Cassese sul caso Almasri: “Giusta la scelta della Meloni di delegare figure competenti come Nordio e Piantedosi”.

Il Professor Sabino Cassese, giurista di grande prestigio e già ministro per la funzione pubblica nel governo Ciampi, nonché giudice della Corte costituzionale,  è intervenuto nel programma “Buongiorno Italia” di Casa Radio, ospite del Direttore Giovanni Lacagnina.     Cassese ha offerto  una riflessione approfondita e lucida sulle implicazioni politiche, giuridiche e internazionali del caso Almasri,  ponendo l’accento su un tema cruciale per la politica italiana, l’equilibrio tra la giustizia internazionale e la “ragione di Stato”.  Il caso, che coinvolge accuse gravi di terrorismo e possibili legami con attività illecite internazionali, rappresenta una vera e propria sfida per le istituzioni italiane, che si trovano ad affrontare il conflitto tra i loro doveri internazionali e la protezione degli interessi nazionali.

Nel suo intervento, Cassese sottolinea come il caso Almasri sollevi una delle questioni più delicate che lo Stato italiano è chiamato a risolvere: come bilanciare la protezione dei diritti umani con la garanzia della sicurezza nazionale. La difficoltà risiede proprio nell’essere un membro della comunità internazionale, in cui l’Italia è obbligata a rispettare i principi del diritto internazionale e gli impegni assunti a livello globale, ma allo stesso tempo deve tutelare la propria integrità interna, anche quando ciò implica decisioni politiche che potrebbero entrare in conflitto con le normative internazionali.

Cassese evidenzia il concetto di “ragione di Stato”, che, sebbene non sempre compatibile con le normative giuridiche internazionali, resta un principio guida per ogni Stato sovrano, soprattutto quando si tratta di affrontare minacce alla sicurezza. Tuttavia, come fa notare il giurista, quando queste scelte politiche vanno a cozzare con i diritti fondamentali delle persone, come nel caso di un individuo accusato di terrorismo, il compito dello Stato è quello di fare un’attenta valutazione del contesto, mettendo in bilancio la sicurezza interna con la protezione delle garanzie giuridiche, che sono imprescindibili, in particolare in una società democratica come l’Italia.

Un altro punto cruciale trattato da Cassese è quello legato alla fase pre-processuale del caso Almasri. In questa fase, infatti, l’imputato è ancora presunto innocente, e come tale deve essere trattato, con il rispetto del principio di presunzione di innocenza. Cassese ha evidenziato che, nonostante la gravità delle accuse, il diritto di ogni individuo a un processo giusto e al rispetto della sua dignità non può essere messo in discussione. Questo è un principio fondamentale, sia per la giurisprudenza italiana che per quella internazionale, e il suo rispetto deve prevalere anche in contesti complessi, come quello in cui l’Italia si trova attualmente.

In un contesto di crescente insicurezza globale, dove le minacce derivanti dal terrorismo e dai traffici illeciti sono costanti, la gestione di casi come quello di Almasri diventa un banco di prova per le istituzioni italiane. Cassese mette in evidenza la necessità di una riflessione pragmatica su come l’Italia possa adattare le proprie politiche estere e interne, cercando di evitare che la politica interna venga strumentalizzata per fini ideologici o partitici. Il giurista sottolinea che la politica italiana deve rispondere a sfide globali, cercando di bilanciare gli obblighi internazionali con le proprie necessità di protezione e difesa nazionale.

Una riflessione particolarmente significativa riguarda la separazione tra politica e giustizia, che per Cassese deve essere assoluta. La scelta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di delegare la gestione del caso a figure competenti come i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi è stata, secondo Cassese, fondamentale per garantire che la gestione del caso fosse effettuata con l’approccio giuridico necessario e senza interferenze politiche dirette. La nomina di queste figure tecniche ha permesso di preservare l’indipendenza della magistratura, che rappresenta un pilastro essenziale dello Stato di diritto. In un momento delicato come quello attuale, dove la sicurezza nazionale potrebbe entrare in conflitto con il diritto internazionale, la gestione indipendente del caso è fondamentale per evitare che l’eventuale esito politico del processo possa minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni giuridiche italiane.

Oltre a ciò, il giurista ha voluto porre l’accento anche sulla necessità di un’analisi pragmatica delle implicazioni internazionali legate a tale caso. L’Italia, pur nella sua funzione di membro dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, non può ignorare le conseguenze politiche ed economiche derivanti da scelte legate alla giustizia internazionale. La geopolitica, infatti, gioca un ruolo decisivo in casi come quello di Almasri, soprattutto in contesti dove la stabilità dei paesi è minacciata da conflitti, terrorismo e migrazioni incontrollate, come accade in Africa. Le scelte politiche italiane devono tener conto non solo degli obblighi giuridici ma anche della prospettiva strategica internazionale, in modo che ogni decisione contribuisca alla sicurezza interna senza compromettere il rispetto delle normative internazionali.

Cassese ha quindi sottolineato come il caso Almasri possa diventare un vero e proprio test per le istituzioni italiane, chiamate a dimostrare la propria capacità di conciliare giustizia e sicurezza in un contesto globale sempre più instabile. La sua visione chiara e autorevole mette in evidenza la difficoltà di navigare in acque così turbolente, ma allo stesso tempo sottolinea la necessità di un approccio saggio e responsabile da parte dei decisori politici. La gestione di questo caso, infatti, avrà implicazioni rilevanti per la credibilità dell’Italia come nazione che rispetta il diritto internazionale ma che non dimentica le proprie necessità di protezione nazionale.

Il Professor Cassese conclude il suo intervento con una riflessione sul futuro della politica italiana in relazione agli impegni internazionali. L’Italia deve affrontare le sfide del mondo globalizzato con una politica che sappia essere sia realista che fedelmente giuridica, cercando di mantenere in equilibrio la sicurezza interna con la responsabilità verso la comunità internazionale. Il caso Almasri diventa, in questo senso, una prova fondamentale per verificare quanto le istituzioni italiane siano in grado di tutelare la giustizia, il diritto internazionale e la sicurezza nazionale con la necessaria competenza e responsabilità.

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Buongiorno Italia | Sabino Cassese
Intervista del 060/22/5
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