L’intervista si è aperta sulle note di una riflessione informale e giocosa sull’importanza della salute del medico di famiglia, precipuando poi in un dialogo più serio su come l’invecchiamento della popolazione italiana impatti sia la popolazione generale che il corpo medico.
Il Dott. Gianmarco Rea ha sollevato preoccupazioni sul fatto che i medici italiani sono tra i più anziani d’Europa, sottolineando come questo influenzi la continuità della cura e l’ingresso di nuove leve nel settore.
Uno dei punti salienti dell’intervista è stato il confronto tra le generazioni di medici, da quelli “di vecchio stampo” a quelli più recenti, i quali integrano tecnologie moderne nella loro pratica quotidiana. “Invecchiano gli italiani, invecchiano anche i medici di famiglia,” ha commentato Rea, illustrando come la professione stia cercando di adattarsi, non solo al cambiamento demografico ma anche alle nuove esigenze e aspettative dei pazienti.
Rea ha inoltre discusso dell’impatto del periodo di COVID-19 sulla medicina di famiglia, descrivendo quegli anni come “un inferno tra virgolette” a causa dell’intensità del lavoro e della pressione a cui sono stati sottoposti i medici. Questo ha portato a una riscoperta del valore del medico di famiglia, con un rinnovato apprezzamento per il loro ruolo essenziale come primo punto di contatto nel sistema sanitario.
Il dibattito si è poi spostato sulle sfide educative e formative che affrontano i giovani medici, con un focus particolare sul sistema del numero chiuso nelle università italiane. Rea ha sottolineato l’importanza di stimolare l’interesse per la medicina tra i giovani e ha discusso delle implicazioni del lungo percorso di formazione necessario per diventare medici di famiglia.
L’intervista ha toccato anche temi più burocratici e amministrativi, con Rea che ha sollecitato una riduzione del carico burocratico sui medici di famiglia per permettere loro di concentrarsi maggiormente sulla cura dei pazienti piuttosto che sulla gestione della documentazione. Ha chiesto inoltre maggiore supporto politico e amministrativo per migliorare l’efficienza e l’efficacia del servizio sanitario.
Concludendo, Paolo Leccese ha ringraziato il Dottor Rea per la sua partecipazione e ha espresso gratitudine per il lavoro svolto dai medici di famiglia, specialmente durante il periodo di pandemia, riconoscendone il ruolo cruciale nell’assistenza sanitaria italiana.
L’intervista si è chiusa con un messaggio di speranza e di attesa per le riforme future del sistema sanitario, con il desiderio di vedere implementazioni che possano realmente rispondere ai bisogni di una popolazione in rapido invecchiamento.