Il Contributo delle Neuroscienze al Coaching
In una recente puntata del “Il Salotto del Coach” su Casaradio, condotta da Maurizio Pesenti, è stato ospite Angelo Storari, noto mental coach, che ha discusso il suo contributo a un innovativo libro dal titolo “cambiamente” scritto in collaborazione con l’Università di Padova e altri 11 professionisti del coaching. Il libro, focalizzato sulle neuroscienze applicate al coaching, rappresenta un passo significativo nell’integrazione di queste discipline per la crescita personale e professionale.
Il volume si articola in diverse sezioni, ognuna curata da un coach esperto, che insieme delineano un quadro complesso e completo delle applicazioni delle neuroscienze nel campo del coaching. Tra gli autori troviamo Flavia Zampa che, nel suo capitolo, esplora la struttura e la funzionalità del sistema nervoso, offrendo una base fondamentale per comprendere come il coaching possa influenzare direttamente il nostro cervello.
Elena Re e la stessa Zampa approfondiscono la fisiologia del sistema nervoso centrale (SNC), discutendo temi come la neurogenesi e la neuroplasticità, concetti chiave per chi si occupa di sviluppo personale e vuole comprendere come le abitudini e gli apprendimenti modellano letteralmente la nostra biologia.
Domande potenti e linguaggio del cervello
Angelo Storari, nel suo capitolo “Le Domande Potenti”, illustra come il modo di formulare le domande nel coaching possa attivare specifici percorsi neuronali, potenziando l’efficacia del processo di coaching stesso. Questo si lega strettamente ai contributi di Massimo Panìco che si concentra sul linguaggio cerebrale e sull’influenza della musica e delle metafore nel modellare le nostre strutture cognitive.
Tecniche di coaching e neuroscienze
Danila Mignardi tocca un aspetto molto pratico, trattando il respiro consapevole e la gestione dello stress attraverso lenti neuroscientifiche, dimostrando come queste pratiche influenzino direttamente il sistema nervoso e migliorino la qualità della vita e delle prestazioni individuali.
Gianvittorio Carusi esplora concetti come l’ottimismo e le convinzioni attraverso la lente dell’epigenetica, dimostrando come le nostre mentalità possano avere un impatto diretto sulla nostra biologia a livello genetico.
Il Futuro del coaching neuroscientifico
Il libro si conclude con un capitolo di Gianvittorio Carusi sull’importanza dei telomeri per la longevità, collegando benessere psicologico e salute fisica in maniera inseparabile e basata su evidenze scientifiche.
Questo lavoro rappresenta non solo una raccolta di saggi scientifici, ma un manuale pratico per i coach e per chiunque sia interessato a esplorare l’intersezione tra neuroscienze e sviluppo personale. L’approccio adottato dai vari autori evidenzia un futuro in cui il coaching non solo supporta il cambiamento comportamentale e emotivo, ma si fonda su una profonda comprensione dei meccanismi biologici che governano la nostra esistenza.
Il libro, e l’intervista a “Il Salotto del Coach”, sottolineano un messaggio chiaro: le neuroscienze stanno rapidamente diventando un pilastro fondamentale nel campo del coaching, promettendo strategie sempre più efficaci e personalizzate per il benessere e la crescita personale.
L’Impatto personale di Angelo Storari
Nella seconda parte dell’intervista, Angelo Storari ha condiviso esperienze personali e riflessioni dal suo programma “ENTUSIASMENTE”, che promuove un approccio al coaching che libera da paure, ansie e insicurezze. Attraverso l’utilizzo di strumenti derivati dalle neuroscienze, come la Programmazione Neuro Linguistica e l’ipnosi conversazionale, Storari enfatizza come queste tecniche possano liberare il potenziale individuale, conducendo a una vita più ricca e appagante.
Ma Angelo ha anche accennato ad un altra lettura legata alle tecniche di Neuromarketing dal titolo al limite del blasfemo ma che introduce in maniera chiara e inequivocabile l’argomento: Gesù lava più bianco di Bruno Ballardini è un’opera che analizza il rapporto tra religione e pubblicità.
Ballardini sostiene che la Chiesa cattolica sia stata il primo grande comunicatore della storia, avendo utilizzato tecniche pubblicitarie e di marketing ben prima che queste venissero formalizzate dalle moderne agenzie di comunicazione.
Il titolo stesso è un gioco di parole che allude a come il messaggio religioso sia stato “venduto” con strategie simili a quelle usate per promuovere i detersivi. L’autore esplora come simboli, rituali e narrazioni siano stati impiegati per influenzare i fedeli, paragonando figure bibliche a marchi commerciali e i miracoli a slogan pubblicitari.