Il Senatore di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, è intervenuto nel programma Buongiorno Italia, condotto dal direttore Giovanni Lacagnina su Casa Radio, per commentare i principali temi dell’attualità politica, con particolare attenzione all’imminente viaggio istituzionale della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Washington, dove incontrerà l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, giovedì 17 aprile alla Casa Bianca.
Un appuntamento che si preannuncia cruciale non solo per i rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, ma anche per i delicati equilibri geopolitici ed economici internazionali, in un momento caratterizzato da tensioni commerciali, instabilità economica e una guerra in Europa ancora in corso.
Un incontro strategico in un contesto globale turbolento
“Si tratta di una visita doverosa”, ha dichiarato Malan, sottolineando l’importanza dell’incontro tra Meloni e Trump alla luce del contesto globale attuale, “in un momento estremamente delicato e turbolento per la politica economica internazionale, segnato da sfide energetiche, instabilità nei mercati e relazioni transatlantiche da rafforzare”.
Secondo il senatore, la Meloni ha intrapreso questa missione con consapevolezza e visione strategica, ben sapendo che i rapporti con Washington — e in particolare con Trump, sempre più centrale nel dibattito politico statunitense — sono fondamentali per garantire all’Italia un ruolo attivo e di primo piano nello scacchiere globale.
“È noto che i rapporti tra la Premier Meloni e il Presidente Trump siano privilegiati — ha affermato Malan — e credo sia un grande vantaggio per l’Italia. Questa visita ha un significato profondo: serve a rafforzare il dialogo tra due Paesi amici e storicamente alleati, ma anche a evitare potenziali tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico”.
Il rischio di un’escalation economica
Il senatore ha evidenziato come, in mancanza di un dialogo diretto e franco tra leader politici, ci sia il rischio di un’escalation economica che potrebbe mettere a dura prova i già fragili equilibri globali. “Ulteriori rappresaglie economiche o incomprensioni commerciali avrebbero inevitabilmente condizionato i rapporti euro-americani. In questo senso — ha spiegato — la Meloni si sta muovendo non solo come leader dell’Italia, ma come interlocutrice forte dell’intera Unione Europea”.
In tal senso, ha ricordato anche come l’incontro sia stato accolto positivamente da Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che avrebbe espresso apprezzamento per il ruolo costruttivo e propositivo della Premier italiana, rafforzando così l’immagine di un’Italia “non più subalterna” rispetto agli storici attori europei come Francia e Germania.
“Per troppo tempo l’Italia ha avuto un ruolo marginale, quasi da gregario, nelle dinamiche europee e internazionali — ha dichiarato Malan —. Oggi, grazie al lavoro del Governo Meloni, siamo tornati ad avere voce e peso politico, non per fare polemica, ma per rappresentare in modo equilibrato gli interessi nazionali ed europei in contesti decisivi come quello statunitense”.
“Critiche pretestuose e ideologiche da parte dell’opposizione”
Non sono mancate, nel corso dell’intervista, parole dure nei confronti delle opposizioni, in particolare del Partito Democratico e della sua segretaria, Elly Schlein, che nei giorni scorsi aveva messo in discussione l’opportunità politica della visita a Trump, definendola “inappropriata”.
“Le critiche rivolte alla Meloni sono ingiuste e ideologiche — ha ribattuto Malan —. Se non fosse andata, l’avrebbero accusata di disinteresse verso l’atlantismo. Ma poiché ci va, la accusano di essere troppo vicina a Trump. È evidente che qualunque scelta avesse fatto, sarebbe stata strumentalizzata”.
Malan ha inoltre sottolineato l’ipocrisia di chi oggi critica la Premier italiana, ricordando che nessuno ha sollevato obiezioni o polemiche quando lo stesso Trump ha ricevuto in passato il Presidente francese Emmanuel Macron o altri leader europei: “Due pesi e due misure che rivelano una visione miope e contraddittoria della politica estera”.
E in merito alle affermazioni di Elly Schlein, secondo cui “Trump non è un alleato”, Malan ha replicato con decisione: “Se avessimo dato retta alla sinistra, oggi saremmo isolati a livello internazionale. L’America è e rimane un partner strategico dell’Italia e dell’Europa. Nessun leader serio può permettersi di ignorare questo dato di realtà, a prescindere da chi occupi la Casa Bianca”.
Energia e bollette: “Interventi concreti per chi ha bisogno”
Oltre alla politica estera, l’intervento del senatore ha toccato anche temi di politica interna, come il caro energia e l’aumento delle bollette, questioni che continuano a preoccupare milioni di cittadini italiani.
“Il Governo ha messo in campo una serie di interventi mirati per sostenere famiglie e imprese in difficoltà, cercando di tutelare i più fragili senza però perdere di vista il principio della sostenibilità economica. È stato fatto uno sforzo importante per calmierare i prezzi e rafforzare le misure di sostegno”.
Malan ha ribadito che “il contrasto al caro bollette è una priorità assoluta, e che il Governo continuerà ad ascoltare i territori e i cittadini per mettere in campo soluzioni concrete, calibrate sulle reali esigenze”.
Italia protagonista: un cambio di passo
In chiusura, il senatore Malan ha voluto ribadire il significato politico e simbolico dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump: “Non è solo una visita di cortesia. È un momento di diplomazia attiva, che posiziona l’Italia al centro dei grandi scenari internazionali. Oggi, con Meloni, non siamo più spettatori, ma protagonisti. E questo, al di là delle polemiche, dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti”.