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Milano 28 ottobre 2024 – Francesco Rotondi, noto giuslavorista milanese, Founder – name partner di LabLaw studio legale Rotondi & Partners, consigliere esperto del Cnel (Consiglio nazionale Economia e Lavoro), interviene in modo netto su intelligenza artificiale e AiAct, pubblicato lo scorso 13 marzo, con finalità di regolamentare l’uso e lo sviluppo dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale negli Stati dell’UE, garantendone un utilizzo etico, sicuro e responsabile che tuteli i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini europei, anche nel campo del lavoro. ‘Il mondo si aggrappa al Vecchio Continente, per avere indicazioni di senso etico, morale, umano. E l'Europa più di una volta sconta un svantaggio competitivo, sulla stregua di una sensibilità verso la morale e l’etica, rinunciando alla ferrea competitività sul mercato mondiale, subendone ovviamente le conseguenze. Clima, diritti dei lavoratori, diritti civili, sembrano patrimonio solo di questa parte del mondo. In questo modo, non utilizziamo il tempo a disposizione per normare, ad un livello quadro, in modo pragmatico, e costruttivo, per potere usare il miglior risultato della applicazione della AI anche al mondo del lavoro’ spiega Rotondi, legale, giuslavorista di forte esperienza, per il quale, il diritto del lavoro è come il figlio professionale ed elettivo cresciuto anche nelle normative comunitarie. ‘Comprendo che le insidie possano essere dietro l’angolo, ma dobbiamo essere certi che il lavoro dell’essere umano rimarrà sempre al centro, anche da un punto di vista giuridico’ continua Rotondi. Il processo di trasformazione del mondo e del mercato del lavoro è ormai in corso da diverso tempo, proprio in virtù delle frequenti innovazioni tecnologiche. Uno degli ambiti in cui i sistemi basati sull’AI sono maggiormente diffusi è quello della selezione del personale. Come conferma l’agenda digitale, il modello introdotto dal legislatore europeo si basa sulla gestione del rischio; ciò significa essenzialmente che vengono individuati diversi sistemi di AI entro diverse categorie di rischio, a ciascuna delle quali corrisponde un diverso grado di regolamentazione. I sistemi di AI utilizzati nel settore dell’occupazione, nella gestione dei lavoratori e nell’accesso al lavoro autonomo sono considerati ad alto rischio, dal legislatore europeo. Tra questi, sono inclusi tutti quei sistemi utilizzati per l’assunzione o la selezione di personale, per pubblicare annunci di lavoro mirati, analizzare o filtrare le candidature e valutare i candidati, adottare decisioni riguardanti le condizioni dei rapporti di lavoro, la promozione o cessazione dei rapporti stessi, per assegnare mansioni sulla base del comportamento individuale, nonché per monitorare e valutare le prestazioni e il comportamento delle persone nell’ambito di tali rapporti di lavoro. L’applicazione dell’AI Act nel settore dell’occupazione è varia e sfaccettata. Non è soltanto un tema tecnologico. Per i sistemi di AI applicati e definiti ad alto rischio è richiesta l’osservanza di specifici obblighi per il soggetto utilizzatore. ‘Il quadro normativo è complesso – spiega Rotondi – e, dunque, sarebbe utile un coinvolgimento da parte del legislatore di soggetti che operano nella concretezza empirica del diritto, nella realtà quotidiana, per formulare regole che non ingessino l’impresa ed il lavoratore, ma consentano a tutti di agire con rapidità, in un mondo del lavoro, globale e, lo sottolineo con forza, sempre più competitivo. Il tempo è prezioso, le sfide poste dalla AI e dalla sua applicazione al lavoro sono enormi. Anche il legislatore europeo deve potersi dimostrare di primario livello, all’altezza del compito, in un sistema globale in cui Stati Uniti e Cina, stanno investendo miliardi di dollari in ricerca e sviluppo delle intelligenze artificiali. Facciamoci trovare pronti ad una sfida di normativa quadro, che ponga l'Europa e l'Italia come esempio di introduzione di leggi snelle e dense di significato’. Sed legale e redazione di Ti Lancio Froogs Srl: Via Caserma 18 33010 Resia Udine —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)