L’iniziativa, rivolta in via principale ai Presidenti Provinciali ENER e aperta a istituzioni, tecnici e stakeholder del settore, si è posta l’obiettivo di promuovere un confronto concreto sui modelli operativi, il quadro normativo e il ruolo attivo dei territori nel percorso di transizione energetica.
Marcello Trento, Presidente ENER, che ha rilanciato l’importanza della collaborazione fra Comuni, istituzioni, cooperative e tecnici per accelerare l’adozione delle CER nei territori, ha descritto le comunità energetiche come “la spina dorsale della futura transizione energetica territoriale”. Il messaggio è stato chiaro: costruire reti diffuse richiede sinergia tra politiche pubbliche, strumenti economici e cooperazione comunitaria.
La moderazione di Serena M. Candigliota ha contribuito a mantenere il filo del dibattito, garantendo equilibrio tematico e partecipazione.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo di autoproduzione condivisa basata su fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, ecc.). In Italia, secondo i dati GSE aggiornati al 6 aprile 2025, le CER attive sono 212, per 18 MW installati e quasi 2.000 utenze coinvolte Sebbene siano ancora solo l’1 % del target PNRR di 1.730 MW entro giugno 2026, le richieste – circa 4.000 al 31 marzo – rappresentano un segnale di interesse crescente
Il dibattito ha evidenziato ostacoli sostanziali:
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Percorsi autorizzativi complessi e frammentati;
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Difficoltà di accesso ai finanziamenti, specie per piccoli comuni e cooperative;
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Limitata consapevolezza sociale e tecnica nelle comunità locali.
Di converso, il seminario ha sottolineato:
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Il valore economico: riduzione dei costi energetici e nuove fonti di finanziamento partecipato;
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L’impatto ambientale: riduzione delle emissioni e maggiore resilienza locale;
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Il valore sociale: inclusione e contrasto alla povertà energetica, se indirizzato anche ai modelli CERS
In un contesto simile, Roma Capitale ha approvato un regolamento per cedere aree pubbliche destinate al fotovoltaico per CER – in particolare le CER solidali (CERS) – e ha lanciato un portale dedicato allo sportello energia per favorire la nascita e la partecipazione alle comunità locali. Queste iniziative, connesse ai temi trattati al seminario, delineano una strategia integrata tra norme nazionali e azioni locali.
Dal seminario emergono alcune indicazioni operative:
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Mappare il territorio unendo banche dati energie, cabine primarie e potenziale solare;
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Sviluppare modelli giuridici e finanziari replicabili, inclusi contratti tipo per cooperative e CERS;
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Potenziare l’assistenza tecnica tramite GSE, ENER, ENEA: webinar, simulazioni e percorsi formativi;
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Promuovere iniziative pubbliche-private: coinvolgere PMI, università, terzo settore per rendere operativi progetti CER/CERS sul territorio.
Il seminario di Roma ha rappresentato un momento di svolta: non solo un’occasione di aggiornamento, ma un trampolino di lancio verso la concreta diffusione delle comunità energetiche in Italia. Con il superamento dei nodi normativi, un supporto pubblico più incisivo e il consolidamento delle reti territoriali, le CER possono contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione, economia circolare ed empowerment delle comunità.
ENER, GSE, ENEA e le istituzioni locali sono chiamati a fare sistema per trasformare conoscenza e intenti in progetti concreti, capaci di generare valore ambientale, economico e sociale.
Il futuro della comunità energetica passa dall’Italia: un articolato mosaico di azioni coordinate può trasformare in realtà il grande potenziale delle CER. Dalle parole ai fatti, nel cuore dei territori.