono giudizi negativi verso un gruppo o una persona prima di conoscerli veramente, spesso basati su stereotipi.
I pregiudizi portano a discriminazione.
Ad esempio:
“Non assumiamola, è una donna: si metterà in maternità.”
“È straniero, quindi sicuramente non sa comportarsi.”
Il pregiudizio è lo stereotipo trasformato in giudizio e azione.
Uno stereotipo diffuso vuole che le donne preistoriche si dedicassero solo alla cura della prole e fossero solo delle raccoglitrici. Recenti scoperte archeologiche hanno messo in discussione questa idea che voleva solo gli uomini cacciatori e guerrieri. L’analisi dei resti umani e dei corredi funerari in diverse tombe ha rivelato che le donne partecipavano attivamente sia alla caccia che alle attività belliche.
Nelle Ande peruviane è stata scoperta la sepoltura di una giovane donna vissuta circa 9.000 anni fa. Accanto ai suoi resti sono stati trovati strumenti da caccia, come punte di lancia e coltelli, indicando il suo ruolo attivo nella caccia di animali di grossa taglia. Ulteriori analisi di altre sepolture preistoriche in America hanno evidenziato che circa un terzo dei cacciatori potevano essere donne, suggerendo una divisione del lavoro più equa di quanto precedentemente ipotizzato.
In Russia, vicino al villaggio di Devitsa, sono state rinvenute tombe di donne guerriere appartenenti alla cultura scita, risalenti a circa 2.400 anni fa. Queste donne, di diverse età, erano sepolte con armi come lance e pugnali, nonché con copricapi d’oro, indicando il loro status elevato e il ruolo attivo nelle attività militari.
Un’altra scoperta significativa proviene da Birka, in Svezia, dove è stata identificata la tomba di una donna vichinga sepolta con un arsenale completo di armi, tra cui spade, asce e lance, oltre a pezzi da gioco strategici. Questi reperti suggeriscono che la donna fosse non solo una guerriera, ma anche una condottiera di alto rango.
In Ungheria è stata scoperta una sepoltura femminile del X secolo contenente armi come un arco e frecce. L’analisi genetica ha confermato che i resti appartenevano a una donna, suggerendo che alcune donne avessero ruoli attivi nelle attività militari durante la conquista ungherese.
Queste evidenze archeologiche indicano che, contrariamente agli stereotipi tradizionali, le donne nella preistoria e nelle epoche successive potevano ricoprire ruoli significativi come cacciatrici e guerriere, partecipando attivamente alla sussistenza e alla difesa delle loro comunità.
Scoprire che le donne nella preistoria erano anche guerriere e cacciatrici cambia profondamente la nostra comprensione dei ruoli di genere nel passato e, di riflesso, nel presente. Punti chiave di questo cambio di paradigma:
- Ridefinizione dei ruoli “naturali”
Questo mette in discussione l’idea che certi ruoli siano “biologicamente determinati”.
- Verso una visione più paritaria delle società antiche
Queste scoperte mostrano che le società preistoriche potevano essere più egualitarie di quanto si pensasse. Non è detto che questo avvenisse in tutte le comunità naturalmente.
- Impatto sulla cultura moderna
Le narrazioni storiche sono spesso usate per giustificare ruoli di genere contemporanei (“è sempre stato così”).
- Cambio nei programmi scolastici e divulgativi
Serve aggiornare libri di testo, musei, documentari, per riflettere queste scoperte.
- Più attenzione all’archeologia di genere
In passato, molti scheletri con armi venivano automaticamente classificati come “maschi”. Oggi si usano analisi del DNA e dello smalto dentale per identificare il sesso biologico, portando a una revisione di centinaia di interpretazioni sbagliate.
Ne parleremo con Patrizia Gioia, archeologa, già responsabile della conservazione, musealizzazione e valorizzazione del giacimento pleistocenico di Casal de’ Pazzi.
Raggiungici!
Quando? Martedì 29 aprile 2025, dalle 21:00 alle 23:00.
Dove? online sulla app gratuita vocale Clubhouse.
Titolo della room: “Donne guerriere e cacciatrici, la preistoria che non ti aspetti”.
Le room sono le trasmissioni di tipo radiofonico che si tengono su Clubhouse.
Per informazioni contattatemi su Instagram al mio account personale @sonia.r.marino o a @donna.immaginecitta
Oppure per mail a info@immaginecitta.org
Il sito web di riferimento è: www.immaginecitta.org
Come ‘donna immagine città’ ci trovate anche su:
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