(Adnkronos) – Il divieto sul popolare servizio di social media TikTok, attualmente applicato ai dispositivi governativi in Australia, potrebbe essere esteso anche a WeChat, un altro colosso cinese dei social media, e dovrebbe interessare i dispositivi di tutti i fornitori di servizi governativi. Il comitato del Senato che indaga sull'interferenza straniera sui social media ha espresso forte preoccupazione per i potenziali rischi per la sicurezza nazionale derivanti da TikTok e WeChat. Le società madri di queste applicazioni, ByteDance e Tencent, hanno sede in Cina. Secondo il comitato, le leggi cinesi permettono al governo di richiedere alle aziende di cooperare con le sue agenzie di intelligence, permettendo ai dipendenti con sede in Cina di accedere ai dati degli utenti australiani. Il comitato, guidato dal senatore liberale e ministro ombra per la sicurezza cibernetica, James Paterson, ha proposto che, se il governo degli Stati Uniti dovesse costringere ByteDance a vendere la sua quota in TikTok, il governo australiano dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di assicurarsi che anche TikTok Australia sia separata dalla sua società madre. La proposta del comitato comprende anche l'estensione del divieto di TikTok a tutti i fornitori di servizi del governo con accesso ai dati del governo australiano. Questo suggerimento segue l'esempio della Casa Bianca, che ha recentemente emesso una nuova regola che vieta l'uso di TikTok sui dispositivi dei fornitori di servizi del governo. Mentre alcune società di consulenza australiane hanno già adottato un divieto preventivo su TikTok, Ella Woods-Joyce, direttrice delle politiche pubbliche di TikTok per l'Australia e la Nuova Zelanda, ha dichiarato che, nonostante alcune riserve sulle caratterizzazioni e dichiarazioni fatte riguardo a TikTok, è rassicurante che non sia stato raccomandato un divieto a livello nazionale. TikTok ha affermato che rimane impegnata a mantenere un dialogo aperto e trasparente con il governo australiano e ha apprezzato il fatto che le raccomandazioni del comitato sembrano essere applicabili in larga misura a tutte le piattaforme di social media. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)