Una platea assortita — politici, imprenditori, associazioni di categoria, protagonisti del mercato immobiliare — ha ascoltato ieri l’appello netto: la casa non può più restare un privilegio. È questo il messaggio centrale emerso dagli Stati Generali dell’Abitare, organizzati da Noi Moderati, che hanno voluto riportare il tema dell’abitare nel cuore dell’agenda politica e sociale.
Il grido di allarme: una “emergenza nazionale”
Aprendo i lavori, Andrea Napoli, responsabile nazionale del Dipartimento Casa e Politiche Abitative di Noi Moderati, ha dipinto uno scenario critico. Tra mutui in salita, affitti incomprensibili, costi di costruzione che lievitano, molte famiglie sono ormai a un punto di svolta. In questa cornice, Napoli ha insistito su un concetto semplice quanto indispensabile: “senza casa non c’è futuro”dichiarando che “Non bastano detrazioni occasionali o incentivi estemporanei; serve un mutamento strutturale”.
I nodi principali che emersi.
Al centro della discussione, alcune criticità sono tornate più volte, segno che non sono solo emergenze locali, ma problemi profondi che interessano tutto il Paese.
I dati presentati da figure come Paolo Giabardo (Immobiliare.it) e Luca Dondi dall’Orologio (Patrigest) mostrano come il divario tra reddito medio e costo delle abitazioni sia sempre più marcato. Per molti giovani, ma anche per nuclei familiari dalle risorse modeste, acquistare o affittare una casa è una sfida quotidiana.
Non si tratta solo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici — obbligo ormai europeo — ma di ripensare l’urbanistica, la gestione del patrimonio edilizio esistente, l’adeguamento delle norme, la riduzione dei tempi burocratici. Il dialogo tra geometri, ANCE e Federcasa ha messo in luce che gran parte dei problemi sta nelle procedure, nell’adeguamento delle risorse e nella necessità di incentivi che non siamo solo concepiti come interventi sporadici.
L’evento ha dedicato spazio anche al tema dell’abitare non permanente: affitti temporanei, co-living, soluzioni intermedie che rispondano alle esigenze di mobilità, lavoro, precarietà. Ma sono emerse criticità: normativa poco chiara, difficoltà nel garantire protezione agli inquilini, rischio che queste soluzioni diventino speculazione se lasciate prive di regole.
Persone con disabilità, anziani, famiglie in condizione di fragilità economica sono state poste al centro di un panel dedicato. Qui le proposte sono chiare: normativa accessoria, servizi di supporto, meccanismi che impediscano che l’emergenza abitativa si trasformi in emergenza sociale.
Mutui, credito, finanziamenti sostenibili. Il forum ha richiamato il sistema bancario, gli operatori del settore immobiliare, gli agenti, a giocare un ruolo non passivo, ma proattivo: non solo finanziatori, ma partner nel garantire che le soluzioni abitative siano equamente accessibili.
Durante la giornata sono state avanzate idee concrete che, se attuate, potrebbero cambiare la condizione attuale. Ecco quelle che sembrano avere maggiore consenso:
Nel pomeriggio il Panel dedicato alla professione coordinato da Paolo Leccese, direttore di Casa Radio, ha visto confrontarsi Maurizio Pezzeetta, presidente FIMAA Roma e delegato FIMAA Italia, Marco Grumetti, vicepresidente vicario FIAIP e Renato Maffey, presidente ANAMA.
Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha concluso i lavori portando una visione condivisa degli step da compiere da qui al 2030 e rilanciando la centralità della casa come priorità per il nostro Paese.









