In primo piano, de Magistris ha discusso delle recenti elezioni regionali in Liguria, dove il candidato del centrodestra Marco Bucci ha ottenuto la vittoria. Secondo de Magistris, questa vittoria non è solo il risultato di una campagna elettorale ben condotta dal centrodestra, ma anche della profonda crisi e frammentazione del centrosinistra, incapace di rappresentare una reale alternativa politica.
De Magistris ha criticato duramente il modo in cui i media hanno trattato la magistratura durante queste elezioni. A suo dire, molte testate giornalistiche hanno usato titoli “indecorosi” e “indecenti” per screditare i magistrati che avevano emesso una condanna nei confronti di Giovanni Toti. Ha espresso il timore che questi attacchi rappresentino un tentativo di delegittimare l’autonomia della magistratura, un’istituzione che, per de Magistris, deve rimanere indipendente dalle pressioni politiche e mediatiche. Questo clima, ha aggiunto, non fa che consolidare un “sistema morale” che tende a giustificare condotte discutibili, offrendo una copertura ai giochi di potere e alle connivenze politiche.
Le critiche di de Magistris si sono estese anche ad Antonio Tajani, il quale ha dichiarato che il centrodestra ha “vinto nonostante la magistratura”. De Magistris ha interpretato queste parole come un segnale preoccupante, un tentativo di dividere la politica dalla giustizia, insinuando che la magistratura possa ostacolare l’espressione democratica. Ha sottolineato come tali affermazioni contribuiscano a una narrazione pericolosa che mette le istituzioni l’una contro l’altra e che, invece, è compito della politica difendere e rispettare il lavoro della magistratura, non strumentalizzarlo.
Passando al Movimento 5 Stelle (M5S), de Magistris ha osservato come questa forza politica, che un tempo rappresentava un baluardo contro il sistema, oggi sembri svuotata di energia e carisma. Ha interpretato il drastico calo dei consensi del M5S come un sintomo di delusione da parte degli elettori e ha criticato l’assenza di Beppe Grillo alle urne in Liguria, la sua terra d’origine, come un segnale forte di distacco rispetto alla base del movimento. Secondo de Magistris, sotto la guida di Giuseppe Conte, il M5S ha perso il suo spirito originario di lotta antisistema, trasformandosi in una forza politica meno incisiva e meno rilevante nel contesto attuale.
De Magistris ha poi voluto evidenziare che, nonostante la situazione complicata, è fondamentale preservare l’autorevolezza della magistratura e rispettare il principio di presunzione d’innocenza, ribadendo che Giovanni Toti va considerato innocente fino a prova contraria. Ha sottolineato, tuttavia, la necessità di evitare pressioni indebite sui magistrati e di promuovere un clima di rispetto verso il loro operato.
Guardando oltreoceano, de Magistris ha concluso l’intervista con un’analisi sulla campagna elettorale americana, definendola “deludente” e priva di innovazione. Ha criticato Donald Trump per la sua figura divisiva, mentre ha espresso perplessità anche riguardo a Kamala Harris, giudicandola come una leader priva di visione concreta per il futuro degli Stati Uniti. Per de Magistris, la politica americana è sempre più segnata dalla polarizzazione e dalla mancanza di un progetto progressista e inclusivo, capace di rispondere ai reali bisogni della popolazione.
Con questa intervista, de Magistris ha lanciato un appello a riscoprire il senso di responsabilità istituzionale, a rispettare la magistratura e a risolvere le questioni etiche che affliggono la politica. Ha invitato i cittadini a rimanere vigili e a mantenere un senso critico, affinché la politica torni ad essere un servizio autentico per il popolo.