Trump-Putin ad Anchorage: nessun accordo. Zelensky atteso lunedì alla Casa Bianca. Lunga telefonata del Presidente ucraino con i leader europei.
Il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, svoltosi nella base militare di Joint Base Elmendorf-Richardson ad Anchorage, Alaska, ha attirato l’attenzione internazionale per le sue implicazioni geopolitiche e le reazioni contrastanti che ha suscitato.
Un incontro senza accordi concreti
Nonostante l’incontro sia stato descritto come “molto produttivo” da entrambi i leader, non sono stati raggiunti accordi concreti per porre fine al conflitto in Ucraina. Trump ha dichiarato: “Non c’è accordo finché non c’è un accordo”, mentre Putin ha parlato di colloqui “costruttivi” e ha invitato l’Europa a non ostacolare il processo di pace.
Il summit, durato circa due ore e 45 minuti, si è svolto senza la presenza di giornalisti, che non hanno avuto la possibilità di porre domande. Al termine dell’incontro, Putin ha invitato Trump a un prossimo vertice a Mosca, ma il presidente statunitense ha risposto con un laconico “Potrebbe essere interessante”, senza confermare ufficialmente la sua partecipazione.
Un contesto simbolico e carico di tensione
La scelta della base di Anchorage come luogo del vertice non è stata casuale: la base è storicamente un punto strategico della difesa americana nel Pacifico e ha ospitato numerose esercitazioni congiunte della NATO. Durante l’incontro, aerei militari B-2 e F-22, progettati per contenere la minaccia russa durante la Guerra Fredda, hanno sorvolato l’area, aggiungendo un ulteriore elemento simbolico alla visita.
Reazioni internazionali e critiche ucraine
Il giorno successivo, Trump ha organizzato una videoconferenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Durante l’incontro, è stato ribadito l’impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, ma l’esclusione di Kiev dal vertice di Anchorage ha suscitato forti critiche. I media ucraini hanno definito il summit “disgustoso e inutile”, accusando Trump di legittimare Putin senza ottenere concessioni concrete.
In risposta, Putin ha ammonito l’Europa a non ostacolare il processo diplomatico e ha rinnovato il suo invito a Trump per un secondo summit a Mosca. Le reazioni in Ucraina sono state durissime: testate ufficiali e commentatori hanno bollato il vertice come “superficiale, offensivo e insignificante”.
Casa Radio ha seguito l’evento e i commenti a caldo da Washington, Mosca e Kiev. Ogni sviluppo, ogni gesto e ogni parola dei due leader è stata analizzata in tempo reale, offrendo agli ascoltatori una visione dettagliata e critica di un incontro che, pur senza risultati concreti, rappresenta un passaggio significativo nei rapporti tra le due superpotenze.
Il vertice di Anchorage si è chiuso senza un accordo formale, ma con la promessa di mantenere aperti i canali diplomatici.Trump e Putin si sono detti disposti a continuare il dialogo, ma la strada verso una pace stabile in Ucraina resta lunga e accidentata. Le dichiarazioni misurate, l’assenza di risposte ai giornalisti e la scelta simbolica della sede confermano che, almeno per ora, la diplomazia è tornata a parlare, ma la guerra non ha ancora trovato la sua fine.









