Un tributo che va ben oltre la sfera dell’hotellerie e che sottolinea la portata di una visione: trasformare le strutture ricettive in manifesti culturali capaci di dialogare con la città, rigenerandola attraverso l’arte, il design e la qualità dell’accoglienza. Dalla Napoli firmata Kenzo Tange alla Roma immaginata da Zaha Hadid, Romeo Collection si è imposta come modello di una nuova idea di lusso, che unisce architettura, benessere, alta cucina ed esperienze esclusive.
In occasione di questo riconoscimento, Paolo Leccese ha incontrato in esclusiva l’avvocato Alfredo Romeo, per approfondire la sua visione, il significato del premio e il futuro di un progetto che si propone di ridefinire il ruolo dell’ospitalità nel tessuto urbano contemporaneo.
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Avvocato Romeo, il premio “Sviluppatori della bellezza urbana” di FIABCI celebra la sua capacità di coniugare ospitalità e cultura. In che modo, secondo lei, l’hotellerie può diventare un vero e proprio motore di rigenerazione urbana e non soltanto un luogo di accoglienza?
L’ospitalità di eccellenza è un motore di valorizzazione del territorio, un elemento distintivo che esprime il saper fare italiano e rafforza il nostro posizionamento a livello internazionale. Mi sono dedicato da sempre alla valorizzazione del territorio attraverso la gestione immobiliare, ed in particolare al property e al facility management. L’obiettivo è stato, e continua a essere, intercettare le evoluzioni del mercato e innovare i modelli gestionali, ponendomi costantemente la domanda “come migliorare”. È proprio questa visione che mi ha spinto a investire nell’hotellerie, un settore che rappresenta la perfetta integrazione tra property e facility management.
Come sottolineato da Vittorio Sgarbi nella prefazione al nostro Il Libro d’Arte – ROMEO Hotel Roma (edizione 2025): “Il bello non è più in grado di salvare, ha semmai bisogno di qualcuno che lo salvi e lo celebri.”
Questa citazione evidenzia il nostro impegno a celebrare la bellezza e la cultura, creando un ambiente che va oltre la semplice residenza, per offrire un’esperienza che unisce l’eccellenza dell’ospitalità al valore storico e artistico del contesto urbano.
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ROMEO Collection non è solo un gruppo alberghiero, ma un progetto culturale che dialoga con le città. Quali sono stati gli elementi determinanti nel coinvolgere grandi firme come Kenzo Tange e Zaha Hadid, e come questi linguaggi architettonici si integrano con la sua visione imprenditoriale?
Parto dalla convinzione che ogni hotel debba essere un’opera culturale capace di dialogare con il territorio, coniugando tradizione e innovazione. Da questa visione nasce la scelta di collaborare con archistar di fama mondiale come Zaha Hadid, Tange Associates e Kengo Kuma, per creare strutture in cui design, funzionalità e ricerca convivono in perfetto equilibrio.
In questo approccio, il linguaggio architettonico non è un semplice elemento estetico, ma diventa parte integrante della strategia imprenditoriale: una scelta identitaria che rende ogni progetto unico, riconoscibile e profondamente radicato nel tessuto urbano in cui si inserisce.
Il ROMEO Hotel Roma rappresenta l’espressione più concreta di questa filosofia: un’opera che celebra il patrimonio artistico e culturale italiano anche attraverso l’impiego di materiali pregiati come l’ebano Macassar, il marmo Nero Marquina e il marmo di Carrara, e il coinvolgimento di maestranze d’eccellenza, trasformando l’ospitalità in valore per la città.
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Il riconoscimento arriva in un contesto internazionale come RE KEY: Italy 2025, con delegazioni da oltre quaranta Paesi. Quale messaggio ritiene che l’Italia, e in particolare le sue esperienze imprenditoriali, possano offrire oggi al panorama globale del real estate?
Il nostro Paese ha una tradizione millenaria di architettura, arte e paesaggio universalmente riconosciuta ma ciò che lo rende davvero unico è la possibilità di trasformare questo patrimonio in modelli imprenditoriali innovativi, capaci di generare sviluppo sostenibile.
Il valore che l’Italia può portare oggi al panorama globale del real estate è la capacità di coniugare impresa, cultura e bellezza. Mi auguro che le imprese contribuiscono a diffondere un’immagine contemporanea dell’Italia nel mondo attraverso l’innovazione, l’eccellenza e la valorizzazione del territorio.
Il mio obiettivo è continuare a creare opportunità, intercettare le evoluzioni del mercato e consolidare un’imprenditoria fondata sull’innovazione strategica, sulla valorizzazione dell’identità italiana e su un modello di business orientato al futuro che sappia lasciare un segno nel mercato globale.
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Lei parla spesso di “lusso come esperienza culturale”. Come si traduce questa filosofia nella vita quotidiana degli ospiti delle sue strutture, e quale impatto ha avuto sulla percezione internazionale di Napoli e Roma come destinazioni di alto profilo?
Per me il lusso non è solo comfort, ma un’esperienza culturale. In questo senso, l’hotellerie diventa espressione della civiltà dell’abitare, capace di trasformare ogni soggiorno in un’immersione autentica nella storia e nelle tradizioni del territorio. E’ un concetto che va oltre la bellezza degli spazi o l’eccellenza dei servizi. Significa offrire agli ospiti la possibilità di vivere nella storia, nell’arte e nelle tradizioni dei luoghi in cui si trovano le nostre strutture. Ogni dettaglio – dall’architettura al design, dalla cucina all’arte, al benessere – diventa parte di un racconto che mette in dialogo l’ospitalità con il patrimonio culturale.
Per Napoli ma anche per Roma questo approccio ha avuto un impatto decisivo: ha contribuito a rafforzarne l’immagine internazionale come destinazioni non solo turistiche, ma di alto profilo, in cui la bellezza e la cultura sono vissute come parte integrante dell’esperienza di viaggio.
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Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi della ROMEO Collection? Sta già lavorando a nuove destinazioni o a progetti che rafforzino ulteriormente il legame tra ospitalità, arte e bellezza urbana?
Il prossimo futuro rappresenterà una fase di consolidamento e crescita significativa per la ROMEO Collection. Dopo le aperture di Napoli e Roma, il prossimo passo sarà l’apertura dell’Hotel ROMEO Kuma Massa Lubrense, un progetto dell’Archistar Kengo Kuma, che porterà la nostra visione di ospitalità in una delle località più affascinanti della Costiera Sorrentina. In questo nuovo rifugio, l’esperienza dell’ospitalità sarà strettamente legata al paesaggio circostante, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e al rispetto per la natura. L’approccio del nostro hotel si caratterizzerà per l’integrazione perfetta tra design contemporaneo, benessere e un ambiente naturale intatto, creando così un’esperienza esclusiva che celebra la bellezza autentica di Massa Lubrense.









