Paolo Leccese ha aperto la discussione sottolineando l’importanza di valutare l’impatto della Legge di Bilancio 2025, presentando un estratto del discorso di Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, che ha illustrato i tratti fondamentali della manovra: “Concentriamo i nostri sforzi sui redditi, sui salari, sul lavoro, sul sostegno alle imprese e sulla salute dei cittadini. Lo facciamo senza aumentare le tasse per i cittadini, mantenendo i conti in ordine, anche in una situazione molto complessa.”
Leccese ha evidenziato come “ogni anno il compito di fare meglio del precedente diventi sempre più arduo, specialmente con vincoli imposti dall’Unione Europea.”
Tra le misure più significative, la manovra introduce la trasformazione del cuneo contributivo in cuneo fiscale, un passaggio che mira a rendere la decontribuzione permanente, ampliando la platea fino a redditi di 40.000 euro. Questa misura, unita alla superdeduzione al 120% del costo del lavoro e all’accorpamento delle prime due aliquote dell’IRPEF, rappresenta una risposta diretta alle richieste sindacali per una stabilità fiscale maggiore.
“È un passo avanti, ma bisogna valutare come queste misure impatteranno realmente i cittadini e le imprese, specialmente in un contesto in cui le risorse sono limitate.” ha commentato Emiliano Ciofarelli.
Incentivi per la famiglia e il welfare
Tra le altre iniziative introdotte, spicca l’estensione del congedo parentale retribuito all’80% per un terzo mese, un supporto pensato per aiutare le famiglie e soprattutto le lavoratrici. Inoltre, è stato istituito un fondo per estendere i benefici previsti per le lavoratrici dipendenti anche alle autonome.
Il nodo critico: Bonus edilizi e incentivi per le ristrutturazioni
Uno degli aspetti più discussi della puntata è stato il futuro dei bonus edilizi. Leccese ha evidenziato come, sebbene il fondo per l’acquisto della prima casa sia stato incrementato, i bonus per le ristrutturazioni subiranno un significativo ridimensionamento. “Il passaggio a una detrazione del 36% per il 2025, e successivamente al 30% per il 2026-2027, rischia di frenare l’intero settore edilizio” ha spiegato Leccese.
“Questa scelta potrebbe indurre molti a tornare a forme di pagamento non tracciabili, come il nero, per compensare la ridotta convenienza della detrazione. La conseguenza? Meno interventi registrati e minori entrate fiscali per lo Stato.” aggiunge l’editore di Casa Radio.
La riduzione degli incentivi per le ristrutturazioni appare come un passo indietro rispetto agli anni in cui misure come il Superbonus avevano generato un forte impulso al settore, contribuendo in modo sostanziale al PIL. Tuttavia, è anche vero che tali misure avevano comportato un forte costo per le casse statali, spingendo il governo a rivedere l’intero sistema di incentivi.
Trasparenza e accesso ai dati: L’app “Bilancio Aperto“
Un punto di grande interesse è stata la scoperta di “Bilancio Aperto,” un’applicazione che permette ai cittadini di consultare i dati aggiornati sul bilancio dello Stato in modo semplice e accessibile. Leccese ha spiegato come questa app rappresenti “un importante passo verso una maggiore trasparenza e partecipazione pubblica,” consentendo di visualizzare entrate, spese e previsioni.
Cioffarelli ha osservato che, sebbene l’app sia un buon inizio per un bilancio più trasparente, resta da vedere se offrirà davvero una visione dettagliata delle singole voci di spesa, come la manutenzione delle strade o le spese per il pubblico impiego.
Una riflessione finale e l’appello al Governo
La puntata si è chiusa con un messaggio chiaro e diretto: la necessità di rivedere le percentuali di bonus edilizi per evitare che la scelta del governo diventi un “boomerang” per l’economia. “Non si tratta solo di sostenere le imprese, ma di mantenere un equilibrio tra incentivazione e sostenibilità,” ha affermato Leccese. “Il rischio di una contrazione del settore edilizio e di un incremento dell’evasione fiscale è troppo alto per essere ignorato.”