Un’analisi tagliente, lucida e pervasa da una profonda inquietudine: così si può riassumere l’intervento di Luigi de Magistris ai microfoni di Casa Radio, durante la trasmissione “Buongiorno Italia”, condotta dal direttore Giovanni Lacagnina. L’ex sindaco di Napoli ed ex europarlamentare ha offerto una lettura critica e appassionata dell’attuale scenario geopolitico, dipingendo un mondo sull’orlo del collasso etico e istituzionale, travolto da quella che definisce una “crisi sistemica senza precedenti”.
“Viviamo una delle fasi più oscure della storia contemporanea. Il mondo è sull’orlo del baratro, e a guidarlo ci sono leader inadeguati, spesso pericolosi.”
Parole nette, pronunciate con fermezza, che condensano un senso di allarme profondo nei confronti di una classe dirigente internazionale sempre più distante dai bisogni dei popoli e incapace di offrire soluzioni concrete ai grandi problemi globali.
“Ci troviamo di fronte a sconvolgimenti globali estremamente preoccupanti”, ha esordito de Magistris. “Dalla questione dei dazi internazionali fino al vile attacco della Russia alla città ucraina di Sumy, le tensioni stanno toccando livelli che non si vedevano dalla fine della Guerra Fredda.”
Secondo l’ex magistrato, l’attacco russo non è solo un’aggressione militare, ma anche un gesto di gravissimo impatto simbolico e politico: “È un atto vile e criminale, avvenuto proprio mentre si aprivano spiragli per un dialogo tra Mosca e Washington. È stato uno schiaffo alla diplomazia e al tentativo, seppur fragile, di tornare al confronto.”
Quello che emerge, secondo de Magistris, è il fallimento della diplomazia internazionale e l’incapacità delle grandi potenze di prevenire le escalation. “Si preferisce l’arma alla parola, la forza alla trattativa. È un segnale devastante.”
“Questa settimana di Pasqua – ha proseguito – che dovrebbe essere tempo di speranza e riflessione, comincia nel modo peggiore.” Il riferimento non è solo al conflitto, ma anche alla profonda crisi del modello politico occidentale: “Viviamo una crisi strutturale che mette in discussione la tenuta delle istituzioni democratiche. Il linguaggio stesso della politica è diventato aggressivo, divisivo, incapace di costruire. Ed è proprio in questo che si manifesta la debolezza dell’Occidente.”
Per de Magistris, il linguaggio violento e il disprezzo per il dialogo non sono incidenti di percorso, ma indicatori di una cultura politica degenerata, che ha smarrito ogni riferimento a principi di giustizia, solidarietà e cooperazione internazionale.
Una parte significativa dell’intervista è stata dedicata alla crisi della leadership globale, che de Magistris non ha esitato a definire “non solo inadeguata, ma in certi casi apertamente pericolosa”.
Il riferimento più diretto è andato a Donald Trump: “Trump è l’emblema di una leadership tossica, centrata sul narcisismo politico e sulla demolizione del confronto. Se dovesse tornare alla Casa Bianca, il rischio di nuove tensioni e instabilità sarebbe altissimo. Il suo approccio unilaterale e aggressivo mina ogni possibilità di equilibrio.”
Ma la critica dell’ex europarlamentare non risparmia nemmeno l’Unione Europea. “Ursula von der Leyen incarna una linea politica sempre più militarista, lontana dai cittadini. Si parla di sicurezza e difesa, ma si tace su diritti sociali, redistribuzione della ricchezza e giustizia ambientale. Così l’Europa perde la sua anima e la sua credibilità.”
Anche la politica estera italiana è finita nel mirino di de Magistris, in particolare dopo la recente visita della premier Giorgia Meloni alla Casa Bianca.
“Non è un viaggio che lascia presagire nulla di buono. L’Italia appare completamente allineata alle posizioni atlantiste più estreme, senza una propria visione autonoma. Se Trump tornerà al potere, andrà per la sua strada. Il rischio è che l’Italia lo segua, priva di spirito critico.”
Secondo de Magistris, quella italiana è oggi una politica estera “subalterna”, priva di iniziativa e ridotta a ruolo di spettatore: “Siamo passati da una diplomazia attiva e multilaterale a una passività preoccupante. La nostra voce nel mondo si è spenta.”
Nel finale dell’intervista, l’ex sindaco di Napoli ha lanciato un appello chiaro e vibrante: “Dobbiamo risvegliare le coscienze. La guerra è ormai ovunque: nei conflitti, nei rapporti internazionali, nell’economia, nella repressione dei movimenti. Serve una rivoluzione culturale e politica, che metta al centro la pace, la giustizia sociale, la dignità umana.”
Per de Magistris, è arrivato il momento di ricostruire dal basso una nuova visione della politica: “Abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader capaci di anteporre l’interesse collettivo ai profitti, la diplomazia alla minaccia, la convivenza alla competizione.”
L’intervento di Luigi de Magistris a “Buongiorno Italia” non è stato solo una denuncia, ma un invito alla mobilitazione democratica e pacifista. Le sue parole ricordano che la politica, nella sua essenza, non è uno scontro tra poteri, ma una responsabilità collettiva.
In un mondo sempre più instabile, segnato da guerre, disuguaglianze e disorientamento, la sua è una voce scomoda, ma quanto mai necessaria. Una voce che chiede di pensare in modo diverso, di resistere al cinismo dominante e di tornare a credere in una politica che sia strumento di pace e non di sopraffazione.