Nell’era del fitness e del benessere, una pratica si è affermata come una delle preferite sia per i principianti che per gli atleti più esperti: l’indoor cycling.
In occasione del trentesimo anniversario della fondazione del Forum Sport Center, tra i 15 più grandi centri sportivi d’Europa, Casa Radio è stata media partner di un evento nazionale sorprendente: abbiamo pedalato col sorriso sulle labbra e abbiamo intervistato i protagonisti della giornata per scoprire di più su questa disciplina e le sue tendenze attuali, per raccontare un’esperienza coinvolgente, che unisce l’amore per l’attività fisica e la musica.
Ci siamo addentrati nelle vibrazioni dell’allenamento indoor, dove il ritmo della musica si fonde con lo sforzo fisico per creare un’esperienza unica e stimolante. CASA RADIO si è sintonizzata sulle frequenze che spingono a pedalare, a sudare e a divertirsi sulla bike: Erika Romano, trainer e coordinatrice del Group Cycling Forum, ci ha preso per mano e ci ha accompagnato sulle pianure, sulle colline e sulle montagne che l’Indoor Cycling riesce a far vivere pur rimanendo in palestra.
Alfredo Venturi, presidente della Federazione Italiana di Indoor Cycling, ci dice che “c’è una grande partecipazione in Italia alla disciplina, con una storia ventennale che ha visto la bike come attrezzo di successo, dalle prime versioni semplici a quelle sofisticate di oggi, con strumentazioni che ci permettono di monitorare un allenamento molto performante”.
L’Indoor cycling è una disciplina sportiva dove sono coinvolti tutti i muscoli del corpo, dall’addome ai glutei alle gambe, alle braccia, e Alfredo, dandoci appuntamento ai prossimi eventi, ci conferma che “è una disciplina completa, sia dal punto di vista muscolare sia cardiovascolare, e coinvolge notevolmente anche l’aspetto mentale, sia per il neofita sia per chi si allena per un risultato agonistico”.
Erika, nell’emozione per la partecipazione così grande all’evento, ci racconta che “questi eventi servono perché dobbiamo mostrare la magia di questa disciplina, uno sport fantastico che racchiude tanta energia e passione.
Nei centri sportivi è importante la presenza assidua di persone esperte per seguire principianti e atleti più rodati. Roberto Mazzoli, Direttore Tecnico del Forum, ci ha detto che “ una giornata così, con cento bike sulle quali si sono alternate centinaia di sportivi da tutta Italia, è eccezionale e ci rende fieri”.
Roberto, con gli occhi rivolti a quello che lui chiama l’”esercito del benessere”, ci spiega anche quanto sia importante che gli istruttori di una palestra siano qualificati e competenti nel loro campo: per questo motivo gli istruttori sono addestrati per garantire la sicurezza durante gli allenamenti, conoscono le tecniche corrette di esecuzione degli esercizi, progettano programmi di allenamento efficaci che tengono conto degli obiettivi e delle esigenze individuali.
E noi di Casa Radio l’abbiamo provato sul campo: gli istruttori qualificati sono in grado di motivare e ispirare gli atleti a dare il meglio di sé durante gli allenamenti, creando un ambiente positivo e stimolante: sono dei veri e propri leader, tra l’altro sempre aggiornati sulle ultime tendenze e scoperte nel settore del fitness, attraverso corsi di formazione ad hoc.
Fabrizio Toselli, Master Trainer di Group Cycling, ci spiega che la bike indoor non solo offre numerosi benefici fisici, ma può anche avere un impatto significativo sul benessere mentale, migliorando l’umore, riducendo lo stress e aumentando l’energia e la motivazione proprio attraverso la musica e l’attività di gruppo.
Durante una sessione di indoor cycling, il corpo rilascia endorfine, sostanze chimiche nel cervello note come “ormoni della felicità”, che possono aiutare a migliorare l’umore e ridurre lo stress.
