Assemblea Consulta Roma Smart City Lab: la capitale verso l’eccellenza europea dell’innovazione urbana

Roma non è soltanto la Città Eterna, custode di duemila anni di storia e cultura. Roma oggi è anche un laboratorio urbano proiettato verso il futuro. Questo è il messaggio emerso dall’Assemblea plenaria della Consulta Roma Smart City Lab, che si è tenuta oggi, lunedì 8 settembre 2025, nella prestigiosa cornice dell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio, cuore istituzionale della capitale.

La Consulta, nata con delibera dell’Assemblea Capitolina nel 2023, rappresenta un esperimento di democrazia partecipativa e innovazione: un organismo che unisce università, ordini professionali, associazioni, imprese e cittadini con l’obiettivo di accompagnare Roma nella transizione digitale, attraverso la co-creazione di progetti, la sperimentazione di tecnologie e la costruzione di reti di collaborazione.

Le parole del Presidente Aglieri: Roma capitale delle smart cities

L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente della Consulta, Leandro Aglieri, che ha sottolineato con forza la direzione strategica.

«Roma deve diventare un punto di riferimento per l’Europa intera – ha dichiarato Aglieri –. La città possiede un patrimonio unico al mondo e un capitale umano straordinario. La nostra sfida è quella di trasformare queste risorse in un motore di innovazione, capace di coniugare storia e futuro, tradizione e tecnologia. Oggi la partecipazione di accademici, istituzioni e professionisti dimostra che la strada è tracciata. Ora serve continuità e visione».

Un appello che ha trovato eco nella platea, composta da rappresentanti dei principali atenei romani, membri degli ordini professionali degli ingegneri e degli architetti, delegati delle associazioni di categoria e imprese impegnate nella digitalizzazione e nella sostenibilità urbana.

La Consulta Roma Smart City Lab è stata istituita con delibera dell’Assemblea Capitolina n. 144 del 5 settembre 2023. L’idea alla base era semplice ma ambiziosa: creare uno spazio di confronto stabile e strutturato in cui i diversi attori cittadini potessero contribuire alla definizione e all’attuazione del Piano Roma Smart City, il documento strategico che delinea gli obiettivi della capitale nel campo della digitalizzazione, della sostenibilità ambientale, della mobilità intelligente e dell’inclusione sociale.

In due anni di attività, la Consulta ha promosso tavoli di lavoro tematici, presentato progetti pilota, partecipato a eventi internazionali e, soprattutto, ha costruito un modello di governance innovativa che mette al centro la partecipazione attiva.

Uno dei punti qualificanti della Consulta sono i tavoli di lavoro tematici. Attualmente sono undici, ciascuno dedicato a un settore strategico della città del futuro:

  • Ambiente (Smart Environment): progetti per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la resilienza urbana.
  • Energia (Smart Energy): comunità energetiche, rinnovabili, efficienza e nuovi modelli di distribuzione.
  • Mobilità: trasporti sostenibili, piattaforme digitali per il traffico e intermodalità.
  • Cultura e Sport: valorizzazione del patrimonio artistico e sportivo con strumenti digitali.
  • Turismo: tecnologie per migliorare l’esperienza dei visitatori e integrare i flussi con la vita della città.
  • Sociale e Salute: inclusione, assistenza sanitaria digitale, modelli di welfare urbano.
  • Sicurezza: applicazioni tecnologiche per il monitoraggio, la prevenzione e la gestione delle emergenze.
  • Sviluppo Economico e Startup: ecosistemi di innovazione, incubatori e acceleratori per le imprese.
  • Educazione, Scuola e Ricerca: nuovi percorsi didattici, competenze digitali, università come hub di innovazione.
  • Trasformazione Urbana: progetti di rigenerazione e pianificazione intelligente.
  • Infrastrutture e Tecnologie Trasversali: il pilastro che integra connettività, dati e piattaforme digitali.

Nel corso del 2024 e dei primi mesi del 2025 questi tavoli hanno coinvolto oltre 120 membri attivi e hanno organizzato decine di incontri, da cui sono scaturite proposte progettuali concrete.

