Firenze è una città ricca di storia e di arte, e tra i suoi gioielli più preziosi spicca senza dubbio Palazzo Pitti. Questa imponente residenza, che oggi ospita una vasta collezione di musei e gallerie, nasconde segreti e curiosità che non tutti conoscono. Ecco alcune delle storie più affascinanti e meno note legate a questo iconico palazzo. All’epoca in cui venne costruito, Palazzo Pitti era la residenza più grande e sfarzosa di Firenze.
Luca Pitti era rivale della famiglia dei Medici e desiderava una residenza più appariscente di quella appena eretta da Michelozzo per Cosimo il Vecchio, sebbene non riuscì poi a concluderla a causa del tracollo politico ed economico, complice anche l’enorme debito contratto. La tradizione tramandata da Giorgio Vasari (priva però di altri riscontri) vuole che i Pitti si rivolgessero, intorno al 1440, a Filippo Brunelleschi scegliendo il progetto accantonato da Cosimo de’ Medici per il Palazzo Medici perché giudicato troppo grandioso e suscettibile di invidie, preferendogli quello più dosato di Michelozzo. La leggenda narra che Luca Pitti esigesse che le finestre del nuovo palazzo fossero più grandi della porta principale di quello di Cosimo e che il cortile potesse contenere l’intero Palazzo Strozzi (sebbene Palazzo Pitti abbia solo tre lati sul cortile, invece di quattro). L’effettiva realizzazione, che poco ha a che spartire con la sobrietà di Brunelleschi (fra l’altro morto dodici anni prima) e sembra più simile alle indicazioni del De re edificatoria di Leon Battista Alberti, si rifà più alla solennità romana classica. Ufficialmente l’architetto fu Luca Fancelli, allievo e collaboratore di Brunelleschi.
Per problemi di progettazione, i lavori a palazzo vennero momentaneamente interrotti, e forse complice la sfavorevole sorte in politica di Luca Pitti, viene da pensare che, un po’ come gli Strozzi, i quali nella gara per superare in sfarzo i Medici si erano fatalmente indebitati dovendo lasciare una parte di Palazzo Strozzi incompiuta, anche i Pitti si trovarono in difficoltà finanziarie per cui i lavori s’interruppero nel 1465. La famiglia risiedette comunque nel palazzo dal 1469, anche dopo la morte di Luca Pitti (1472). I Medici, granduchi di Toscana
Palazzo Pitti, lunetta di Giusto Utens del 1599
In seguito le sorti della famiglia non si risollevarono e nel 1549-1550 Buonaccorso Pitti vendette il palazzo a Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici e figlia del viceré di Napoli, la quale riteneva l’Oltrarno più salubre rispetto all’affollato centro cittadino sulla sponda nord. Essa infatti soffriva di emorragie polmonari, poiché aveva contratto la tubercolosi e anche i suoi figli erano cagionevoli di salute, tanto che due le erano già morti in fasce. Inoltre, essendo abituata alla vita di corte e alla luce di Napoli, si sentiva soffocata dalla ristrettezza di palazzo Medici e dalla struttura con poche finestre di Palazzo Vecchio, sue dimore iniziali in quel di Firenze.
Il palazzo divenne così la principale residenza dei Medici, senza cambiare di fatto nome, e dando origine alla straordinaria rinascita del quartiere di Oltrarno, via via che le nobili famiglie della città imitarono i granduchi facendo a gara a costruire residenze nobiliari sulle appena tagliate via Maggio o via dei Serragli.
Il Corridoio Vasariano: Un Passaggio Segreto
Uno degli aspetti più intriganti di Palazzo Pitti è il Corridoio Vasariano, un passaggio segreto costruito nel 1565 per volere di Cosimo I de’ Medici. Questo corridoio sopraelevato collega Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio, attraversando il fiume Arno sopra il Ponte Vecchio. La struttura permetteva alla famiglia Medici di muoversi tra le loro residenze senza essere visti, garantendo così la loro sicurezza e privacy. Non tutti sanno che lungo il corridoio si trovano alcune finestre particolari, dalle quali si può ammirare una vista spettacolare sulla città e su alcune opere d’arte di strada spesso inosservate dai turisti.
