Ayala: “La mafia di oggi non gode di ottima salute”.

Il Giudice Giuseppe Ayala, intervenuto nel Buongiorno Italia da Giovanni Lacagnina, parla della riforma della Giustizia del Ministro Nordio, commenta l’inchiesta in Liguria che ha coinvolto il Governatore Toti, e fotografa il momento attuale del sistema mafioso in Italia.

Dottor Ayala, che ne pensa di quello he sta accadendo in Liguria?

“Premesso che  per formazione mia mentale e professionale non mi  ergo mai a giudice di nessuno, soprattutto perchè  conosco gli atti soltanto attraverso gli articoli dei giornali e ho un grande rispetto per i colleghi Magistrati che lavorano a questa inchiesta, anche se naturalmente ho la mia deriva garantista per cui presumo sempre che ci sia l’innocenza e che soltanto giudizi e prove adeguate possano individuare eventuali   responsabilità penali.

Quello che pero’ viene fuori in questa inchiesta e’ certamente un modo di comportarsi  abbastanza criticabile. A me  per esempio ha colpito molto che negli   incontri con l’imprenditore  Spinelli sul suo Yacht , lasciavano  i telefonini fuori.  Allora mi chiedo il telefonino fuori perche’ ? Quindi qualche domanda uno  se la deve porre sul contenuto di queste conversazioni e di questi incontri  .  La questione per un uomo politico non e’ soltanto quella se ha commesso un reato o se non l’ha commesso, per chi riveste cariche pubbliche il problema e’ il famoso articolo 54 della nostra Costituzione , cioe’ chi riveste cariche pubbliche deve eseguirle con onore e disciplina i comportamenti censurabili , quelli che incidono sulla credibilità  di un uomo politico.”

Poi Ayala ha toccato il tema  della riforma  della giustizia esprimendo un suo preciso parere sulla separazione delle carriere.

“Io sono entrato in magistratura insieme a Nordio, un collega che stimo assolutamente , pero’  mi meraviglia questa insistenza sulla separazione delle carriere che per mio giudizio personale non serve a niente. Peraltro il problema della Giustizia in Italia e’  molto complesso,  me ne rendo assolutamente conto , e  mi colpisce un dato allarmante rappresentato dalla lentezza della giustizia italiana che detiene la maglia nera  in Europa . Nel nostro Paese per avere una sentenza definitiva ci vogliono otto anni negli altri Paesi europei e’ molto piu breve.  Quindi bisognerebbe fare il possibile per accorciare i termini.”

A concludere Ayala,  a pochi giorni dalla strage di Capaci ,dove mori Giovanni Falcone con la moglie  Francesca Morvillo e tutta la scorta, fa il  punto sulla Mafia di oggi.

“La mafia oggi e’ cambiata , non ammazza piu’,  pero’  mi sembra che  in questo momento non goda  di ottima salute , ma purtroppo  esiste ancora e rimane un emergenza nazionale essendo un fenomeno criminale, una  realta’ sicuramente da continuare ad affrontare.”

L’audio della rubrica è disponibile su Spotify:
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