Il Parco di Ninfa è uno dei giardini più affascinanti e suggestivi d’Italia, situato nel comune di Cisterna di Latina, nel Lazio, in una zona tra Roma e Napoli. La sua storia ha radici che affondano nel Medioevo, ma il suo aspetto attuale è il risultato di un lungo processo di trasformazione che ha avuto luogo nel corso dei secoli.
Il periodo medievale del Parco di Ninfa è una parte fondamentale della sua storia, poiché le origini del sito risalgono a quel periodo e sono legate alla sua evoluzione da borgo medievale a ciò che è oggi, un giardino di grande valore storico e botanico. Le origini nel Medioevo e storia medievale
Il borgo di Ninfa si sviluppò attorno a una piccola chiesa medievale, dedicata a Santa Maria, che fu costruita tra il XII e il XIII secolo. La posizione del borgo era strategica, in quanto si trovava lungo il fiume Ninfa, da cui il borgo e il parco presero il nome. La chiesa, che si trovava all’interno di un piccolo insediamento, divenne il centro di una comunità che, nei secoli successivi, crebbe e prosperò.
Nel corso del Medioevo, Ninfa si sviluppò come un centro abitato che faceva parte dei domini della famiglia Caetani. Il borgo, nel periodo del suo massimo splendore, vantava una certa importanza economica, grazie alla sua posizione vicino a importanti rotte commerciali e alla fertile pianura circostante. A quel tempo, il borgo aveva mura di difesa e diverse case, oltre alla chiesa e a un castello, che erano i punti focali dell’insediamento. Le difficoltà e l’abbandono
Nonostante la sua prosperità iniziale, Ninfa dovette affrontare numerosi problemi durante il Medioevo. Le incursioni dei saraceni nel IX e X secolo, seguite dalle guerre tra le famiglie nobili romane e le incursioni dei pirati, inflissero gravi danni al borgo. Inoltre, la posizione del borgo nelle vicinanze di paludi e zone soggette a inondazioni contribuì a un crescente isolamento e alla decadenza del luogo.
Nel XIV secolo, Ninfa iniziò a declinare e il borgo si spopolò progressivamente. Le guerre tra le famiglie nobili romane e la crescente instabilità economica portarono all’abbandono delle case e delle strutture del borgo. Il castello e le mura difensive crollarono, e la chiesa divenne una rovina. Con il passare del tempo, Ninfa divenne una sorta di “città fantasma”, con i suoi edifici e monumenti ridotti a rovine.
La fine del periodo medievale
Il borgo di Ninfa continuò a decrescere e, nei secoli successivi, scomparve praticamente dalla memoria storica. A partire dal XV secolo, la zona fu progressivamente abbandonata dalla popolazione, e il sito rimase un insieme di rovine dimenticate. Tuttavia, le vestigia medievali del borgo continuarono a sopravvivere nel tempo, preservando in parte la loro struttura originale.
Le rovine di Ninfa sarebbero rimaste in gran parte ignote per molto tempo se non fosse stato per l’interesse che suscitò all’inizio del XX secolo, quando la principessa Giulia Caetani iniziò il progetto di recupero e riqualificazione del sito. La sua opera di restauro e di trasformazione delle rovine in un parco botanico ha permesso al sito di tornare alla luce, conservando però la memoria del suo passato medievale.
Rinascita e creazione del giardino
Nel 1921, il parco iniziò a prendere forma grazie all’interesse di Giulia, la principessa Caetani. Discendente di una delle famiglie nobili più importanti della storia italiana, la famiglia Caetani si impegno nella ricostruzione e valorizzazione del sito. Giulia Caetani e il marito, il principe Roffredo Caetani, ebbero un ruolo fondamentale nella trasformazione del sito in un giardino botanico. Nel corso degli anni, il parco venne arricchito con una straordinaria varietà di piante provenienti da tutto il mondo.
Il Parco oggi
Il Parco di Ninfa è oggi un giardino all’inglese di grande bellezza, con una varietà di piante rare e un paesaggio che combina rovine medievali, ruscelli, laghetti, ponti e sentieri sinuosi. Il parco si sviluppa attorno a ciò che rimane delle rovine dell’antico borgo, tra cui la chiesa, il castello e alcune case medievali. È un esempio di come la natura possa fondersi con la storia, creando un luogo di straordinaria bellezza e suggestione.
Il Parco di Ninfa è aperto al pubblico solo in determinati periodi dell’anno e rappresenta una meta molto apprezzata da appassionati di giardinaggio, storia e fotografia. La sua apertura limitata ne conserva il fascino esclusivo e la sua bellezza incontaminata.
Conclusione
Il periodo medievale di Ninfa, purtroppo, segna una fase di decadenza per il borgo, che non riuscì a sopravvivere alle difficoltà politiche ed economiche dell’epoca. Tuttavia, le rovine che rimangono del borgo medievale sono una testimonianza di quella fase storica e un elemento che contribuisce al fascino e alla singolarità del Parco di Ninfa.