Il 2023 è un anno straordinario per Copenaghen. La capitale danese è capitale mondiale dell’architettura e anche la sede del Congresso mondiale degli architetti che dal 2 al 6 luglio ospita gli interventi dei massimi esponenti dell’architettura attorno a sei temi di rilevanza strategica per il futuro.
Il Congresso sottolinea come l’architettura sia uno strumento per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. I 6 temi centrali che vengono approfonditi nelle sessioni di lavoro esaminano le opportunità che architetti e progettisti devono sviluppare per contribuire agli obiettivi comuni di una società equa e sicura. I temi scelti sono adattamento climatico, ripensamento delle risorse, comunità resilienti, salute, inclusione e partnership per il cambiamento. Paola Triaca, ingegnere a Copenaghen per Casa Italia Radio, ha intervistato l’arch. Giuseppe Cappocchin, capo dipartimento consiglio Nazionale Architetti Italiani urbanistica, riforme e futuro delle città, che interverrà mercoledì 05 luglio sul tema legato alla prossimità nei piccoli centri. Cappocchin ha raccontato che il concetto di città a 15 minuti deve ampliarsi ai piccoli centri che devono prevedere una commistione di destinazioni d’uso che permetta di soddisfare le diverse esigenze così da non ghettizzare, ma al contrario diffondere e ampliare. La prossimità permette di rivitalizzare i piccoli centri mettendoli sinergicamnte in relazione. Le comunità così progettate e realizzate diventano straordinarie opportunità per lo sviluppo sostenibile e per alimentare interazioni vivaci. Sul tema anche l’ing. Triaca sottolinea come questa idea di urbanistica permetta la realizzazione di città disponibili ampliando il concetto tanto abusato di inclusivo che presuppone la presenza di qualche escluso. Parlare invece di disponibilità di servizi consente di prevedere città pensate per le persone e non per le auto come ben ricordato da Cappocchin. La sfida per l’architettura e l’urbanistica che viene lanciata dal Congresso è un’opportunità che riporta l’architetto al centro; ruolo nevralgico svolto non in solitudine, ma in stretta collaborazione con molte altre figure e competenze che permettono di realizzare progetti per le persone.
In questi giorni Copenaghen è un crocevia di culture ed esperienze che si intrecciano e si contaminano per dare vita a strategie globali che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi mondiali di sviluppo sostenibile. I risultati di questi lavori potranno essere la svolta.
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