Il Presidente del Centro Consumatori Italia, Rosario Trefiletti, intervenuto ai microfoni di Casa Italia Radio, durante la rubrica Buongiorno Casa Italia, condotta da Giovanni Lacagnina, parla della crisi energetica e degli aumenti esorbitanti e spropositati delle forniture in essere.
E’ in linea con noi il Presidente del Centro Consumatori d’Italia, Rosario Trefiletti, benvenuto
Ringrazio lei e naturalmente saluto tutti i radioascoltatori che hanno proprio bisogno, di sapere, sentire e capire cosa sta avvenendo, che sono cose molto complicate, come giustamente lei ricordava, e che hanno bisogno di tanta solidarietà, oltre che manovre di sviluppo economico per dare lavoro ai nostri figli.
Che momento stiamo vivendo? Partiamo dall’ aspetto pratico di quello che sentiamo. C’è la tempesta del gas che genera gli aumenti energetici. C’è anche una politica europea da considerare, una politica sbagliata contro Mosca, con effetto boomerang delle sanzioni che invece di colpire la Russia colpiscono le famiglie e le imprese nel nostro Paese.
Innanzitutto, confermo tutti i dati di drammaticità che i vari Paesi stanno attraversando e compresa l’Italia, rispetto alle questioni dell’aumento notevole dell’inflazione nel nostro Paese, che colpisce soprattutto le famiglie meno abbienti, ma non solo, anche tutto il sistema produttivo che può procurare, come è stato denunciato dalle loro associazioni, sia chiusure che casse integrazioni in vari settori della nostra economia. Questo produce non solo un abbattimento, della nostra economia, ma anche una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Perché avere in casa un cassintegrato o un licenziato è chiaro che fa ottenere questo effetto. La situazione quindi, non ci nascondiamo, è drammatica e va valutata e affrontata con questo dato di drammaticità. Allora bisogna mettere in campo azioni molto importanti. Non tocco la questione delle sanzioni alla Russia, che poi ci dicono tante cose e il contrario di tutto. Insomma è stato deciso dai Paesi, chiamiamoli dell’Occidente, ma io li chiamo i paesi liberi dove ci sono le democrazie, le sanzioni sono state comminate per il semplicissimo fatto che c’è stata un’aggressione verso un Paese che è libero, un Paese che vuole vivere le proprie libertà e via dicendo. Quindi io non entro nel merito se non sia giusto che ci siano le prese di posizione quando ci sono aggressioni che poi procurano danni, morti e feriti. Detto ciò, voglio aggiungere un’altra cosa, l’ho già detta pubblicamente. e la ripeto, alla sua importante radio, io sono nettamente convinto che il prezzo del gas che è schizzato lo sappiamo tutti, dai venti ai 35.
Peraltro scusi, se la interrompo notizia dell’ultima ora il gas risale a 275€ dopo lo stop dal Nord Stream.
