Seminario Nazionale sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, organizzato dall’Ente Nazionale Energie Rinnovabili (ENER)

Il 18 giugno 2025, l’Auditorium GSE di Roma ha ospitato il seminario nazionale sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Organizzato da ENER in collaborazione con GSE ed ENEA, l’evento ha visto la partecipazione di istituzioni, esperti e stakeholder per discutere modelli, norme e il ruolo dei territori nella sfida energetica. Dibattiti, case study e Q&A hanno posto le basi per rafforzare la diffusione delle CER in Italia.

L’iniziativa, rivolta in via principale ai Presidenti Provinciali ENER e aperta a istituzioni, tecnici e stakeholder del settore, si è posta l’obiettivo di promuovere un confronto concreto sui modelli operativi, il quadro normativo e il ruolo attivo dei territori nel percorso di transizione energetica.

Marcello Trento, Presidente ENER, che ha rilanciato l’importanza della collaborazione fra Comuni, istituzioni, cooperative e tecnici per accelerare l’adozione delle CER nei territori, ha descritto le comunità energetiche come “la spina dorsale della futura transizione energetica territoriale”. Il messaggio è stato chiaro: costruire reti diffuse richiede sinergia tra politiche pubbliche, strumenti economici e cooperazione comunitaria.

La moderazione di Serena M. Candigliota ha contribuito a mantenere il filo del dibattito, garantendo equilibrio tematico e partecipazione.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo di autoproduzione condivisa basata su fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, ecc.). In Italia, secondo i dati GSE aggiornati al 6 aprile 2025, le CER attive sono 212, per 18 MW installati e quasi 2.000 utenze coinvolte Sebbene siano ancora solo l’1 % del target PNRR di 1.730 MW entro giugno 2026, le richieste – circa 4.000 al 31 marzo – rappresentano un segnale di interesse crescente

Il dibattito ha evidenziato ostacoli sostanziali:

  • Percorsi autorizzativi complessi e frammentati;

  • Difficoltà di accesso ai finanziamenti, specie per piccoli comuni e cooperative;

  • Limitata consapevolezza sociale e tecnica nelle comunità locali.

Di converso, il seminario ha sottolineato:

  • Il valore economico: riduzione dei costi energetici e nuove fonti di finanziamento partecipato;

  • L’impatto ambientale: riduzione delle emissioni e maggiore resilienza locale;

  • Il valore sociale: inclusione e contrasto alla povertà energetica, se indirizzato anche ai modelli CERS

In un contesto simile, Roma Capitale ha approvato un regolamento per cedere aree pubbliche destinate al fotovoltaico per CER – in particolare le CER solidali (CERS) – e ha lanciato un portale dedicato allo sportello energia per favorire la nascita e la partecipazione alle comunità locali. Queste iniziative, connesse ai temi trattati al seminario, delineano una strategia integrata tra norme nazionali e azioni locali.

Dal seminario emergono alcune indicazioni operative:

  1. Mappare il territorio unendo banche dati energie, cabine primarie e potenziale solare;

  2. Sviluppare modelli giuridici e finanziari replicabili, inclusi contratti tipo per cooperative e CERS;

  3. Potenziare l’assistenza tecnica tramite GSE, ENER, ENEA: webinar, simulazioni e percorsi formativi;

  4. Promuovere iniziative pubbliche-private: coinvolgere PMI, università, terzo settore per rendere operativi progetti CER/CERS sul territorio.

Il seminario di Roma ha rappresentato un momento di svolta: non solo un’occasione di aggiornamento, ma un trampolino di lancio verso la concreta diffusione delle comunità energetiche in Italia. Con il superamento dei nodi normativi, un supporto pubblico più incisivo e il consolidamento delle reti territoriali, le CER possono contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione, economia circolare ed empowerment delle comunità.

ENER, GSE, ENEA e le istituzioni locali sono chiamati a fare sistema per trasformare conoscenza e intenti in progetti concreti, capaci di generare valore ambientale, economico e sociale.

Il futuro della comunità energetica passa dall’Italia: un articolato mosaico di azioni coordinate può trasformare in realtà il grande potenziale delle CER. Dalle parole ai fatti, nel cuore dei territori.

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