La sostenibilità abitativa incontra quella sociale: il futuro dell’abitare a Roma

Roma guarda al futuro dell’abitare. Alla Rome Future Week, la giornata di lavori di Casa Futuro ha ospitato la tavola rotonda dal titolo “La casa sostenibile del domani”, moderata da Paolo Leccese, direttore editoriale di Casa Radio.

L’iniziativa, divisa in due sezioni – sostenibilità abitativa e sostenibilità sociale – ha raccolto esperienze, progetti e testimonianze di esperti di settore, con l’obiettivo di delineare come cambieranno le case e le città nei prossimi anni.

Costruzioni efficienti, quartieri resilienti

La prima parte, dedicata alla sostenibilità abitativa, ha messo sul tavolo temi concreti.

Silvia Dri, presidente FIAIP Roma, ha indicato tre priorità: “Servono nuove costruzioni sostenibili, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e partnership pubblico-private per modelli inclusivi. Roma deve guardare a una visione di lungo termine”.

Alessandro Guglielmi, fondatore di Città Verde, ha presentato il progetto di quartieri verdi, dove spazi naturali, mobilità sostenibile e servizi condivisi diventano parte integrante della qualità abitativa.

Al centro del dibattito anche le comunità energetiche, illustrate da Serena Candigliota (ENER): “Condividere energia significa abbattere le bollette, ridurre le emissioni e rendere i cittadini protagonisti della transizione”.

Dal mercato immobiliare è arrivata la testimonianza di Natalina Liguori (Engel & Völkers): “Sempre più famiglie chiedono case sostenibili. Il ruolo dell’agente immobiliare cambia: siamo consulenti che guidano scelte consapevoli”.

La sicurezza strutturale è stata ricordata da Carlo Zaffina, Ordine Architetti e Protezione Civile: “Resilienza e prevenzione devono diventare criteri progettuali”.

A chiudere la prima sessione, Federico Pulcini, Orsolini Amedeo Spa, ha portato la prospettiva del settore materiali: “Oggi esistono soluzioni costruttive concrete e accessibili per case più efficienti e durevoli. La sostenibilità è già praticabile”.

La casa come spazio di comunità

Nella seconda parte il dibattito si è spostato sulla sostenibilità sociale.

Alessia Salmaso, presidente Side by Side, ha raccontato esperienze di reti solidali: “La casa deve tornare ad essere un luogo di comunità, non di isolamento”.

Gigi De Palo (Fondazione Angelini) ha puntato l’attenzione sul tema della natalità: “In Italia e a Roma in particolare, la crisi demografica cambia profondamente le esigenze abitative. Servono politiche che aiutino i giovani a costruire famiglie, con case accessibili, spazi adeguati per i figli e servizi di prossimità. La natalità non è solo un dato statistico: è una sfida che riguarda il futuro stesso delle nostre città”.

Laila Perciballi, garante dei diritti degli anziani per il Comune di Roma, ha portato invece l’esperienza di un progetto di Roma Capitale e Università di Tor Vergata che unisce giovani e anziani in un abitare inclusivo. “Gli anziani aprono le porte delle loro abitazioni a studenti e ragazzi – ha spiegato – che in cambio offrono supporto nella quotidianità e, soprattutto, contribuiscono all’alfabetizzazione digitale. Un modello che genera scambio, solidarietà e comunità, facendo della casa il primo luogo di integrazione intergenerazionale”.

Una sfida collettiva

Dal confronto è emersa una convinzione condivisa: la casa sostenibile del domani non è solo questione di mattoni e impianti, ma anche di diritti, inclusione e comunità.

Gli ospiti hanno ribadito l’urgenza di politiche pubbliche più efficaci, investimenti mirati e soprattutto di una cultura condivisa della sostenibilità, capace di unire professionisti, istituzioni e cittadini.

Come ha sintetizzato il moderatore Paolo Leccese in chiusura: “La vera sfida è integrare sostenibilità abitativa e sociale. Non basta costruire case efficienti, bisogna costruire comunità vive, inclusive e sicure”.

Oltre l’evento

La giornata di Casa Futuro si è confermata uno degli appuntamenti più seguiti della Rome Future Week, con pubblico numeroso e dibattito vivace.

Roma, tra criticità e opportunità, appare come un laboratorio cruciale: dalla rigenerazione dei quartieri storici alle nuove forme di convivenza, dalla transizione energetica alle politiche per famiglie e anziani.

Il futuro dell’abitare non è un’utopia, ma una strada da costruire oggi: insieme.

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