Femminicidio e educazione: il ruolo cruciale della formazione culturale

Maria Francesca Chiappe: “Non è su Giulia e le tante vittime come lei che dobbiamo lavorare, ma sui troppi Alessandro. E dobbiamo farlo prima che si trasformino in killer”.

Oggi ai microfoni di Casa Italia Radio, nella rubrica Bricks and Music, condotta da Paolo Leccese, è intervenuta Maria Francesca Chiappe, giornalista, caporedattrice de L’Unione Sarda, autrice e conduttrice di programmi TV di cronaca nera, conduttrice di programmi radiofonici, autrice di libri, Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.

Un’intervista sul recente “Ddl femminicidio” approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
Maria Francesca Chiappe si è soffermata sulla necessità di affrontare il problema dei femminicidi non solo attraverso pene più severe, ma soprattutto con un’educazione mirata all’eliminazione delle radici profonde del fenomeno e ha messo in evidenza l’importanza di una prospettiva diversa: invece di concentrarsi sulle vittime, è fondamentale lavorare sull’educazione degli uomini al rispetto.

I femminicidi non sono solo un problema delle donne, ma coinvolgono l’intera società, poiché gli autori di tali crimini nascono e crescono nelle nostre famiglie e comunità pertanto, l’educazione al rispetto e all’empatia deve essere impartita fin dalla prima infanzia, affinché i bambini imparino a gestire le sconfitte, ad accettare il rifiuto e a rispettare gli altri. La giornalista ricorda che il problema non si esaurisce nella relazione tra uomini e donne, ma che il bullismo e la mancanza di rispetto possono manifestarsi anche tra le ragazze. E’ fondamentale una formazione culturale di base che insegni il rispetto reciproco a tutti i bambini, indipendentemente dal genere.

Riferendosi al caso di Giulia Tramontano, la giornalista evidenzia che la ragazza aveva fatto tutto il possibile per proteggersi, ma il problema risiedeva nella personalità narcisistica dell’assassino, il quale avendo ricevuto una doppia sconfitta sentimentale si è scatenato con una reazione violenta. La giornalista commenta anche l’enorme impatto emotivo delle dichiarazioni della madre del colpevole, che ammette di aver generato un “mostro”, sottolineando il ruolo fondamentale dell’educazione familiare nel determinare il comportamento degli individui.

Maria Francesca Chiappe ritiene che l’inasprimento delle pene da solo non sia risolutivo, tuttavia, ritiene positiva l’applicazione automatica del braccialetto elettronico come misura cautelare, senza il consenso dell’imputato, come previsto nel nuovo “Ddl femminicidio”.

La discussione si conclude con una menzione del nuovo romanzo di Maria Francesca Chiappe, intitolato Ostaggio, che affronta tematiche legate alla criminalità e al traffico di droga. “Ostaggio” ambientato nella Sardegna del post covid in cui una donna scompare dalla sua casa del Poetto vicino Cagliari, viene richiesto un riscatto, e sul caso indaga una giornalista di una Tv locale, fin quando non si trova il corpo privo di vita sulla spiaggia dei nudisti di Cala Fighera . Maria Francesca Chiappe costruisce un perfetto meccanismo a orologeria e, con una scrittura puntuale e accurata, ci conduce in un giallo in cui nulla può dirsi scontato e gli equilibri possono saltare da un momento all’altro.

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