I Giardini di Boboli(nome che deriva dalla famiglia proprietaria delle terre), situati dietro Palazzo Pitti, non sono solo un luogo di bellezza naturale, ma anche di mistero e leggenda. Al loro interno si trova la Grotta Grande, una straordinaria opera d’arte architettonica che ospita affreschi, sculture e fontane. La leggenda narra che la grotta nascondesse un passaggio segreto utilizzato per incontri clandestini e fughe rapide. La grotta era anche il luogo dove i Medici organizzavano spettacoli teatrali privati, arricchiti da giochi d’acqua e luci che creavano atmosfere magiche.
Nel cuore di Palazzo Pitti si trova la Sala del Tesoro, una stanza meno conosciuta dove i Medici custodivano i loro beni più preziosi. Gioielli, monete d’oro e documenti segreti erano conservati in questa sala, accessibile solo ai membri della famiglia e a pochissimi fidati servitori. Si dice che alcuni di questi tesori siano stati nascosti così bene che non sono mai stati ritrovati, alimentando il mito di tesori perduti ancora nascosti tra le mura del palazzo.
I Dipinti Scomparsi
Nel corso dei secoli, numerosi dipinti e opere d’arte sono misteriosamente scomparsi da Palazzo Pitti. Alcuni storici ritengono che questi pezzi siano stati rubati durante le invasioni napoleoniche, mentre altri sostengono che siano stati trafugati durante i tumultuosi periodi politici che hanno segnato la storia italiana. Tra le opere scomparse, si vocifera ci siano dipinti di artisti famosi come Caravaggio e Raffaello, che potrebbero ancora trovarsi nascosti nei sotterranei del palazzo.
Come molte antiche residenze, anche Palazzo Pitti ha il suo fantasma. Si dice che lo spirito di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici, si aggiri ancora tra le stanze del palazzo. Eleonora morì prematuramente a causa della malaria, ma alcuni credono che il suo spirito non abbia mai lasciato il luogo che tanto amava. I visitatori e il personale del palazzo hanno riportato avvistamenti di una figura eterea in abiti rinascimentali, specialmente nelle sere di luna piena. Alcuni raccontano di aver sentito il profumo di fiori, attribuito al fantasma di Eleonora che amava passeggiare nei giardini.
La vita a Palazzo Pitti era caratterizzata da un lusso sfrenato, con banchetti che duravano intere giornate e servivano piatti esotici e rari. Gli ospiti erano intrattenuti con spettacoli di musica, danza e teatro, spesso in sale decorate con affreschi e opere d’arte. Non tutti sanno che, durante il Rinascimento, il palazzo ospitava anche laboratori d’arte dove artisti come Benvenuto Cellini lavoravano sotto la protezione dei Medici.
Palazzo Pitti è famoso anche per le sue porte segrete e i passaggi nascosti, utilizzati per garantire la privacy e la sicurezza della famiglia Medici. Una di queste porte collega il palazzo direttamente ai Giardini di Boboli, permettendo ai granduchi di accedere al loro giardino privato senza essere visti. Inoltre, si dice che nei sotterranei del palazzo esistano ancora passaggi segreti e antiche prigioni, utilizzate durante i secoli per detenere prigionieri politici e nobili caduti in disgrazia.
Curiosità e Aneddoti
– La Collezione di Porcellane: Palazzo Pitti ospita una delle più grandi collezioni di porcellane al mondo, con pezzi provenienti da tutta Europa e dall’Asia, molti dei quali erano regali diplomatici ricevuti dai Medici.
– La Porta Segreta: Esiste una porta segreta che collega Palazzo Pitti ai Giardini di Boboli, utilizzata dai granduchi per accedere direttamente al loro giardino privato.
– Le Cene Fastose: Durante il Rinascimento, i banchetti tenuti a Palazzo Pitti erano famosi per la loro opulenza, spesso durando intere giornate e servendo piatti esotici e rari.
Palazzo Pitti è molto più di un semplice edificio storico; è un luogo dove il passato continua a vivere attraverso storie affascinanti e segreti nascosti. Ogni angolo del palazzo racconta una parte della ricca e complessa storia di Firenze, offrendo ai visitatori un viaggio indimenticabile nel cuore del Rinascimento italiano.