Chi si allena sulla bike ed è passato per i nostri microfoni ci ha confermato che la pratica regolare migliora la circolazione sanguigna e aumenta l’apporto di ossigeno al cervello, il che combatte la stanchezza e migliora la capacità di concentrazione.
E per quanto riguarda l’alimentazione adatta alla bike? Fabrizio ci dice che “l’alimentazione deve essere sempre bilanciata, con pasti e spuntini quotidiani per compensare le calorie consumate durante l’allenamento, senza esagerare. In bike, seguendo le indicazioni dell’istruttore, si bruciano in un’ora tra le 400 e le 500 calorie, in dipendenza dal tipo di allenamento. E un’attività regolare aumenta anche il metabolismo basale!”
È abbastanza comune che coloro che iniziano con l’indoor cycling si appassionino anche al ciclismo su strada, e viceversa.
Molti ciclisti trovano utile integrare l’indoor cycling nella loro routine di allenamento come un modo per mantenere la forma fisica durante i mesi invernali o quando il tempo non permette di uscire: molto meglio e di sicuro più divertente che “starsene sui rullini a casa guardando la televisione”, come ci spiega Fabrizio.
La bike deve essere preparata e adattata prima di montarci sopra: Fabrizio ci ha mostrato che “la configurazione della bike è la prima cosa da fare. Un bravo istruttore aiuta l’allievo a settare la bike e a ricontrollarla di continuo, per esprimere al meglio la pedalata.
Per l’organizzazione dell’evento che stiamo raccontando, tanto atteso dagli appassionati di bike, è stato fondamentale il lavoro di Marco Colzi, coordinatore del Lazio della Federazione italiana Indoor Cycling, la ICYFF: “con il covid le palestre hanno avuto grandi difficoltà a restare aperte, e questo tipo di eventi sono stati purtroppo assenti. Abbiamo già in programma altre manifestazioni del genere per rimettere finalmente in moto la macchina dell’indoor cycling, anche con il supporto della Technogym, per la gioia di tutti quelli a cui piace allenarsi con la musica e viaggiare con la fantasia”.
Un’attività come l’indoor cycling, un misto puro di adrenalina e sudore, cresce anche grazie a strutture che ospitano e promuovono questa disciplina con attrezzature e spazi dedicati. Il Forum Sport Center, ci dice Iacopo Ciccariello, gestore del circolo sportivo,
“si sta attrezzando anche per dare la possibilità di allenarsi anche in outdoor, cosa che Roma ci permette per tanti mesi all’anno. Seguire con attenzione e costantemente i soci, offrendo loro più di una attività con coinvolgimento ed emozione: questa è la nostra missione.”
E l’indoor cycling in particolare, continua Iacopo, “è una realtà da diversi anni, e abbiamo collaborato con la Federazione da tantissimo tempo: ci siamo visti crescere reciprocamente. È una tribù da allargare, sia nel numero di atleti sia nel numero di lezioni e spazi riservati: entrare in questi gruppi è emozionante, e una volta provata la bike è difficile scendere.”
Ma c’è una età adatta a praticare indoor cycling? Erika Romano ci chiarisce che “ si parte da un minimo di 14 anni fino a quando si vuole: è una attività cardiovascolare intensa, ma gestibile, perché si può andare a una velocità a ritmo di musica con una intensità regolabile. Una pedalata su una bicicletta, di certo, fa più effetto di una camminata, a tutte le età”.
Abbiamo strappato alla bike Fabio Mirigliano, trainer di indoor cycling, tra i più gettonati, particolari e spassosi, e gli abbiamo chiesto perché i suoi atleti di divertono così tanto con lui: ”una lezione di indoor cycling dà benessere fisico, si, ma soprattutto mentale, perché in bike liberi completamente il pensiero.”
