Lega, Romeo: “Riforma edilizia indispensabile, le opposizioni attaccano senza conoscere il testo”

Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, è intervenuto nel programma Buongiorno Italia di Casa Radio, ospite del direttore Giovanni Lacagnina, per offrire una visione completa e dettagliata dei principali temi politici e istituzionali che stanno caratterizzando l’Italia in questo periodo. L’intervento del senatore si è sviluppato con toni chiari e misurati, affrontando questioni complesse che spaziano dalla riforma dell’edilizia ai ritardi burocratici, dalla crisi internazionale in Ucraina al dibattito interno alla maggioranza, fino alla prospettiva della leva militare e alla necessità di modernizzare e rafforzare la difesa europea.

Romeo ha voluto chiarire prima di tutto  la posizione della Lega sulla riforma dell’edilizia, rispondendo alle critiche delle opposizioni e smontando alcune strumentalizzazioni che hanno caratterizzato il dibattito pubblico nelle ultime settimane. Il senatore ha ribadito con forza che non si tratta di un condono, ma di un intervento strutturale necessario per semplificare e rendere più efficiente un sistema normativo che, negli anni, è diventato sempre più complesso e difficile da gestire. Ha ricordato come negli ultimi decenni il settore edilizio sia stato soffocato da un intreccio di norme, regolamenti, interpretazioni divergenti e prassi comunali differenti, creando difficoltà continue per tecnici, imprenditori e cittadini, e alimentando un clima di incertezza che ha rallentato lo sviluppo economico e sociale del Paese. Inoltre ha sottolineato che parlare di condono significa strumentalizzare il dibattito politico e distorcere gli obiettivi reali del Governo. L’intento, ha spiegato, è creare regole chiare e uniformi, in modo che gli uffici comunali possano operare in maniera efficiente e rapida, prevenendo abusi e garantendo il rispetto della legge da parte di tutti. La riforma mira a costruire un quadro normativo coerente e uniforme, dove ciò che è consentito in un territorio sia valido anche in un altro, riducendo al minimo discrezionalità arbitrarie e differenze tra territori, che oggi creano disparità e conflitti tra cittadini e amministrazioni.

Il senatore ha evidenziato come migliaia di pratiche edilizie siano rimaste bloccate nei Comuni italiani per anni, generando ritardi significativi nello sviluppo economico e ostacolando l’attività di tecnici, imprese e cittadini. Si tratta, ha precisato, di problemi strutturali e non di semplici ritardi burocratici: la mancanza di uniformità normativa provoca una disparità tra territori tale che ciò che è permesso in un Comune può essere negato in un altro senza motivazioni sostanziali, generando ricorsi, lungaggini e conflitti che rallentano la realizzazione di progetti fondamentali per la crescita del Paese.

Secondo Romeo, il nuovo Codice dell’edilizia rappresenta una svolta importante: mira a semplificare le procedure, eliminare sovrapposizioni normative e fissare tempi certi per le risposte degli uffici comunali. Questa riforma, ha spiegato, sarà determinante per accelerare gli investimenti, sostenere l’edilizia privata e pubblica e creare un contesto più chiaro e trasparente per tutti gli attori coinvolti. La normativa attuale, infatti, presenta criticità storiche: molte leggi e regolamenti si sono accumulati negli ultimi cinquant’anni senza una reale revisione sistematica, generando un contesto in cui interpretazioni divergenti e burocrazia eccessiva bloccano ogni iniziativa, chiarendo che semplificare non significa indebolire i controlli o ridurre l’attenzione sul rispetto della legge. Al contrario, regole chiare e comprensibili permettono a cittadini, imprese e tecnici di muoversi con maggiore sicurezza e responsabilità. Tempi certi e trasparenza costituiscono un vantaggio per tutti: per chi vuole ristrutturare una casa, per le imprese che devono pianificare investimenti e per i tecnici comunali che potranno finalmente applicare norme uniformi e non soggette a mille interpretazioni. Questa visione, ha sottolineato il senatore, permette di ridurre conflitti, ricorsi e incertezze, creando un ambiente in cui il rispetto della legge è facilitato dalla chiarezza delle regole stesse, senza margini eccessivi di discrezionalità.

