La naturopatia è una disciplina che guarda alla salute umana in modo olistico, considerando il corpo, la mente e lo spirito come parte integrante di un unico e complesso sistema. Questa pratica millenaria si basa sull’idea che il corpo abbia la capacità innata di guarire sé stesso quando è posto nelle condizioni giuste. In questo articolo esploreremo proprio il mondo della naturopatia, esaminando cosa si utilizza per prendersi cura della salute delle persone, chi può beneficiarne, le differenze rispetto alle medicine integrate, chi può diventare un naturopata, e lo faremo insieme al Dott. Natale Petti, naturopata e insegnante di naturopatia e di biopsicoquantistica nella scuola Aron di Bari.
La naturopatia si avvale di una vasta gamma di approcci terapeutici, tra cui erbe medicinali, dieta e nutrizione, tecniche di rilassamento, idroterapia, agopuntura, omeopatia, massaggi terapeutici e molti altri. L’obiettivo è quello di individuare e trattare le cause sottostanti delle malattie, anziché semplicemente sopprimere i sintomi.
Il Dott. Natale Petti, naturopata, ci spiega che “la naturopatia, cioè la medicina naturale, il prodotto naturale per curarsi, è vecchia come il mondo, un approccio che esisteva ancora prima della medicina moderna. La naturopatia è in realtà una raccolta, l’insieme di varie discipline, varie strumenti, varie competenze, tutte finalizzate a ripristinare il nostro equilibrio. Con l’approccio naturopatico, a differenza di quello medico comunemente noto, ci prendiamo cura della persona piuttosto che della malattia: attraverso l’utilizzo di vari strumenti, dalle erbe ai trattamenti, si conduce la persona a stare bene, a ricostituire quella forza interiore che gli permette anche di gestire meglio i sintomi”.
La naturopatia può essere utile per chiunque desideri migliorare il proprio stato di salute e benessere: i principali benefici includono il potenziamento del sistema immunitario, la riduzione dello stress, la gestione del peso, il miglioramento dell’energia e della vitalità, e la prevenzione di malattie croniche.
Il Dott. Petti ci dice ancora: “noi abbiamo la vis medicatrix naturae, una forza sanante che la natura ci ha donato, che ci permette di reagire ai vari tipi di stimoli, fisici, chimici ed emozionali. Un sintomo torna se non si individuano le cause: il naturopata cerca proprio di comprendere quali sono gli elementi alla base di questi sintomi, del disagio, e rafforza la persona che prende consapevolezza di poter gestire da sola i segnali del malessere”.
Le medicine integrate si distinguono dall’approccio medico classico per la loro visione olistica della salute e del benessere: mentre la medicina convenzionale tende a concentrarsi sulla gestione dei sintomi attraverso farmaci e procedure invasive, le medicine integrate considerano il corpo come un sistema interconnesso e mirano a trattare la persona nel suo insieme, anziché solo la malattia.
Il Dott. Petti sottolinea che “la medicina è fondamentalmente una, e siamo noi che tendiamo a dividere i due metodi, quello integrato e quello classico, che sono invece perfettamente interfacciabili. Quando c’è una patologia grave non puoi fare a meno del farmaco, come non puoi fare a meno del chirurgo in casi estremi: ma la medicina usa la chimica inorganica nei farmaci, mentre la naturopatia usa la chimica organica, quindi rimedi naturali, come gemmoderivati, fitoderivati, tisane, floriterapia che lavora a livello emozionale, ma anche trattamenti, e tutta una serie di tecniche per riportare in equilibrio la persona, che diventa medico di sé stesso.”
La naturopatia è aperta a chiunque abbia una passione per la salute e il benessere: mentre alcuni naturopati possono provenire da background sanitari, come medici, infermieri o dietisti, molti altri arrivano da discipline diverse. La formazione di un naturopata include un focus sull’alimentazione, l’educazione fisica, le terapie manuali e l’uso di rimedi naturali.
Sempre il Dott. Petti ci racconta che “ il naturopata fondamentalmente ha una formazione di base che sfiora quella medica, e ci sono molti medici e psicologi che si approcciano alla materia, dove studiano, tra l’altro, l’erboristeria, la bioterapia nutrizionale, la chinesiologia, da utilizzare per riportare in equilibrio la persona nel suo aspetto emozionale ed energetico: per questo le due discipline, classica e naturopatia, possono lavorare benissimo insieme.
L’approccio biopsicoquantistico, termine coniato proprio dal Dott. Petti, integra la biologia, la psicologia e la fisica quantistica nella pratica della naturopatia. Questo approccio considera il corpo umano come un campo energetico interconnesso e utilizza tecniche come la riflessologia e la terapia del suono per ripristinare l’equilibrio energetico e promuovere la guarigione.
Come ci dice il Dott. Petti, “quando la naturopatia olistica incontra la biopsicoquantistica diventa naturopatia evolutiva: le cause di un sintomo possono essere varie, fisiche, chimiche ma anche psicologiche, perché esiste un preciso legame tra emozioni, cervello e organi, evidenziata da precise mappe cerebrali che li mettono in relazione. Attraverso la tecnica del dialogo emozionale, la persona che ha un malessere prende consapevolezza di quali situazioni di vita quotidiana attivano queste reazioni, in modo tale da poter fare qualcosa per cambiarle attraverso strategie psicologiche, attraverso esercizi e rimedi naturali: la persona riesce così a visualizzarsi in uno condizione di benessere, inizia cioè a guarire evolvendo.
Come ci racconta il Dott. Petti, l’efficacia della naturopatia è supportata da una crescente quantità di risultati scientifici che dimostrano i benefici di approcci terapeutici naturali per una vasta gamma di condizioni mediche comuni. Studi clinici hanno dimostrato l’efficacia dell’uso di erbe medicinali, integratori alimentari e terapie naturali nel trattamento di patologie come l’ipertensione, il diabete, le malattie cardiache, la celiachia e patologia gastrointestinali: la crescente informazione su questi temi aumenta anche la richiesta dei pazienti per la medicina integrata.