Ed ecco che le donne non sanno guidare, ma sono sensibili e amano il rosa. O ancora i neri sono ottimi corridori ma pessimi nuotatori. E potremmo continuare con stereotipi generazionali, o di abilità, oppure inerenti l’orientamento sessuale.
Di stereotipi abbiamo parlato anche lo scorso 20 giugno nell’evento “Comunicare l’EQUITA’!”, organizzato da ‘donna, immagine città’ e contemporaneamente trasmesso da Casa Radio.
Un pomeriggio informale, in cui esperte ed esperti si sono piacevolmente confrontati, e ci hanno raccontato le loro storie ed esperienze che ha avviato una riflessione su quanto ancora sia lunga la strada per l’equità, ma a cui possiamo tutte e tutti contribuire positivamente.
Un panel davvero interessante ma anche molto frizzante, divertente è stato quello che ha visto il coinvolgimento di Gerlie Saura, president PWA Rome e Country Chair Italy G100 Education and Employment, Lifang Dong, presidente Silk Council, e Josefa Trindade, agribusiness e Relazioni Internazionali Italia Africa.
Vista l’occasione di averle tutte e tre insieme ho chiesto alle gentili ospiti di parlarci dello stereotipo di cui sono state maggiormente vittime.
Ebbene hanno tutte concordate che uno stereotipo che le accomuna, dopo anni di vita all’estero e in culture diverse, è di essere considerate straniere nella Patria d’origine. Per mentalità, modo di vestirsi, modo di fare, perfino nel modo in cui gesticolano. Non più filippine nelle Filippine, angolane in Angola, cinesi in Cina.
Anche da noi sono spesso vittime di stereotipi, però è interessante notare come anche se provenienti da terre tra loro così lontane, avessero in comune la stessa esperienza.
Mi torna in mente un vecchio detto: Tutto il mondo è paese.
Di molto altro abbiamo conversato e presto potrete trovare il tutto sul canale YouTube di ‘donna, immagine città’.
Considerando che gli stereotipi sono “umani”, li ritroviamo, sfortunatamente anche nell’Intelligenza Artificiale. E questa sera alle 21:30 parleremo proprio di IA.
Ne parleremo dal punto di vista tecnico, normativo e delle applicazioni utili per gli esseri umani.
Dobbiamo ricordarci che l’IA svolge un compito, noi un lavoro con varie relazioni e con forte componente creativa. L’IA però può facilitare il nostro lavoro sollevandoci da alcuni compiti.
Daremo anche degli accenni storici, infatti è ormai una tecnologia che ha più di sessant’anni, essendo, IA, un termine coniato nel 1956.
In realtà più che d’intelligenza dovremmo parlare di machine learning ossia la capacità di un computer di apprendere in maniera automatica. A partire da una quantità di dati input e dati output, il computer deve capire in modo automatico qual è il metodo che permette dato un nuovo input di generare l’output corrispondente.
Raggiungeteci questa sera per questo evento social di ‘donna, immagine città’:
L’Agorà di Aspasia: chi ha paura dell’Intelligenza artificiale?
26 giugno dalle 21:30.
L’evento è su Clubhouse, app scaricabile gratuitamente sul cellullare e che funziona come una radio interattiva.
Dopo aver scaricato la app e creato l’account, cliccate alle 21:30 sul link:
Raggiungeteci su Clubhouse!
Informazioni per partecipare a: info@immaginecitta.org
Sito di ‘donna, immagine città’: https://www.immaginecitta.org