Per una attività del genere c’è una particolare attenzione alla sicurezza per prevenire infortuni. Fabio ci racconta che “un buon istruttore fa di tutto per farti allenare in modo corretto per non farti fare male: il percorso si deve affrontare consapevoli delle proprie possibilità. La lezione deve essere preparata in modo da poter fare allenare tutti: se in sala c’è anche solo una persona che non è adatta in quel momento alla lezione che hai pensato, beh, la modifichi in modo che tutti si allenino totalmente spensierati”.
Andare in bike significa faticare, sudare, stare bene, ma anche andare a ritmo di musica. Fabio ci dice che “la scelta dei brani si fa in base al percorso che hai in mente: a ogni tratto di strada deve corrispondere un pezzo giusto, in modo che tutto sia equilibrato nel corpo e nella mente”.
Roberto Ghirelli, National Trainer di Group Cycling ci h ha spiegato come si varia l’intensità del lavoro sulla bike: “ bisogna fare una distinzione in base al tipo di allenamento, mirato ad avere più o meno attività aerobica o anaerobica. Così la regolazione della resistenza sul volano varia in base all’obiettivo che ci prefissiamo”.
Quello sulla bike è un allenamento che può essere molto intenso, ed è importante monitorare il comportamento e la reazione del nostro corpo.
Roberto ci dice che ”facciamo un lavoro cardiovascolare, e se vogliamo avere un resoconto dell’allenamento per poterlo controllare, modificare e migliorare dobbiamo avere gli strumenti necessari, come il cardiofrequenzimetro, che ci aiuta a verificare e gestire i nostri riferimenti cardiaci”.
A Stefano Flamini, anche lui National Trainer di Group Cycling, che, come dice Erika, ha spopolato per la sua grande tecnica, abbiamo chiesto quanto lavorano cuore e gambe durante una sessione di group cycling: “ dipende dal tipo di lezione, se orientata più ai muscoli o alla stimolazione cardiaca, ma mediamente si cerca di trovare un compromesso”.
Il group cycling colpisce perché si fatica col sorriso sulle labbra, e Stefano ci spiega che “la disciplina è fondamentalmente individuale, si, ma con il gruppo crea stimoli di squadra. E poi si possono usare quasi tutti i generi musicali: l’importante è che ci sia il ritmo, adatto di volta in volta alle varie andature, in salita e in pianura”.
Massimiliano Sellini, Master Instructor di Group Cycling, ci indica le tecniche fondamentali che si insegnano per andare in bike: “le tecniche sono quelle del mondo ciclistico importate nel mondo indoor, che fanno della nostra disciplina una disciplina completa che diventa anche propedeutica proprio al ciclismo su strada o alla mountain bike.
Durante una sessione di group cycling ci si concentra sull’allenamento, lasciando da parte, almeno per un po’, le preoccupazioni della vita quotidiana: e questo ci regala una pausa mentale e un momento di distrazione positiva.
Massimiliano ci dice che “gli atleti che vanno in bike non sono dei pazzi scatenati, anzi hanno il sale sulla zucca. È un allenamento che si integra con altri programmi specifici di allenamento, per la forza, per la flessibilità e per l’attività aerobica. La resistenza che applichiamo alle bike durante la lezione fornisce un equilibrio tra stimolazione e sicurezza: il carico deve essere adattato alle capacità dell’allievo. Il group cycling ha punti di riferimento che partono dall’attività cardiaca, e ogni allenamento deve essere strutturato partendo proprio il range cardiaco che sarà affrontato”.
E allora continuate a pedalare forte, mantenendo sempre viva la fiamma dell’entusiasmo e della motivazione.
Il group cycling ha certamente un impatto positivo sull’umore, aiutando a combattere l’ansia e la depressione: lo abbiamo percepito, assaporato e gustato dalle parole tutte le persone che abbiamo incontrato durante questo evento. L’esercizio fisico regolare è associato a un miglioramento dell’autostima e della percezione di benessere generale, e la bike offre un’esperienza totale, con tecnologie moderne, luci e musica travolgente per una immersione completa.
Senza fretta, con tanta pazienza: la strada per il benessere è un percorso che si affronta pedalata dopo pedalata!”