Tra le idee emerse e già discusse durante i tavoli, alcune hanno suscitato particolare interesse:

  • CESARE: una piattaforma digitale multilingue con assistente virtuale per gestire traffico e trasporti in tempo reale.
  • ROD (Roma Open Data): un progetto di apertura e condivisione dei dati sulla mobilità, utile a cittadini e imprese.
  • Panchine smart: arredi urbani dotati di pannelli solari e prese USB per la ricarica dei dispositivi.
  • Smart Security: sistemi di videosorveglianza integrati con intelligenza artificiale.
  • Progetto R.I.S.E.: monitoraggio delle frane e delle alluvioni tramite sensori IoT e immagini satellitari.
  • Smart Culture: valorizzazione dei siti archeologici con esperienze in realtà aumentata e virtuale.
  • CER Capitoline: sviluppo di comunità energetiche rinnovabili nei quartieri romani.

Questi progetti non restano sulla carta: alcuni sono già in fase di sperimentazione, altri candidati a bandi europei e nazionali per ottenere finanziamenti.

L’Assemblea odierna ha anche confermato la dimensione internazionale della Consulta. Roma è entrata infatti nell’ENoLL (European Network of Living Labs), la rete europea dei laboratori urbani di innovazione.

L’adesione a questa piattaforma consente alla capitale di confrontarsi con altre città europee, condividere buone pratiche e accedere a progetti di cooperazione transnazionale. Una scelta strategica che permette a Roma di posizionarsi come nodo di una rete globale, in linea con l’obiettivo dichiarato dal presidente Aglieri: «Roma come eccellenza tra le capitali europee».

Nel corso del suo primo biennio di attività, la Consulta ha promosso numerose iniziative, tra cui:

  • Hackathon tematici presso la Casa delle Tecnologie Emergenti.
  • La prima edizione dei Roma Smart City Awards, premi dedicati ai progetti più innovativi.
  • La partecipazione al Smart City Expo World Congress di Barcellona, vetrina mondiale delle città intelligenti.
  • L’evento “Jazz’inn Capitale”, previsto per il prossimo 13 giugno 2026, che rappresenterà il punto di incontro tra imprese, istituzioni e cittadini.

Queste iniziative rafforzano il ruolo della Consulta come catalizzatore di idee e di talenti, ponendo Roma al centro di un ecosistema aperto e dinamico.

Non mancano però le sfide. Durante l’Assemblea è emersa con chiarezza la necessità di:

  1. Consolidare la governance, garantendo un dialogo efficace tra Consulta, Amministrazione e cittadini.
  2. Evitare la frammentazione dei progetti, assicurando che le idee emerse ai tavoli trovino concretezza e continuità.
  3. Coinvolgere in modo più capillare i cittadini, non solo come fruitori ma come co-protagonisti della trasformazione.
  4. Attrarre risorse: finanziamenti europei, partenariati pubblico-privato, investimenti privati.
  5. Integrare l’innovazione con la storia e la cultura della città, affinché la Roma smart non perda mai la sua identità.

L’Assemblea del Roma Smart City Lab delinea una città che non rinuncia alla sua vocazione universale ma che vuole anche essere protagonista della contemporaneità.

Roma non può più permettersi di inseguire le altre capitali europee sul fronte dell’innovazione. Deve giocare un ruolo di primo piano, sfruttando le sue specificità: la densità di università e centri di ricerca, il patrimonio culturale senza eguali, la ricchezza di professionisti e imprese del territorio.

Il messaggio finale di Leandro Aglieri sintetizza questa visione:

«Abbiamo davanti a noi una responsabilità storica. Se sapremo fare squadra, Roma potrà diventare il cuore pulsante dell’innovazione urbana in Europa. Una smart city che non dimentica le persone, che integra la tecnologia con la cultura, che guarda al futuro senza rinunciare alla sua identità».

La sfida è lanciata. Roma ha scelto di giocarla a viso aperto.

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