Il mondo degli affitti turistici è al centro di una potenziale svolta tecnologica e normativa. Dodici importanti associazioni di categoria, tra cui FIAIP, Pro.Loca.Tur e Confassociazioni RE, hanno recentemente inviato un documento strategico al Ministero dell’Interno, rispondendo così a una circolare emessa dal Capo della Polizia lo scorso novembre, che chiedeva l’identificazione “de visu” degli inquilini delle strutture ricettive per ragioni di sicurezza.
Queste associazioni propongono un cambio di paradigma: passare da un sistema di identificazione tradizionale ad uno completamente digitale, sfruttando la tecnologia per garantire la sicurezza senza aggiungere oneri ai proprietari o agli operatori del settore turistico. La tecnologia, sostengono, può facilmente supportare un sistema di self check-in che sia al contempo semplice e sicuro.
Il documento presentato al Viminale punta a instaurare un dialogo costruttivo con le istituzioni per sviluppare uno standard identificativo che utilizzi dispositivi mobili per verificare l’identità degli ospiti attraverso video, fotografie o scansioni, senza necessità di un controllo fisico diretto. Questo metodo potrebbe soddisfare i requisiti di sicurezza pubblica, riducendo contemporaneamente la complessità e i costi operativi per gli addetti ai lavori.
“Abbiamo suggerito uno standard identificativo a distanza tecnologicamente semplice e sicuro”, hanno commentato i rappresentanti delle associazioni. “Seguendo un percorso istituzionalmente ordinato e lineare, il Ministero ha tutti gli strumenti per definire la tecnologia più adatta e sicura, facile da assimilare e quindi da rispettare.”
Il loro approccio suggerisce che un sistema operativo più snello e meno complicato sarebbe più facilmente rispettato da tutti gli attori coinvolti, evitando così irregolarità e situazioni di illegalità che possono emergere da procedure troppo complesse.
La proposta ha suscitato un vivo interesse nel settore turistico e immobiliare, considerando che un’adozione di questo tipo potrebbe segnare una significativa evoluzione nelle modalità di gestione degli affitti brevi. Tuttavia, non mancano le sfide, inclusa la necessità di garantire che la tecnologia proposta sia non solo efficace ma anche accessibile e facile da implementare per una vasta gamma di utenti, dai piccoli proprietari ai grandi operatori di locazioni turistiche.
Inoltre, il dibattito su privacy e sicurezza dati è più vivo che mai. La raccolta e l’elaborazione digitale delle informazioni identificative sollevano questioni cruciali riguardo la protezione dei dati personali degli ospiti. Le associazioni, consapevoli di queste problematiche, si impegnano a lavorare con le autorità per sviluppare protocolli che rispettino tanto la privacy individuale quanto le esigenze di sicurezza collettiva.
Con il documento al Viminale, le associazioni di categoria hanno mosso un passo importante verso la modernizzazione dell’ospitalità turistica in Italia, proponendo un modello che potrebbe diventare un riferimento anche per altri mercati internazionali. Resta da vedere come il Ministero risponderà a questa iniziativa, ma una cosa è chiara: il settore degli affitti turistici sta marciando deciso verso un futuro più tecnologico e, si spera, più sicuro.