Nella puntata odierna di “Bricks and Music” su Casa Radio, condotta da Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, è stato discusso il prossimo appuntamento in Consiglio dei Ministri previsto per venerdì 24 maggio, dove verrà esaminato il Decreto Salva Casa, proposto dal leader della Lega, Matteo Salvini. Il decreto promette di introdurre una sanatoria per “piccole difformità” edilizie, sia interne che esterne, ma lascia fuori qualsiasi modifica che influenzi la stabilità strutturale degli immobili o quelle realizzate senza i necessari permessi.
Il decreto consentirà la regolarizzazione di elementi non portanti, come la posa di tramezzi interni o la costruzione di pareti in cartongesso, includendo anche la realizzazione di soppalchi. Tuttavia, non coprirà le modifiche effettuate ante 1977, anno precedente alla legge Bucalossi, quando non era richiesta la dettagliata planimetria che è obbligatoria oggi.
La tolleranza costruttiva sarà inoltre incrementata rispetto all’attuale soglia del 2%, permettendo la regolarizzazione di ampliamenti di finestre e balconi, nonché di tende da esterno, purché non compromettano la sicurezza strutturale dell’edificio.
Dal punto di vista legale, il decreto stabilisce una deroga alla cosiddetta legge del “doppio conforme”, che richiede che le costruzioni rispettino sia le normative in vigore al momento della loro realizzazione sia quelle attuali. Questo dovrebbe facilitare la sanatoria di molte piccole irregolarità, contribuendo a risolvere problemi legati alla commerciabilità dei beni immobiliari.
Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha espresso ottimismo riguardo all’approdo del decreto in CDM, definendolo una “buona notizia” che potrebbe portare finalmente alla valutazione concreta di un testo finora avvolto da troppe speculazioni.
D’altra parte, le opposizioni non risparmiano critiche, definendo il decreto un condono mascherato. I parlamentari M5S delle Commissioni Ambiente-Lavori Pubblici di Camera e Senato hanno rilasciato una nota pungente, accusando Salvini di promuovere un piano “grottesco” che, secondo loro, non fa altro che tentare di legalizzare situazioni che sarebbero già risolvibili con le norme attuali.