Nel cuore di Roma, affacciata su Piazza di Spagna, si trova un luogo unico dove il tempo
sembra essersi fermato: la Casa-Museo di Giorgio de Chirico. Questo edificio, al terzo
piano di Palazzo dei Borgognoni, è stato l’ultima residenza del celebre artista e dal 1998, è aperto al pubblico come museo. Qui, i visitatori possono scoprire non solo le opere del maestro della pittura metafisica, ma anche immergersi nell’atmosfera intima e personale in cui De Chirico visse e lavorò fino alla sua morte nel 1978.
La casa offre uno spaccato straordinario sulla vita privata e creativa dell’artista, con curiosità e dettagli che rendono questo museo una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte.
Giorgio de Chirico si trasferì nella sua casa-studio di Piazza di Spagna nel 1948, insieme
alla moglie Isabella Far. Questa dimora, in uno dei quartieri più celebri e suggestivi di
Roma, divenne non solo il suo rifugio, ma anche il centro della sua attività creativa negli
ultimi trent’anni della sua vita. Qui, tra le stanze luminose e silenziose, De Chirico continuò a dipingere instancabilmente fino all’età di 90 anni, sviluppando ulteriormente il suo stile inconfondibile e visionario.
Dopo la morte dell’artista, la moglie Isabella decise di trasformare l’abitazione in museo, rispettando il desiderio di De Chirico di preservare il suo spazio creativo per le generazioni future.
Oggi, la Casa-Museo permette di esplorare non solo le opere del maestro, ma
anche gli ambienti privati in cui visse, in un perfetto equilibrio tra arte e vita quotidiana
Una delle stanze più affascinanti della Casa di De Chirico è il suo studio, conservato
esattamente com’era quando l’artista vi lavorava. Questo spazio, carico di energia
creativa, offre un’incredibile finestra sulla mente di De Chirico. Qui, il visitatore può
ammirare i cavalletti, i pennelli e i colori usati dal pittore, ancora disposti come se il
maestro potesse tornare da un momento all’altro a completare una delle sue celebri opere.
Una curiosità riguarda il cavalletto principale, che veniva regolato in altezza grazie a un
meccanismo sofisticato, permettendo a De Chirico di lavorare con grande comodità. Nello
studio si trovano anche molte tele incompiute, che testimoniano il processo creativo
dell’artista e il suo modo di lavorare. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, De
Chirico non amava lavorare in solitudine: era solito dipingere circondato da amici, artisti e intellettuali, creando un ambiente dinamico e stimolante.
Se da una parte la casa conserva lo spazio di lavoro dell’artista, dall’altra offre uno
spaccato sulla vita privata di De Chirico e della sua seconda moglie, Isabella. Le stanze
sono arredate con mobili d’epoca, dipinti, sculture e una collezione eclettica di oggetti che
riflettono i gusti raffinati e le passioni del maestro. Tra queste, spicca la sua passione per
l’arte antica. Infatti, molte delle stanze sono decorate con riproduzioni di statue classiche,
busti e vasi antichi, che richiamano i temi ricorrenti nella sua pittura, come le rovine e i miti greci.
Una curiosità interessante è che De Chirico, oltre a essere un artista prolifico, era anche
un appassionato di scultura. Alcune delle sue creazioni scultoree, che riprendono i
soggetti metafisici delle sue opere pittoriche, sono esposte in casa, a testimonianza della
sua continua esplorazione di nuove forme artistiche. La casa era quindi non solo un luogo
di riposo, ma un vero e proprio laboratorio creativo, dove ogni oggetto racconta un pezzo
del complesso universo dell’artista.
Un’altra peculiarità della Casa di De Chirico è la forte coerenza estetica che pervade ogni
stanza. Le pareti, i mobili e gli oggetti decorativi sembrano essere scelti con cura per
richiamare l’ atmosfera metafisica che caratterizza le sue opere.
Ogni dettaglio sembra rievocare un mondo sospeso, lontano dal tempo e dalla realtà comune, proprio come nei suoi celebri quadri che ritraggono piazze deserte, statue enigmatiche e lunghe ombre.
In particolare, la camera da letto dell’artista è un esempio perfetto di questo universo
metafisico trasposto nella vita reale.
Sopra il letto si trova una grande riproduzione del celebre dipinto di Piero della Francesca, “La Flagellazione di Cristo”, a cui De Chirico era profondamente legato e che rappresentava per lui un ideale di perfezione formale e concettuale. Le finestre della stanza si affacciano sulla Piazza di Spagna, offrendo una vista che ha ispirato molte delle sue opere. Tuttavia, il contrasto tra la vivacità della piazza
e il silenzio sospeso delle sue tele sottolinea il carattere introspettivo e quasi alienante
della sua arte.
La Casa-Museo di Giorgio de Chirico è oggi un luogo intimo e segreto, che permette di
avvicinarsi alla vita quotidiana e artistica di uno dei maestri più enigmatici del XX secolo.
Diversamente da altri musei, qui non si ha l’impressione di essere in un ambiente sterile,
ma in una vera casa vissuta, dove ogni oggetto è carico di storia e significato.
Nonostante la notorietà dell’artista, questo museo è ancora relativamente poco
conosciuto, soprattutto rispetto ai grandi musei romani. Tuttavia, proprio questa sua
discrezione contribuisce a renderlo ancora più affascinante. I visitatori possono godere di
un’esperienza personale e intima, passeggiando tra le stanze dove De Chirico concepì
alcune delle sue opere più celebri.
Oltre a conservare le opere e i ricordi di De Chirico, la casa-museo è anche un centro
culturale attivo. Sono spesso organizzate mostre temporanee, conferenze e incontri
dedicati all’arte metafisica e alla figura di De Chirico, che permettono di mantenere viva la
sua eredità artistica. La casa, quindi, non è solo un museo statico, ma un luogo di scambio
e riflessione, esattamente come lo era quando l’artista vi abitava.
In conclusione, visitare la Casa di De Chirico significa fare un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, entrando in contatto diretto con il mondo onirico e metafisico del maestro. Tra curiosità inaspettate,
oggetti personali e opere d’arte, la casa si rivela un vero e proprio scrigno di creatività, dove l’arte e la vita si intrecciano in modo indissolubile, offrendo ai visitatori una visione
unica e affascinante del genio di Giorgio de Chirico.