Credo che ci siamo accorti tutti che il gas è caduto verticalmente due giorni fa, naturalmente, dopo la decisione di chiudere il Nord Stream, è ovvio che ci sia stata una risalita, ma il gas solo per la dichiarazione fatta in Europa di mettere il tetto al prezzo del gas, e poi dirò le motivazioni, quelle che io ritengo vere, reali, eccetera eccetera, il gas era crollato da 320 / 330€ al megawattora a 206€, questo è un dato assolutamente significativo, e cioè quello che ritengo da mesi, che denuncio da mesi, il prezzo del gas non viene determinato, come tutti gli altri prodotti che sono relativi alla domanda e l’offerta di mercato, di gas ce n’è quanto se ne vuole a questo mondo e la domanda non supera minimamente l’offerta. Il problema è che dietro a questa questione ci sono i fondi, i grandi fondi speculativi che stanno giocando sul prezzo del gas attraverso strumenti finanziari come i derivati. Siccome c’è una forte speculazione, ripeto, non è la domanda e l’offerta di mercato che si è sbilanciata., quando anche due economisti, al di là delle nostre simpatie o antipatie che sono Draghi e i Bonomi di Confindustria, che sono due liberali e vogliono proprio con grande determinazione il prezzo del gas fissato a livello europeo, una sorta di price cap, sono due persone che se ne intendono di economia, a partire da Draghi, ovviamente, che è stato anche presidente della Bce e governatore della Bce, e sanno perfettamente che è una manovra di carattere speculativo e non di regole di mercato. Ovvio che la Russia dica noi adesso blocchiamo. Ma io sono tra quelli che non crede al blocco del gas verso l’esportazione per due motivi molto semplici. La prima è il fatto che chiudere i rubinetti significa non guadagnare all’anno 270 miliardi ai prezzi correnti a 2€ al metro cubo. Sono 270 miliardi che la Russia non incasserebbe. E io sfido chiunque a pensare che la Russia possa farlo così a tambur battente, a cuor libero. La seconda, non pensiate che sia semplice chiudere i rubinetti, il gas non è come il petrolio che si porta con le petroliere e si possono portare in tutti i posti del mondo, il gas ha bisogno dei metanodotti, dei gasdotti e tu non è che li costruisci nel giro di un giorno o due. Ma c’è di più. Se uno ferma gli impianti per diversi mesi, perché vuol fare il blocco del gas, poi voglio vedere, io me ne intendo un filino avendo fatto vent’anni il capo impianto di raffinazione, lavorando sempre nel campo dell’energia, come si fanno a far ripartire impianti che stiano fermi per due mesi perché vogliono fare il blocco del gas. Credo che ci sia da un lato la speculazione e sopra la speculazione anche dei bluff micidiali per far scattare certi meccanismi.
Ma non è che non voglia drammatizzare la situazione, anzi la trovo drammatica e non voglio banalizzare quello che probabilmente potrebbe anche accadere. Voglio solo mettere elementi di logicità maggiore, per ragionare di più e meglio su questa questione, però, non ho la verità assoluta, e quindi pregherei anche voi conduttori di tenere dei tecnici per farvi spiegare cosa significa fermare degli impianti di trivellazione del gas e di captazione e di trasporto del gas stesso.
Le famiglie in questo momento sentono che arriveranno nei prossimi mesi delle bollette salate e non ci sono i soldi per pagarle.
Il governo italiano deve intervenire nella maniera più assoluta e ancor di più di quanto è stato fatto. Sono stati spesi circa 50 miliardi. L’abbattimento dell’Iva del gas al 5% è già un fortissimo risparmio, sono 14 miliardi all’anno. Togliere i famigerati, quelli che io ho contrastato tutta la vita, gli oneri generali di sistema dalle bollette elettriche e non solo, anche quelli del gas, sono più di 15 miliardi all’anno. Queste cose bisogna studiarle bene e guardarle bene. Io dico che il governo deve fare di più e meglio, e cioè fare credito di imposta maggiore di quanto è stato fatto per le piccole e medie imprese, perché altrimenti chiudono queste, con le bollette tremende che vediamo, e la stessa cosa deve essere fatto sul versante delle famiglie addirittura, a mio avviso, alleggerendo quasi a zero tutta la tassazione, perché lo Stato è un percettore di extra gettito, perché se aumentano tanto le bollette, aumenta tanto anche la tassazione attraverso l’Iva, che è una percentuale automatica. Quindi lo Stato deve dare ben di più e deve andare avanti nei processi di detassazione, oltre a fare altre cose come la diversificazione energetica, trovare altre fonti di approvvigionamento, ecc. Quindi il nostro governo deve impegnarsi fortissimamente, soprattutto per le famiglie che non ce la fanno. Per esempio alzare ancor di più l’Isee sullo sconto delle bollette che è stato portato da 8 a 12000 euro, io credo che bisogna portarlo ancora più su, attorno ai 15 / 20.000€, in modo che le famiglie meno abbienti non abbiano appunto questi effetti dirompenti sugli aumenti. Gli interventi a cui faceva riferimento lei, dovrebbero essere appunto una priorità, di questa politica bipartisan.