Angelo ci ha spiegato con precisione quanto la figura della guardia giurata sia una professione regolata fino al midollo.
Non si tratta di avere solo una divisa e un’arma, ma di superare una serie di abilitazioni e controlli stretti della Prefettura e delle forze dell’ordine. La guardia giurata, insomma, è autorizzata a muoversi in un campo molto delicato: non tutela solo gli oggetti, ma è anche coinvolta in operazioni di sicurezza per infrastrutture critiche. E sì, come ha sottolineato Angelo, oggi le guardie sono chiamate a vigilare su beni mobili e immobili che vanno dalle sedi pubbliche ai grandi magazzini.
Tra i temi più caldi della puntata, c’è stato quello della percezione di sicurezza, soprattutto in questo periodo in cui aumentano i crimini e si avverte un bisogno crescente di protezione. Angelo ha insistito su un concetto chiave: la sicurezza si gioca anche con la prevenzione, non aspettando che succeda qualcosa per agire. E in questo le tecnologie di sorveglianza, integrate da intelligenza artificiale e protocolli rigorosi, possono fare la differenza. Interessante l’idea delle centrali operative delle guardie giurate che controllano a distanza abitazioni e aziende, unendo tecnologia e intervento fisico sul territorio.
Ma il nostro ospite non si è fermato alla parte tecnica: ci ha raccontato le sfide personali, le paure e i sacrifici di chi indossa la divisa. Come ha sottolineato, una guardia giurata armata affronta ogni giorno il rischio di avere un’arma che può rappresentare non solo difesa, ma anche una responsabilità gigantesca. Angelo ha ricordato che questa arma è solo per la difesa personale e che usarla comporta rischi legali importanti. Ma attenzione, non tutte le guardie giurate sono armate: in alcuni contesti, come le strutture sanitarie o i centri psichiatrici, la legge prevede servizi senza armi, per evitare situazioni di pericolo.
E parlando di professionalità, Angelo ha evidenziato come il settore della vigilanza abbia bisogno di competenze serie, non di improvvisazioni. Affidarsi a professionisti della sicurezza significa avere una protezione reale, non un semplice antifurto fai-da-te. Un sistema serio valuta il rischio, la probabilità e il potenziale danno, per poi suggerire le misure più efficaci. Senza contare che le guardie giurate, grazie ai protocolli che le legano alle centrali delle forze dell’ordine, sono in grado di coordinarsi per interventi rapidi, rafforzando la presenza di sicurezza anche nelle aree più difficili.
Il tema dell’inclusività non è mancato. Angelo ha raccontato che le donne trovano spazio nel mondo della vigilanza, specie nei ruoli di front office e centrale operativa, dove precisione e capacità relazionali possono fare la differenza. Un dettaglio che mostra come il settore sia molto più dinamico di quello che appare e si adatti alla crescente domanda di sicurezza.
Una puntata che ci ha dato informazioni e una prospettiva più umana e concreta su un lavoro che opera al limite, spesso senza il riconoscimento che merita. Angelo Di Nardo ci ha offerto uno sguardo vero sulla vita delle guardie giurate, un settore che, in fondo, è il primo baluardo di sicurezza per tanti di noi.
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A presto, gente della radio!”