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La giunta militare golpista del Niger ha accusato la Francia di ''voler intervenire militarmente'' nel Paese africano. Lo affermano gli stessi golpisti, dicendo che Parigi "sta cercando molteplici strade per condurre un attacco aereo sul Niger". Ed è stata vietata l'esportazione di oro e di uranio verso la Francia. Oltre il 50% dell'uranio estratto in Niger viene utilizzato per alimentare le centrali nucleari della Francia. Inoltre il 24 per cento dell'uranio importato dall'Unione dei Paesi europei proviene dal Niger. E dopo l'assalto di migliaia di manifestanti all'ambasciata di Parigi a Niamey, la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, ha fatto sapere che al momento ''non è stata presa alcuna decisione di evacuare'' i 500-600 cittadini francesi che si trovano in Niger. ''Sono stati tutti contattati. A monte vengono prese misure precauzionali come sempre in questo tipo di situazione. Queste misure saranno rafforzate se necessario, ma non c'è alcuna decisione di evacuazione al momento'', ha detto Colonna. "La Francia, come sempre, tutela i propri connazionali. Siamo estremamente vigili. Preciso che la situazione, oggi, è più tranquilla", ha sottolineato ancora il ministro.
I leader dell'Africa occidentale hanno intanto minacciato un'azione militare contro la giunta del Niger dopo il colpo di stato di mercoledì scorso, concedendo sette giorni per reintegrare il presidente Mohamed Bazoum, che è tenuto prigioniero. Lo riporta la Bbc. In precedenza, la giunta aveva avvertito che avrebbe resistito a qualsiasi "piano di aggressione contro il Niger" da parte di potenze regionali o occidentali. I golpisti hanno intanto respinto l'appello dei leader dell'Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale, che avevano chiesto di reintegrare il presidente Mohamed Bazoum. "Vogliamo ricordare ancora una volta all'Ecowas e a qualsiasi altro avventuriero la nostra ferma determinazione a difendere la nostra patria", hanno dichiarato i militari. Si sono inoltre volute ribadire le "conseguenze che deriveranno da qualsiasi intervento militare straniero. Alcuni dignitari stanno pensando allo scontro", hanno detto, sottolineando che questo "non finirà altro che con il massacro della popolazione nigerina e il caos". ''L'Unione Europea e il Niger condividono profondi legami che si sono sviluppati nel corso di decenni. L'inaccettabile attacco al governo democraticamente eletto mette in pericolo questi legami'', ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, esprimendo il proprio ''sostegno alle decisioni prese da Ecowas e accolgo con favore il suo coinvolgimento attivo nell'assicurare una rapida reintegrazione del presidente Bazoum''. "L'Italia in prima linea per affrontare la crisi in Niger. Ho avuto colloqui telefonici con l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell e con il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna. Lavoriamo ad una soluzione diplomatica a tutela della democrazia. Seguiamo costantemente gli italiani in Niger", fa sapere su twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)