Maria Francesca Chiappe, giornalista e scrittrice, è stata nominata Assessora alla Cultura, Spettacolo e Turismo del Comune di Cagliari l’8 luglio 2024 .
Nel suo nuovo ruolo, l’assessora sottolinea l’importanza di promuovere il turismo culturale, evidenziando la previsione di 550.000 croceristi per il 2024. Tra le iniziative chiave, la riapertura dell’Anfiteatro Romano e la promozione della Necropoli Punica di Tuvixeddu sono al centro della strategia per valorizzare il patrimonio storico della città.
Maria Francesca Chiappe distingue il suo attuale incarico da quello precedente di giornalista, evidenziando come ora possa agire direttamente per risolvere problemi e valorizzare il patrimonio cittadino. La sua visione mira a rendere Cagliari una meta culturale di riferimento, integrando eventi tradizionali come la festa di Sant’Effisio con nuove iniziative culturali durante tutto l’anno.
La giustizia mediatica e i suoi effetti
Maria Francesca Chiappe, sollecitata da Paolo Leccese, vista la sua grande esperienza di giornalista giudiziaria, esprime preoccupazione per la spettacolarizzazione dei processi giudiziari, citando casi come quello di Garlasco e sottolinea i rischi di una giustizia influenzata dai media e dalla pressione dell’opinione pubblica, che può compromettere l’equità del sistema giudiziario. Nel suo libro “L’Errore: storia di un innocente condannato all’ergastolo”, racconta la vicenda di Beniamino Zuncheddu, condannato all’ergastolo e successivamente assolto dopo 33 anni di carcere . Il caso evidenzia le gravi conseguenze di errori giudiziari e l’importanza di una revisione accurata dei processi.
“Uguale per tutti”: un romanzo sulla giustizia
Il nuovo romanzo di Chiappe, “Uguale per tutti“, è un giallo ambientato a Cagliari che intreccia tre storie e riflette sul tema della giustizia uguale per tutti solo in teoria . Il libro esplora le disuguaglianze nell’accesso alla giustizia e l’influenza dell’opinione pubblica e dei media. Attraverso i personaggi di Annalisa Medda, giornalista, e Fernando Corallo, capo della Mobile, il romanzo affronta temi come i depistaggi, le tensioni sociali e le verità scomode. La narrazione mette in luce le crepe di una società che fatica a riconoscere se stessa e le sfide di un sistema giudiziario che non sempre garantisce equità.