Il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan è intervenuto nel programma Buongiorno Italia di Casa Radio, ospite del direttore Giovanni Lacagnina.
Nel suo intervento, ha difeso con convinzione la linea del governo Meloni, soffermandosi sul recente incontro tra la premier e il presidente ungherese Viktor Orbán, sulla manovra economica, sulla politica internazionale dell’Italia e sulla riforma della giustizia.
Secondo Malan, il dibattito internazionale dimostra come l’Italia stia riacquistando un ruolo centrale in Europa e nel mondo, grazie alla fermezza e alla credibilità della sua premier.
«L’Italia oggi è più autorevole e rispettata che in passato, e il governo Meloni lavora ogni giorno per confermarlo», ha dichiarato.
Meloni e l’incontro con Orbán
L’incontro tra Giorgia Meloni e Viktor Orbán ha acceso un forte dibattito politico. Le opposizioni hanno accusato la premier di essere troppo indulgente verso posizioni considerate “antieuropee”.
Malan ha definito queste polemiche “del tutto strumentali”. Giorgia Meloni — ha spiegato — è una leader autorevole, che dialoga con tutti come è normale per un capo di governo. Incontrare Orbán non significa condividerne ogni posizione.
«Trovo curioso che nessuno si scandalizzi quando vengono ricevuti leader di Paesi come la Cina, che controllano rigidamente la vita dei cittadini. C’è una certa intolleranza di fondo: per la sinistra, parlare con chi la pensa diversamente è diventato un peccato. È un’ideologia della censura, mascherata dal politicamente corretto.»
“Orbán imbarazza Meloni”? No, solo dialogo
Sui titoli di giornale secondo cui “Orbán imbarazza Meloni”, Malan è netto: si tratta di una rappresentazione esagerata.
Secondo il senatore, il premier ungherese ha le sue opinioni, ma il dialogo resta importante. L’Italia, in sede europea, ha confermato le sanzioni contro la Russia e la linea del governo è chiara.
«Incontrare un leader straniero non significa sposarne ogni tesi — ha sottolineato —. Anche il Papa incontra capi di Stato di ogni fede, senza che questo implichi approvazione. La visita di Orbán è stata un normale incontro istituzionale, parte del ruolo di un Presidente del Consiglio.»
Politica internazionale: “Italia protagonista, sinistra smentita dai fatti”
Malan ha poi evidenziato come la politica estera del governo stia restituendo all’Italia un peso che negli anni era andato perduto. Nel 2022, ricordava, la sinistra sosteneva che con il centrodestra al governo il Paese sarebbe stato isolato in Europa; oggi, invece, la realtà è opposta.
L’Italia partecipa attivamente ai tavoli internazionali, lavora per la pace e difende i propri interessi senza subalternità verso Francia o Germania.
La politica estera di Giorgia Meloni — ha aggiunto — si muove nel solco del centrodestra europeo, con rapporti solidi con gli Stati Uniti, il Giappone e diversi Paesi emergenti.
Ha citato anche la vittoria di Javier Milei in Argentina, che rappresenta “un segnale di cambiamento e di libertà”, e conferma come in diverse aree del mondo stiano crescendo movimenti che valorizzano identità, democrazia e libertà economica.
«La sinistra continua a criticare tutto e tutti — ha osservato —, più per riflesso ideologico che per coerenza politica. I fatti, però, la smentiscono ogni giorno.»
Manovra economica: “Contributo delle banche giusto e sostenibile”
Nel corso dell’intervista, Malan ha difeso anche le principali misure della legge di bilancio, approvata dal Consiglio dei Ministri e ora al vaglio del Parlamento.
Ha spiegato che il contributo di 5 miliardi richiesto alle banche è equo e sostenibile, perché il settore ha registrato profitti altissimi e può partecipare in modo responsabile al sostegno del bilancio pubblico.
«Il governo punta alla concretezza, al sostegno delle famiglie e delle imprese, e al rilancio del piano casa. È una manovra che guarda alla crescita, non agli slogan», ha sottolineato.
Riforma della giustizia: “Basta correnti e impunità, serve una magistratura davvero indipendente”
Un altro tema centrale dell’intervista è stato quello della giustizia. Malan ha ricordato che il Parlamento sta discutendo una riforma attesa da anni e definita “di civiltà”.
Tre, secondo lui, sono i principi fondamentali: superare il potere delle correnti, garantire la responsabilità dei magistrati e realizzare finalmente la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.
«Ogni anno circa mille persone finiscono ingiustamente in carcere: chi provoca danni così gravi deve risponderne. Il giudice deve essere davvero terzo, distinto da accusa e difesa.
Non si tocca l’indipendenza della magistratura, che anzi sarà rafforzata grazie alla creazione di due Consigli Superiori della Magistratura autonomi. È una riforma necessaria, sostenuta in passato anche da esponenti della sinistra.»
Episodi di antisemitismo: “Difendere Israele significa difendere la libertà”
In chiusura, il senatore ha condannato con forza gli episodi di antisemitismo registrati negli ultimi giorni, come quello di Venezia.
«Sono fatti vergognosi — ha detto —. Discriminare perché si è ebrei o sionisti è inaccettabile. Difendere Israele significa difendere la libertà, la democrazia e i valori dell’Occidente. Chi oggi attacca Israele dimentica che si tratta di un Paese circondato da regimi autoritari: solidarizzare con chi lo minaccia significa voltare le spalle alla civiltà