Nel corso dell’intervento, Romeo ha affrontato anche la delicata questione della crisi internazionale e della sospensione del nuovo decreto armi. Ha spiegato che la decisione non va letta come un passo indietro nel sostegno all’Ucraina, che resta fermo e convinto, ma come una scelta prudente e responsabile in un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione. L’Italia, ha precisato, intende attendere l’esito dei negoziati che potrebbero aprire scenari di cessate il fuoco o favorire trattative diplomatiche più stabili, evitando scelte affrettate che potrebbero risultare controproducenti.

Il senatore della Lega ha sottolineato anche il ruolo degli Stati Uniti e l’impegno diretto del presidente Trump nel favorire un percorso negoziale. Ogni mossa italiana deve essere coerente con le strategie internazionali e con la diplomazia europea, evitando azioni isolate o inopportune che rischierebbero di compromettere la credibilità del Paese sul piano internazionale. In particolare, ha evidenziato l’importanza di comprendere con chiarezza le garanzie di sicurezza che l’Europa potrebbe essere chiamata a offrire prima di predisporre nuovi decreti o interventi, per non compromettere delicati equilibri diplomatici e muoversi con responsabilità.

Romeo ha poi parlato delle discussioni interne alla maggioranza, citando le differenti sensibilità tra Salvini e Tajani sulla gestione dei beni russi congelati e del riarmo Ha precisato che queste divergenze sono naturali in una coalizione ampia e articolata e non indicano fratture politiche, ma rappresentano una normale dialettica interna. Temi complessi come guerra, sanzioni e gestione dei beni di Stati terzi richiedono analisi approfondite e decisioni ponderate, e il Governo sta affrontando tutto con la massima responsabilità. Il senatore ha confermato inoltre che il decreto sarà predisposto entro il 2025, come indicato dalla Premier Giorgia Meloni, ribadendo che la maggioranza resta compatta sugli obiettivi strategici e sull’importanza di affrontare ogni dossier con serietà e pragmatismo.

Romeo ha sottolineato inoltre il sostegno della Lega alla reintroduzione della leva militare, precisando come si tratti di un percorso educativo e formativo per i giovani, e non di un mero strumento di riarmo. Raccontando la propria esperienza personale, ha ricordato di aver svolto il servizio militare e di considerarlo un periodo fondamentale per la crescita individuale, capace di trasmettere disciplina, spirito di gruppo, rispetto delle regole e senso di responsabilità. Ha aggiunto che molti giovani oggi vivono in contesti frammentati, privi di punti di riferimento comunitari, e che la leva potrebbe offrire un percorso strutturato per rafforzare valori civici, capacità relazionali e senso del dovere, elementi indispensabili per la formazione dei cittadini di domani.

Parallelamente, ha poi affrontato la questione della difesa europea, sottolineando la necessità di puntare su tecnologie avanzate e sistemi di protezione moderni, evitando programmi militari eccessivi guidati più da retorica che da reali esigenze operative. La leva, nella visione di Romeo, diventa un complemento formativo, volto a preparare i giovani senza trasformarsi in una risposta militare diretta alle tensioni internazionali.

Sulle recenti dichiarazioni di Vladimir Putin sul Donbass e le affermazioni di Emmanuel Macron riguardo a un possibile cambiamento di posizione degli Stati Uniti, ha ribadito la necessità di mantenere lucidità e prudenza, con un invito a evitare interpretazioni catastrofiche o speculazioni, sottolineando come il contesto negoziale richieda equilibrio, cautela e comunicazione chiara, elementi fondamentali per non compromettere i processi diplomatici in corso.

L’intervento si è concluso con un richiamo forte alla priorità assoluta: porre fine alla guerra in Ucraina nel più breve tempo possibile. Ogni scelta diplomatica, politica o strategica, ha sottolineato il senatore, deve essere orientata a proteggere i civili, garantire stabilità e favorire un processo di pace duraturo, mantenendo un approccio responsabile e coerente con gli impegni internazionali dell’Italia. Romeo ha ribadito che solo con prudenza, pianificazione e rispetto delle regole internazionali sarà possibile raggiungere risultati concreti e duraturi per la sicurezza dell’Europa e dei cittadini italiani.

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