De Magistris: ”Le parole di Putin sono gravi, ma l’Occidente sabota ogni tentativo di pace”

Luigi de Magistris,  è intervenuto nel Buongiorno Italia di Casa Radio come ospite del direttore Giovanni Lacagnina, offrendo una lettura severa e dettagliata del clima geopolitico che attraversa l’Europa. L’intervista è diventata un’analisi ampia che ha toccato la guerra in Ucraina, il ruolo dell’Occidente, le tensioni con la Russia, il conflitto in Medio Oriente e gli scandali che agitano Bruxelles.

Il punto di avvio della conversazione sono state le recenti dichiarazioni di Vladimir Putin, pronunciate poche ore prima del suo incontro con Steve Witkoff, emissario del presidente statunitense Donald Trump per il dossier ucraino. Davanti alla stampa, Putin ha ribadito che la Russia non avrebbe alcuna intenzione di attaccare l’Europa, precisando però che Mosca sarebbe pronta a reagire “immediatamente” qualora fosse l’Europa ad aprire un conflitto. «Non combatteremo l’Europa, l’ho detto cento volte. Ma se l’Europa volesse combattere contro di noi, saremmo pronti», ha scandito il presidente russo.

Parole che, secondo de Magistris, non possono essere sottovalutate, perché rappresentano un salto di qualità nella retorica del conflitto. «Si tratta di dichiarazioni gravi, che aggravano una situazione già esplosiva», afferma. «Ma sarebbe ingenuo isolare le parole di Putin dal contesto. Oggi viviamo una fase estremamente pericolosa e le responsabilità dell’escalation non sono unilaterali. Non esiste un solo colpevole. E tra coloro che maggiormente spingono verso la guerra io vedo chiaramente la Nato e l’Unione Europea.»

De Magistris punta il dito contro quella che definisce una “deriva di irresponsabilità” nelle capitali occidentali: «Prima di rilasciare dichiarazioni incendiarie, bisognerebbe riflettere, contare fino a dieci e ricordare che esistono popoli, diritti, Costituzioni. E soprattutto un’umanità che non vuole essere trascinata verso una guerra mondiale.»

Secondo l’ex sindaco, di Napoli proprio l’Europa avrebbe oggi un ruolo decisivo nel fermare l’escalation, ma starebbe scegliendo la direzione opposta: «Lo si vede dall’atteggiamento rispetto al piano di pace in 28 punti che è circolato nelle scorse settimane. L’ho studiato con attenzione. Si poteva migliorare, certo, ma era una base credibile per avviare un negoziato. E invece è stato affossato subito, quasi con fastidio: prima da Kiev, poi soprattutto dai governi occidentali. È un comportamento irresponsabile, perché chi rifiuta pregiudizialmente ogni tentativo di dialogo sta scegliendo la guerra, non la pace.»

A rendere il quadro ancora più teso sono state poi le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, che secondo de Magistris rappresentano uno degli episodi più sconcertanti degli ultimi mesi: «Le sue dichiarazioni sono totalmente irresponsabili. Un alto ufficiale non può parlare come se avesse l’autorità di trascinare l’Europa in guerra. Non può permettersi toni da propaganda bellica. Le sue parole non solo alimentano tensioni, ma preparano le condizioni per un’escalation fuori controllo. Sono tra le frasi più gravi che io abbia ascoltato in questa fase.»

Pur condannando fermamente l’invasione russa dell’Ucraina – «un atto inaccettabile e contrario al diritto internazionale» – de Magistris invita a guardare anche al percorso che ha portato alla guerra: «Dopo quasi tre anni, chi vuole capire sa che quel conflitto è stato anche provocato. Non solo dal governo ucraino, ma da diversi governi occidentali che hanno agito con superficialità o secondo logiche geopolitiche aggressive. Continuare a raccontare una versione semplificata significa mentire ai cittadini. Serve un piano di pace vero, realistico, con mediazioni reciproche e garanzie per entrambi i lati.»

L’ex magistrato insiste poi sul rischio di una degenerazione improvvisa del conflitto: «Oggi basta un incidente per scatenare l’irreparabile. Con potenze dotate di arsenali devastanti e tecnologie che permettono manipolazioni in tempo reale, il margine d’errore è quasi nullo. Le guerre più devastanti della storia sono scoppiate per incidenti, non per scelte ponderate. E oggi siamo pericolosamente vicini a quel punto.»

De Magistris ricorda anche il dramma umano quotidiano: «Ogni giorno in Ucraina muoiono centinaia di persone. Non cifre astratte, ma vite spezzate. Città bombardate, famiglie disperse, infrastrutture distrutte. E mentre Russia e Cina – con tutti i loro limiti – provano almeno a costruire spiragli di dialogo, i principali sabotatori della pace sono oggi gli Stati occidentali, che continuano a imporre condizioni unilaterali come se la Russia potesse essere umiliata diplomaticamente. È una strada suicida.»

Infine, il commento allo scandalo di corruzione che sta scuotendo Bruxelles e che coinvolge figure vicine all’ex commissaria UE Federica Mogherini e all’ex consigliere diplomatico di Romano Prodi, Stefano Sannino. De Magistris non si dice sorpreso: «Non mi meraviglio di nulla, anche se di questa vicenda so poco. Posso solo ricordare che una delle principali indagini che seguivo da magistrato riguardava proprio l’immenso flusso di fondi europei che arrivavano in Italia e finivano nelle mani di ladri di Stato, funzionari infedeli, rappresentanti istituzionali. Ricostruimmo una rete che arrivava fino a Bruxelles, coinvolgendo persone ai massimi livelli. Tra gli indagati c’era anche l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi.»

La chiusura è un atto d’accusa frontale contro la classe dirigente europea: «Questi scandali non sono episodi isolati. Confermano una mediocrità etica profonda, che attraversa trasversalmente molti ambienti del potere europeo. Non è una novità e temo che non sarà nemmeno l’ultima volta.»

In primo piano

Collabora con noi

Promuovi il tuo business con noi!

Siamo proiettati al 100% verso il nostro pubblico che, ci segue e si fida per la nostra straordinaria capacità di scegliere i migliori partners sul mercato.

  • Seleziona categoria

  • Seleziona l'autore